Agosto 5th, 2025 Riccardo Fucile
LA PROCURA HA PIU’ VOLTE RICHIESTO CHE DOVEVA FARE, ERA PRONTA LA RICHIESTA DI CONFERMA DELL’ARRESTO PER ALMASRI MA IL MINISTRO NON HA RISPOSTO
Nel centrodestra cresce il timore che l’inchiesta possa allargarsi. I documenti raccolti dal Tribunale dei ministri passeranno infatti al procuratore di Roma Francesco Lo Voi che dovrà individuare eventuali ulteriori rilievi penali.
Sotto esame finiranno tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella vicenda, con il rischio di un ampliamento delle indagini.
Sul tavolo, ad esempio, potrebbe tornare la posizione della capo di Gabinetto del ministero della Giustizia Giusi Bartolozzi.
L’ex capo del dipartimento degli Affari di giustizia Luigi Birritteri scrive un’email alla capa di Gabinetto di via Arenula Giusi Bartolozzi. Segnala l’eventualità che il ministro Nordio avrebbe dovuto compiere «un atto urgente». Quello necessario per tenere in carcere il generale libico accusato di crimini di guerra e contro l’umanità.
L’allora capo del Dag, poi esautorato, specifica di rivolgersi a Giusi Bartolozzi «per doverosa informazione» e perché «gli eventuali provvedimenti da adottare ci vedono privi di delega. Potrebbe dunque emergere la necessità di atti urgenti a firma dell’On. Ministro».
Bartolozzi, la «zarina» come la chiamano in via Arenula, risponde alle 15.28. Dice di essere già a conoscenza della vicenda e si raccomanda la massima riservatezza.
Arriva al punto di dire: «Meglio chat su Signal. Niente per mail o protocollo».
La piattaforma Prisma, su cui erano stati caricati i nove documenti inerenti all’affaire Almasri, la può aprire solo il consigliere diplomatico del ministro della Giustizia. Prisma è stata visionata già nella giornata di domenica? Così verrebbe da pensare a leggere l’email di Bartolozzi: «Ero stata informata. Massimo riserbo e cautela».
Certo, la questione è delicata. E Almasri, al vertice della Rada, una delle milizie più potenti in Tripolitania, una sorta di direttore del carcere di Mitiga, è un nome importante nello scacchiere internazionale e nei rapporti tra Italia e Libia.
In quella risposta, Bartolozzi non fa alcun tipo di riferimento agli atti «urgenti» sollecitati da Birritteri, necessari a rendere valido l’ordine d’arresto.
Lunedì 20, come da procedura, il procuratore generale di Roma
Giuseppe Amato, intorno a mezzogiorno, scrive a tutta la catena gerarchica una nota: «Si è in attesa delle determinazioni della Signoria Vostra in ordine alle attività da porre in essere».
Birritteri prepara la bozza del provvedimento necessario per tenere l’alto ufficiale libico in carcere. Intorno alle 14 la invia al capo di Gabinetto per sottoporla al Guardasigilli. Di norma, il ministro si avvale degli organi tecnici per confrontarsi, quella volta no.
Da quel carteggio di domenica sembra che l’ex capo del Dag sul tema non abbia più ricevuto alcun tipo di informazioni da via Arenula. E nel buon senso dei più resta valido il pensiero che se il capo di Gabinetto è informato, anche il ministro è informato.
Quella bozza di provvedimento resta lì, non verrà mai firmata. Il 21 gennaio Almasri viene rilasciato. E con un Dassault Falcon 900 con bandiera tricolore viene riportato in Libia, dove viene accolto come un eroe nazionale. L’aereo parte da Ciampino, arriva a Torino intorno alle 12 e poi attende sino alle 19.51 il generale.
(da La Stampa)
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Agosto 5th, 2025 Riccardo Fucile
LA FAMIGLIA PALESTINESE HA UN REFERTO DEL PRONTO SOCCORSO AD AVVALORARE IL LORO RACCONTO, A DIFFERENZA DEL TURISTA EBREO
È indagato per lesioni aggravate dall’odio razziale il turista francese di religione ebraica
che il 27 luglio scorso ha denunciato di essere stato vittima di un’aggressione a sfondo antisemita mentre si trovava con il figlio di sei anni in un autogrill di Lainate, nel Milanese.
L’uomo, 52 anni, è stato querelato a sua volta dal gruppo di persone di origine palestinese con cui ha avuto lo scontro: a quanto sostengono, sarebbero stati loro i primi a subire insulti razziali, per poi essere anche aggrediti fisicamente. Tre di loro, identificati nei giorni scorsi dalla Digos, sono indagati per percosse aggravate dall’odio razziale.
Il turista era stato il primo a far emergere la vicenda, denunciando di essere stato aggredito e diffondendo un filmato girato con il suo cellulare nel quale venivano ripresi gli insulti: “Assassini, qui non siamo a Gaza, andate all’inferno”. Sempre secondo la sua versione, inoltre, lui e il figlio sarebbero stati riconosciuti e presi di mira perché indossavano la kippah.
La controdenuncia presentata dal gruppo di origine palestinese, assistito dal legale Federico Battistini, è arrivata alcuni giorni più tardi. A quanto riferito dagli stessi, il 52enne li avrebbe offesi per primo chiamandoli “terroristi”, notando che “indossavano dei ciondoli raffiguranti la cartina geografica palestinesi”. Poi, stando al loro racconto, il turista sarebbe stato il primo anche a “tirare una testata” dopo che gli era stato chiesto di cancellare il video.
(da agenzie)
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Agosto 5th, 2025 Riccardo Fucile
SERRACCHIANI: “MELONI LAMENTA DI NON ESSERE STATA RITENUTA RESPONSABILE PENALMENTE, SOSTENENDO DI ESSERLO POLITICAMENTE. E COSÌ FACENDO SE NE DEDUCE: CHE SONO STATE FORNITE AL PARLAMENTO INFORMAZIONI FALSE; CHE IL GOVERNO ITALIANO, CON IN TESTA LA PREMIER, SI È ADOPERATO PER IMPEDIRE ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE DI CONSEGNARE ALLA GIUSTIZIA UN CRIMINALE”
“Sulla vicenda Almasri non mi interessa il profilo giudiziario, mi basta quello politico. Il Governo ha mentito, Meloni ha mentito, Nordio ha mentito”. Lo scrive sui social il senatore di Italia viva, Matteo Renzi. “Non tocca a me valutare se ci siano reati: questo dipende dai giudici e noi aspettiamo le sentenze e rispettiamo i magistrati – aggiunge – Noi siamo garantisti davvero.
Quello di cui sono certo è che una vicenda molto grave che attiene alla sicurezza nazionale è stata gestita da Fratelli d’Italia in modo superficiale, sguaiato, schizofrenico. Sono dei dilettanti che mandano allo sbaraglio un Paese intero.
E i servizi segreti sono guidati da una toga bruna come Alfredo Mantovano, braccio destro di Meloni, che considera l’intelligence come una propria milizia privata. La vicenda Almasri dimostra che questi gestiscono vicende cruciali per la sicurezza del Paese in modo meschino e vogliono prendersi pieni poteri, ma non sono capaci nemmeno di gestire una singola
operazione senza infangare il Tricolore”.
“Sono gravissime le parole di ieri della presidente Meloni sul caso Almasri. Lamenta di non essere stata ritenuta responsabile penalmente, sostenendo di esserlo politicamente.
E così facendo se ne deduce: che sono state fornite al Parlamento informazioni false; che il Governo italiano, con in testa la premier, si è adoperato per impedire alla Corte Penale Internazionale di consegnare alla giustizia un criminale; che il criminale in questione, torturatore e stupratore di bambini, è stato riaccompagnato a casa con il volo di Stato italiano con il benestare della Presidenza del Consiglio.
Autodenuncia gravissima, su cui deve essere fatta immediata chiarezza dalla presidente Meloni, e sconcerta che i fatti così descritti vengano dalla stessa addirittura rivendicati”. Così la responsabile nazionale Giustizia del Pd, Debora Serracchiani che aggiunge: “Colpisce, inoltre, l’atteggiamento costante della presidente del Consiglio nei confronti della magistratura che viene attaccata quando procede con rinvii a giudizio e viene attaccata quando decide di non procedere. Sarebbe quasi comico, se non fosse tragico, vedere chi governa il Paese delegittimare sistematicamente uno dei pilastri della nostra democrazia.”
(da agenzie)
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Agosto 5th, 2025 Riccardo Fucile
LO STIMA L’INTELLIGENCE DEL MINISTERO DELLA DIFESA BRITANNICA – FINORA I MORTI E FERITI TRA LE FILA RUSSE SONO 1.050.000, DI CUI 260.000 DALL’INIZIO DI QUEST’ANNO
Oltre un milione di soldati russi hanno perso la vita o sono rimasti feriti nella guerra
contro l’Ucraina dall’invasione delle forze di Mosca del Paese il 24 febbraio del 2022: lo stima l’intelligence del ministero della Difesa britannica.
Nel complesso, si legge in un post su X, finora i morti e feriti tra le fila russe sono 1.050.000, di cui 260.000 dall’inizio di quest’anno.
Nel mese di luglio la media è stata di circa 1.072 soldati morti o feriti al giorno, si legge ancora nel messaggio, che cita lo Stato maggiore generale ucraino.
La media giornaliera registrata il mese scorso è la più bassa dall’aprile del 2024.
(da agenzie)
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Agosto 5th, 2025 Riccardo Fucile
IN PUGLIA È SCATTATO IL DIVIETO DI SPARARE MUSICA IN BARCA A MENO DI 500 METRI DALLA COSTA, A PRAIA A MARE, IN CALABRIA, C’È IL COPRIFUOCO DOPO MEZZANOTTE E MEZZA PER GLI “UNDER-14”, A SAN FELICE CIRCEO, SULLA COSTA LAZIALE, NIENTE ALCOL IN VETRO DOPO LE 10 DI SERA
Piccola mappa per i ragazzi (o per chi si sente ancora giovane) che questa estate vorrebbero esagerare ma non potranno. Se andate in Puglia e pensate di sparare a tutto volume la musica in barca, allontanatevi almeno mezzo chilometro dalla costa (ordinanza della Guardia Costiera). Se invece alle prime note dal
vivo in un locale sentite l’esigenza di muovervi a ritmo, evitate Salò perché il Comune ha disposto che «non potranno essere effettuati balli o danze di alcun genere».
E se invece la vostra fissa è scorrazzare sui monopattini e avete meno di 14 anni, sicuramente non potete farlo a Praia a Mare in Calabria dopo mezzanotte e mezza (100 euro di multa per il minore, 250 per i genitori).
L’estate è nel pieno, e fioccano i divieti, ogni anno sempre di più: tra overtourism, malamovida e maleducazione imperante, sindaci e tutori dell’ordine pubblico sono costretti a correre ai ripari. Nell’incantevole Salò sul lago di Garda, ad esempio, non solo bisognerà tenere a freno il proprio corpo. Il provvedimento che disciplina gli «intrattenimenti musicali nei pubblici esercizi» vieta persino di pubblicizzarli (favorito il passaparola clandestino) e fissa in 99 le presenze massime in caso di un solo cantante, 200 qualora si esibisca una band o un dj. Anche nella vicina Desenzano, posti limiti alla libera fruizione delle melodie nelle aree esterne ai bar.
I residenti hanno ringraziato, molto meno le associazioni di commercianti. Si sa che località marittime come Jesolo in Veneto o Lignano Sabbiadoro in Friuli Venezia Giulia d’estate vengono prese d’assalto da milioni di turisti. Il problema non è soltanto la presenza di giovanissimi che vogliono divertirsi ma anche di quelli poco inclini a rispettare le leggi.
Anche per contrastare le baby gang, dall’inizio della stagione sono state istituite zone rosse nei punti nevralgici: a Lignano il provvedimento è stato prorogato fino al 31 agosto, a Jesolo dove sono stati anche denunciati ragazzi «con mazze da baseball» tra
gli ombrelloni per intimorire i vacanzieri, in questo mese i controlli saranno rafforzati.
«Per tutelare il diritto al riposo dei residenti, la sicurezza urbana, l’igiene e il decoro degli spazi pubblici» raffica di prescrizioni anche a San Felice Circeo, sulla costa laziale: niente alcol in vetro dopo le 10 di sera e musica consentita in centro storico solo dalle 20 all’1 di notte.
Portofino si candida a pieno diritto quale «capitale della cultura del no», a beneficio dei facoltosi cittadini e visitatori: niente mendicanti, vietato bivaccare con cibo, bere alcol di qualunque gradazione in piazza o nelle strade, negata la possibilità di sdraiarsi per terra, su panchine o muretti, oppure sedersi per terra nei portici e perfino nei giardini.
Lunghissimo l’elenco dei centri che puniscono chi si aggira in città in costume (come Gallipoli in Puglia, multa fino a 125 euro), o a torso nudo (a Diano Marina in Liguria o a Marciana nell’Isola d’Elba si rischia fino a 500 euro)
(da Corriere della Sera)
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Agosto 5th, 2025 Riccardo Fucile
LA 22ENNE VIVE A PARIGI
Luiza Rozova, conosciuta anche con il nome di Elizaveta Krivonogikh, è tornata a far
parlare di sé, e questa volta non per
la sua attività artistica o per la sua presenza sui social. La giovane, che secondo molte indiscrezioni sarebbe la figlia illegittima di Vladimir Putin, ha pubblicato una serie di messaggi su Telegram che sembrano essere una critica diretta – seppur mai esplicitamente nominata – al presidente russo.
Le sue parole, riportate dal quotidiano tedesco Bild, hanno immediatamente acceso il dibattito pubblico, alimentando voci e speculazioni mai del tutto sopite sul presunto legame di sangue con il leader del Cremlino.
Il messaggio criptico ma potente
All’interno di una chat pubblica intitolata «Art of Luiza», la 22enne ha scritto: «È liberatorio poter mostrare di nuovo il mio volto al mondo. Mi ricorda chi sono e chi ha distrutto la mia vita». E poi aggiunge: «L’unico modo che ho per protestare, per dimostrare chi sono, è mostrare il mio volto. La mia impronta unica, la prova della mia esistenza. Questo mi ricorda ogni giorno per chi sono nata… e da chi è stata rovinata la mia vita. L’uomo che ha preso milioni di vite e ha distrutto la mia».
Sebbene Putin non venga mai citato direttamente, in molti hanno interpretato queste frasi come un attacco inequivocabile al presidente russo.
Un’identità mai ufficializzata, ma sempre al centro delle speculazioni
Luiza Rozova è nata il 3 marzo 2003 a San Pietroburgo, e da tempo i media internazionali ipotizzano che sia il frutto di una relazione tra Putin e Svetlana Krivonogikh, un’ex donna delle pulizie poi divenuta imprenditrice. Il Cremlino non ha mai confermato né smentito pubblicamente la paternità, mantenendo
il più stretto riserbo sulla vita privata del presidente.
Negli anni, Rozova ha mantenuto un profilo relativamente basso, anche se è conosciuta nei circuiti dell’arte e della musica elettronica. Vive a Parigi, dove ha studiato arte ed è attiva come dj e performer.
Un messaggio di rottura
Le recenti dichiarazioni su Telegram sembrano rappresentare una netta presa di distanza da Putin e dal suo operato, non solo come figura politica ma anche – secondo chi crede alla parentela
– come padre assente e responsabile di profonde ferite personali.
In un contesto geopolitico sempre più teso e in una Russia dove la dissidenza viene spesso repressa, le parole di Luiza Rozova risuonano come una voce fuori dal coro. E, sebbene ancora avvolta nel mistero, la sua figura diventa sempre più simbolica: quella di una generazione cresciuta nell’ombra del potere assoluto, che ora cerca un modo per raccontare la propria verità.
(da agenzie)
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Agosto 5th, 2025 Riccardo Fucile
NEL MIRINO C’E’ LA “PARTECIPAZIONE” VIA INSTAGRAM DELL’EX PRESIDENTE A UNA MANIFESTAZIONE A RIO DE JANEIRO IERI, SULLA SPIAGGIA DI COPACABANA
Il giudice della Corte suprema del Brasile, Alexandre de Moraes, ha ordinato i domiciliari dell’ex presidente Jair Bolsonaro, precisando che per Moraes c’è stata una violazione delle misure cautelari.
“Agendo illecitamente, l’imputato Jair Bolsonaro si è rivolto ai manifestanti riuniti a Copacabana, a Rio, producendo dolosamente e consapevolmente materiale prefabbricato affinché i suoi sostenitori continuassero a tentar di fare pressione sulla Corte suprema ed ostacolare la Giustizia, tanto che la telefonata con suo figlio, Flávio, è stata pubblicata sulla piattaforma Instagram”, ha scritto Moraes nel suo ordine di detenzione.
La violazione delle misure cautelari che ha portato all’arresto domiciliare da stasera di Jair Bolsonaro, secondo il giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes, è stata la partecipazione
indiretta dell’ex presidente a una manifestazione tenutasi a Rio de Janeiro ieri, sulla spiaggia di Copacabana. Ieri, infatti, il senatore Flávio Bolsonaro, figlio primogenito di Bolsonaro, ha messo in vivavoce il padre durante una manifestazione in suo supporto, in una diretta diffusa via Instagram.
Sino ad oggi Bolsonaro non poteva, sempre per ordine di de Moraes, usare i social media, uscire di casa dalle 19 di sera alle 6 del mattino durante i giorni feriali e tutto il giorno nei fine settimana, né conversare con ambasciatori, oltre a dovere indossare una cavigliera elettronica. Da oggi, oltre ai domiciliari, a Bolsonaro è proibito ricevere visite, tranne quelle dei suoi avvocati e dalle persone del suo nucleo familiare ristretto, a meno che non siano previamente autorizzate dal giudice de Moraes. Lo riportano i siti dei principali media brasiliani, sottolineando che nella casa dell’ex-presidente sono stati sequestrati tutti i cellulari.
(da agenzie)
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Agosto 5th, 2025 Riccardo Fucile
IL MOTIVO È CHIARAMENTE ECONOMICO: L’ITALIA È L’UNICO PAESE OCSE IN CUI I SALARI REALI SONO DIMINUITI RISPETTO AL 1990 E IL CARO VITA HA RESO LE VACANZE UN LUSSO … NON È UN CASO CHE LA “STAYCATION” (DALLE PAROLE INGLESI “STAY”, RESTARE E “VACATION” VACANZA”) SIA DIVENTATA POPOLARE IN SEGUITO ALLA CRISI ECONOMICA DEL 2007-2008
Staycation: passare le ferie a casa. Il neologismo, frutto della crasi tra le parole inglesi
stay (stare) e vacation (vacanza), risale ai primi anni Duemila. Iniziò tuttavia a diffondersi solo a seguito della crisi del 2007-2008, e il motivo è chiaramente da ricondurre alla sua maggiore convenienza economica rispetto ai lunghi soggiorni fuori porta. Non stupisce quindi apprendere
come, ai tempi del caro vacanze e nell’unico Paese Ocse in cui i salari reali sono diminuiti rispetto al 1990, quest’estate in Italia tale soluzione abbia ricominciato a prendere piede.
Lo ha messo nero su bianco il nuovo Behavior Change Report di YouGov, indagine sullo stile di vita e le preferenze d’acquisto dei consumatori nostrani. «La decisione di trascorrere le ferie “a casa propria” – si apprende infatti – quest’anno coinvolge il 25% della popolazione, che decide consapevolmente di non partire per vivere una vacanza “no-stress” a chilometro zero»
Si tratta di una dinamica che non stupisce se si considera che, secondo le stime di Facile.it, quasi 6 milioni di nostri connazionali quest’estate hanno deciso di non partire proprio per ragioni di natura economica.
Alla necessità di stringere la cinghia occorre dunque sopperire con la creatività. Per questo il 32% delle persone – praticamente una su tre – ricaverà del tempo per «esplorare le attrazioni locali o semplicemente creare un ambiente rilassante a casa», il 30% per provare a realizzare una nuova ricetta e il 28% per organizzare un barbecue con gli amici, tipica attività di Ferragosto.
«Le tendenze delle vacanze estive 2025 in Italia riflettono l’importanza di un tempo libero orientato all’esperienza e vissuto con piacere, anche senza uscire di casa – ha commentato Julia Omini, Senior Insights Sales Manager di YouGov –. Sebbene il desiderio di viaggiare sia ancora vivo, i fattori economici stanno influenzando il modo e il luogo in cui gli italiani scelgono di rilassarsi». Anche da qui il fatto che a trascorrere le vacanze esclusivamente all’estero sia in queste settimane appena il 9%
dei viaggiatori, come stimato il mese scorso da Confcommercio.
(da agenzie)
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Agosto 5th, 2025 Riccardo Fucile
L’AGITATORE RAZZISTA 42ENNE, CHE IN PASSATO HA RICEVUTO L’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, TORNAVA DA TENERIFE DOVE ERA ANDATO SUBITO DOPO L’AGGRESSIONE ED E’ STATO DA POCO RILASCIATO DAL CARCERE IN SEGUITO A UNO SCONTO DI PENA
L’estremista britannico Tommy Robinson, animatore di gruppi dell’ultradestra extraparlamentare anti-migranti e anti-islamica, è stato arrestato ieri sera all’aeroporto di Luton, a nord di Londra, in relazione alla grave aggressione avvenuta il 28 luglio alla stazione ferroviaria di St Pancras.
Il 42enne Robinson, il cui vero nome è Stephen Yaxley-Lennon, tornava da Tenerife dove era andato subito dopo il fatto. L’estremista era stato visto da un testimone mentre in seguito a un alterco con un uomo all’interno della stazione della capitale britannica lo colpiva facendolo finire a terra privo di sensi. È stato anche diffuso un video dai media in cui si vedono gli attimi immediatamente successivi alla presunta aggressione: il 42enne urla che l’individuo colpito stava andando minacciosamente verso di lui.L’estremista è stato da poco rilasciato dal carcere in seguito a uno sconto di pena per una condanna relativa alla violazione di un’ordinanza del tribunale del 2021 che gli proibiva di ripetere commenti diffamatori su un giovane rifugiato siriano. Inoltre era stato accusato di alimentare tramite i social gli scontri anti-migranti e islamofobi avvenuti un anno fa nel Regno Unito dopo la strage di bambine nella città inglese di Southport.
(da agenzie)
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