Destra di Popolo.net

IL COMITATO DI REDAZIONE DI “REPUBBLICA” REPLICA ALLA MELONI: “CONOSCIAMO I SUOI RAPPORTI CON IL COMPRATORE GRECO, INVECE CHE TUTELARE INTERESSI STRANIERI DI RICCHI IMPRENDITORI, PENSI A PROTEGGERE CHI VIVE DEL PROPRIO LAVORO”

Dicembre 15th, 2025 Riccardo Fucile

“LA USCITA DI SCENA DI ELKANN DAL MONDO DELL’EDITORIA SIA ALMENO DIGNITOSA”

Invece di occuparsi di una crisi industriale che riguarda 1.300 lavoratrici e lavoratori e al contempo di fare la propria parte per salvaguardare il pluralismo dell’informazione, ieri dal palco della sua kermesse la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preferito sfoderare l’arma della più bassa propaganda politica per parlare di Gedi: attaccando un partito di opposizione, un sindacato e un articolo di Michele Serra su questo giornale che rappresenterebbe «una sinistra isolata e rabbiosa».
Anche stavolta le sue parole denotano scarsa attitudine istituzionale, visto che Meloni in teoria rappresenta tutti i cittadini di questo Paese e non solo i suoi elettori. In più sono completamente false rispetto a fantasiosi accordi tra l’attuale editore di Gedi su Stellantis e le interviste fatte dalle colleghe e dai colleghi nel corso degli anni a Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.
Ci risulta piuttosto che Meloni coltivi ottimi rapporti sia con John Elkann che con il possibile acquirente di Gedi: se proprio ritiene di potersi rendere utile visto il ruolo che ricopre, e di cui spesso si dimentica, le suggeriamo di utilizzare la sua influenza per gestire questo delicato passaggio tutelando non gli interessi — per la gran parte esteri — di grandi e ricchi imprenditori, ma delle persone che qui vivono del proprio lavoro.
Lo sfregio di Meloni, casualmente, fa il paio con il video nel quale lo stesso Elkann annuncia il rifiuto a prendere in considerazione l’offerta ricevuta per l’acquisto della Juventus. «La Juve, la sua storia, i suoi valori, non sono in vendita», sono le sue parole. Concetti che non valgono per Repubblica, la Stampa e le altre testate del gruppo di cui ha gran fretta di disfarsi. Confidiamo che la sua uscita di scena dal mondo dell’editoria sia almeno dignitosa, nel rispetto delle garanzie occupazionali e di indipendenza che non solo le lavoratrici e i lavoratori ma anche il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini gli hanno chiesto di mettere nero su bianco nelle clausole del contratto di compravendita in via di definizione.
Il Comitato di redazione di Repubblica

argomento: Politica | Commenta »

CILE, VINCE LE PRESIDENZIALI IL SOVRANISTA KAST

Dicembre 15th, 2025 Riccardo Fucile

FIGLIO DI UN NAZISTA, AMMIRATORE DI PINOCHET, TRUMPIANO E RAZZISTA

José Antonio Kast, candidato di ultradestra e noto sostenitore del regime di Augusto Pinochet, è il nuovo presidente del Cile.
Ha vinto con il 58,16% delle preferenze, contro il 41,84% ottenuto dalla sua sfidante e candidata della coalizione di sinistra Jeannette Jara.
Kast ha 59 anni e una lunga carriera alle spalle. Un risultato storico quello di oggi, sia perché per la prima volta dal ritorno alla democrazia, in Cile prende il potere un presidente di ultradestra, sia perché Kast ha ottenuto una percentuale di voti schiaccianti rispetto a Jara e, secondo i primi conteggi, è il presidente più votato nella storia del Paese.
“Vi rimangono 100 giorni per andarvene dal Cile”. Questa è la frase che nelle ultime settimane il candidato di ultradestra ha ripetuto giorno dopo giorno – in un inquietante conto alla rovescia – minacciando i 300.000 migranti irregolari che oggi si trovano in Cile. La minaccia ha spaventato migliaia di persone che si sono precipitate nel nord del Paese, scappando in Perù
attraverso la frontiera. La situazione è diventata così grave che il governo peruviano ha dovuto decretare lo Stato d’emergenza, mentre Kast continuava a minacciare i migranti assicurando loro che sarebbero stati espulsi quando avrebbe assunto come nuovo presidente del Cile a marzo.
Il candidato di ultradestra ha corso al ballottaggio finale contro Jeannette Jara, 51 anni, politica del Partito comunista ed ex Ministra del lavoro dell’attuale governo cileno, guidato dal progressista Gabriel Boric. Al momento di votare, nel seggio di Paine (nella zona sud della capitale), Kast ha dichiarato: “Oggi è il giorno dei cittadini, non della politica. È una grande giornata per il Cile e chi vince dovrà impegnarsi a governare per tutti i cittadini del Paese”.
Kast, proveniente da una famiglia tedesca arrivata in Cile dopo la seconda guerra mondiale e il cui padre faceva parte del partito nazista, ha un profilo che fa discutere.
Ha militato per molti anni nel partito di destra cileno UDI che ha lasciato nel 2016, per poi fondare nel 2019 il Partido Republicano, di cui è ancora oggi il leader.
Dopo essere stato eletto deputato, si è candidato alle presidenziali per la prima volta come indipendente nel 2017 e di nuovo nel 2021. Ma, se nel 2017 aveva ottenuto solo l’8%, nel 2021 aveva vinto il primo turno delle elezioni per poi perdere al ballottaggio finale contro il progressista Gabriel Boric, attuale presidente del Cile.
Durante le elezioni del 2021, erano stati molti i cittadini che al ballottaggio finale avevano scelto di votare Boric, spaventati dal fatto che – in caso di vittoria di Kast – ci sarebbero potuti essere
preoccupanti retrocessi in tema di diritti. In quella campagna il candidato era stato estremo, facendo dichiarazioni controverse riguardo ai diritti delle donne e della comunità LGBT, con frasi come “Se Augusto Pinoche fosse vivo, voterebbe per me”.
Per questo motivo, nella campagna attuale, Kast ha moderato i toni, cercando di ottenere anche i voti del centro. Ma il sostegno del candidato alla dittatura di Pinochet è noto e lo è anche per retaggio familiare. Uno dei suoi fratelli, Miguel, ha svolto un ruolo cruciale durante la dittatura: era un Chicago boy, è stato ministro e presidente della Banca centrale cilena e ha esercitato una grande influenza in campo economico e sociale.A queste elezioni sono stati chiamati a votare oltre 15 milioni di cittadini cileni e per la prima volta dal 2012, il voto è stato obbligatorio per le elezioni presidenziali. La giornata è stata concitata, con un allarme bomba in un seggio della città costiera di Valparaíso e con un messaggio inviato dalla compagnia energetica Lipigas agli usuari della sua applicazione, invitando a votare per Boric. L’invio del messaggio è stato massivo, in violazione alla legge cilena, e ha scatenato grosse polemiche nel Paese. Ai seggi, che si sono chiusi regolarmente alle 18, si sono registrate sin dalla mattina lunghe file; secondo i primi dati si dovrebbe confermare l’affluenza record registrata nel primo turno elettorale, lo scorso 16 novembre, in cui l’85% dei cittadini ha votato. Primo turno che era stato vinto dalla candidata di sinistra Jara, che aveva ottenuto il 26,9% delle preferenze, distanziandosi di pochi punti da Kast, che aveva ottenuto il 23,9%.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

TUTTE LE BUFALE DI MELONI AD ATREJU: CENTRI IN ALBANIA, TASSE AL CETO MEDIO, CONSENSO INFORMATO, MANOVRA, GIUSTIZIA, FAMIGLIA NEL BOSCO, GARLASCO

Dicembre 15th, 2025 Riccardo Fucile

UN DISCORSO DI UN’ORA PIENO DI SLOGAN E FAKE NEWS INDEGNE: ECCO TUTTE LE BALLE RACCONTATE SENZA CONTRADDITTORIO

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiuso l’edizione di Atreju con un lunghissimo discorso, durato più di un’ora, in cui ha citato diversi temi utili alla propaganda del governo.
Un intervento infarcito di narrazioni distorte, fake news e slogan usurati urlati dal palco, come al solito senza un contraddittorio. Abbiamo messo insieme alcuni passaggi particolarmente critici del discorso, scandito da dati imprecisi o parziali.
L’evento di oggi è stato soprattutto l’occasione per evocare i tanti nemici del governo, come i giudici faziosi che ostacolano l’operato dell’esecutivo e impediscono il cammino delle riforme e delle misure previste dalla roadmap meloniana.
Se i centri in Albania non funzionano non è colpa dei giudici
Cominciamo con i centri in Albania, semi-vuoti non certo per il volere delle toghe rosse o di giudici politicizzati, ma perché l’impostazione di quel modello è contrario alle leggi italiane ed europee. Meloni ha detto di nuovo che quelle strutture per i migranti funzioneranno presto, dopo lo stop stabilito dai giudici. “I centri in Albania funzioneranno, solo che funzioneranno
grazie ai giudici con un anno e mezzo di ritardo. E lo dico anche perché chi dice che si configura un danno erariale, il tema c’è signori ma non è al governo che va mossa la contestazione visto che potevamo partire un anno e mezzo fa”.
Dunque Meloni ammette che potrebbe esserci un danno erariale, dopo la recente denuncia che è stata fatta anche da ActionAid: il protocollo Italia-Albania potrebbe quindi sfociare in un danno erariale al vaglio dei magistrati contabili, per l’ingente spreco di risorse pubbliche.
Stando ai dati raccolti da ActionAid, gli stanziamenti definitivi per l’allestimento dei centri ammontano a 73,5 milioni di euro. In generale, per l’avvio del protocollo la Difesa ha bandito gare per 82 milioni di euro e firmato contratti per oltre 74 milioni, di cui effettivamente erogati oltre 61 milioni. Più del doppio rispetto ai 31,2 milioni di euro inizialmente previsti per i lavori. Lavori per centri praticamente inutilizzati.
Ma la colpa non ricade naturalmente sui giudici, che si sono limitati ad applicare la legge, non convalidando il trattenimento dei migranti nel centro di Gjader, e smontando così quel modello.
Dal 2024 diverse pronunce hanno confermato la stessa interpretazione, fino ad arrivare alla sentenza della scorsa estate della Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha stabilito che “uno Stato membro non può includere nell’elenco dei Paesi di origine sicuri” un Paese che “non offra una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione”.
Meloni ha già stabilito che i giudici hanno sbagliato sul caso Garlasco
I giudici sono stati citati più volte da Meloni nel suo discorso, anche per rilanciare il tema dell’imminente referendum sulla Giustizia. “Mi auguro che gli italiani confermino la riforma della Giustizia al referendum. Avanti con la storica riforma della giustizia”, ha detto chiudendo la manifestazione. “Votate per voi stessi e per il futuro della nazione. Votate perché non ci possa più essere una vergogna come quella di Garlasco”.
Ora, a prescindere dal fatto che non si capisce come il tema della separazione delle funzioni tra giudice e pm possa essere collegato alle indagini sul caso Garlasco e all’omicidio di Chiara Poggi, la presidente del Consiglio sembra aver emesso già la sua sentenza sul caso, stabilendo in pratica che c’è stato un errore giudiziario.
Dopo che nel 2015 è arrivata la condanna definitiva di Alberto Stasi – assolto in primo e secondo grado e poi condannato nel nuovo processo di appello del 2014 a 16 anni di carcere – la Procura di Pavia a marzo 2025 per la terza volta ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e attualmente unico indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi con Stasi o con ignoti. Recentemente una perizia ha stabilito che sulle unghie della vittima sono state trovate tracce di dna compatibili con i familiari maschili della linea paterna di Sempio. Ma naturalmente non ci sono nuove verità sul caso, oltre a quella giudiziaria che si conosce fino ad ora, e Meloni non ha alcun elemento che possa sostenere la tesi dell’errore dei giudici o dell’innocenza di Stasi. Ad oggi, lo ricordiamo, non è iniziato alcun processo contro Sempio, e per quanto ne sappiamo, potrebbe anche non iniziare mai.
La famiglia al centro della retorica meloniana: Meloni come Salvini utilizza la storia dei bimbi nel bosco
Ma gli strali contro la giustizia italiana non sono finiti. Come aveva fatto poco prima Matteo Salvini su quello stesso palco, anche la premier ha voluto ricordare la vicenda della famiglia nel bosco, sempre in chiave anti giudici. Lo Stato che si vuole sostituire alle mamme e ai papà ha dimenticato i suoi limiti, come lo ha superato chi non si è fatto remore a difendere la decisione di mettere in comunità dei bambini che vivono con i propri genitori nella natura e poi però rimane in silenzio davanti alla vergogna di bambini che vivono nelle baraccopoli nei campi Rom, che vengono mandati a fare accattonaggio o a rubare. Sono banali principi di buon senso”, sono state le parole pronunciate da Meloni questa mattina.
Dunque Meloni dice che la decisione di spostare quei bambini in comunità, insieme alla loro madre che continua a vederli, è stata sproporzionata. Ma parla appunto di “buon senso”, non di diritto o di tutela dei minori. Della vicenda ci siamo occupati in diversi articoli, e chiaramente le cose sono un po’ più complesse di come le racconta la premier. Sappiamo infatti che la decisione del tribunale non è arrivata di punto in bianco, per il capriccio di un giudice. Dalle verifiche dei servizi sociali erano emerse condizioni sanitarie ed educative precarie, perché la famiglia viveva in un rudere, “fatiscente e privo di utenze”, sprovvisto di acqua corrente e di un bagno, munito solo di un gabinetto a secco collocato all’esterno. Inoltre, ed era questo il fatto più grave, nell’ordinanza del giudice che ha disposto l’affidamento ai Servizi sociali si parla di pericolo di “lesione del diritto alla vita di relazione”, sancito dall’articolo 2 della Costituzione. I bimbi non vanno a scuola, e l’homeschooling, cioè l’educazione a casa prevista nei casi in cui i minori non frequentano la scuola, pur essendo stata conforme alle norme (secondo quando affermato dal ministero dell’Istruzione) non sarebbe stato comunque efficace. Come ha raccontato la tutrice dei minori, Maria Luisa Palladino, i bambini della famiglia nel bosco, una bambina di 8 anni e due fratellini di 6, “non sanno leggere” e starebbero imparando ora l’alfabeto. “La bambina più grande, sotto dettatura, sa scrivere solo il suo nome”. Il caso non si è ancora chiuso, e il 16 dicembre, presso la Corte d’appello dell’Aquila, è in programma l’udienza per il ricorso contro l’ordinanza emessa dal tribunale dei minori. Meloni però anche in questo caso sembra aver tratto le sue conclusioni.
Meloni dice che spetta solo ai genitori l’educazione dei figli, ma dimentica le disuguaglianze
In generale la retorica di Giorgia Meloni tocca il concetto di famiglia nel suo complesso. La premier si dice contenta del provvedimento, approvato alla Camera, sul consenso informato obbligatorio che va richiesto alle famiglie per attività scolastiche che riguardano i temi della sessualità, alle medie e alle superiori. “I figli non sono dello Stato o dell’ideologia, ma delle mamme e dei papà”, ha tuonato con veemenza, dicendosi “orgogliosa che il nostro governo stia difendendo la libertà educativa e il ruolo dei genitori nell’educazione dei figli, per questo rivendico con orgoglio la norma sul consenso informato per l’educazione sessuale nelle scuole, perché una volta per tutte educare i figli su materie così delicate è compito dei genitori, lo Stato non può
sostituirsi alla famiglia, può sostenerla, può accompagnarla, ma niente di più”. In pratica Meloni sta dicendo che il compito di educare i figli non spetta alla scuola pubblica, ma alle famiglie. Come si assicurano però le stesse condizioni di partenza a tutti i ragazzi, se alla scuola non viene permesso di entrare nel processo educativo?
Il grosso limite del ddl Valditara sul consenso informato obbligatorio, lo abbiamo sottolineato più volte, è che rischia di aumentare le disuguaglianze tra gli studenti. Nel caso dell’educazione alla sessualità, che in Italia non è una materia obbligatoria ma solo extracurriculare, come si può assicurare a tutti i ragazzi l’accesso a una corretta informazione? Meloni insomma difende a priori il primato della famiglia, ma dimentica che non sempre i genitori dispongono di strumenti economici e culturali adeguati per formare i propri figli.
Meloni dice che la sinistra non ha condannato Albanese per il “monito” ai giornalisti, ma non è vero
Nel mirino della premier finiscono anche alcune figure che il governo considera un simbolo dell’opposizione di sinistra, personaggi noti, come Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi occupati, che è stata al centro delle polemiche per la frase pronunciata dopo il raid di un gruppo di ProPal a La Stampa lo scorso 28 novembre. Meloni, nel rinnovare la sua solidarietà ai giornalisti della Stampa per l’assalto alla loro redazione, ha ricordato “le parole vergognose di Francesca Albanese, la nuova eroina a cui il Pd sta regalando riconoscimenti mentre lei partecipa giuliva a incontri con leader di Hamas, che di questo episodio ha detto che sia di monito. E i paladini della libertà di stampa muti. A sinistra hanno problema serio con il concetto di libertà”.
In realtà gli esponenti dell’opposizione non sono rimasti in silenzio dopo le dichiarazioni di Albanese, e anche se Schlein e Conte non hanno citato esplicitamente quelle dichiarazioni problematiche, diversi parlamentari anche del Pd hanno preso le distanze dalle frasi della relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi occupati. Il senatore dem Filippo Sensi, che ha detto di provare “orrore” per “le parole di Francesca Albanese sulla aggressione fascista alla redazione de La Stampa”. Oppure Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd, secondo cui “Non c’è nessun monito in quell’aggressione”, perché “quella è violenza e ignoranza che dobbiamo respingere con forza”.
Anche da parte del partito di Matteo Renzi, tramite il deputato Davide Faraone, è arrivata una netta condanna: “Anche un fatto gravissimo come l’assalto alla sede della Stampa è stata trasformata da Francesca Albanese in una specie di esercizio di equilibrismo morale dove, alla fine, l’unica cosa che cade rovinosamente è il buonsenso”.
Per Meloni il governo sta aiutando il ceto medio, ma i numeri le danno torto
La presidente del Consiglio ad Atreju ha rivendicato ancora una volta l’attenzione al ceto medio, ricordando il taglio della seconda aliquota Irpef, contenuto in manovra. Ma i numeri contraddicono l’ennesima autocelebrazione. “Dicono che noi favoriamo i ricchi perché abbiamo tagliato di due punti l’Irpef ai redditi fino a cinquantamila euro l’anno, perché per loro chi guadagna 2500 euro lordi al mese e magari ci mantiene tre figli e ci paga il mutuo è ricco. Noi invece abbiamo un’altra idea di chi siano i ricchi in Italia: i gruppi di potere che gestivano le concessioni autostradali, quelli che monopolizzavano determinati settori industriali, i grandi gruppi finanziari. Sono tutte realtà nelle quali la sinistra al governo ha ampiamente garantito il suo favore. Non accettiamo lezioni da chi fa il comunista con il ceto medio e il turbocapitalista a favore dei potenti”.
Ma come è stato ampiamente dimostrato da diverse analisi, il taglio dell’Irpef per la seconda fascia, dal 35% al 33% fino a 50mila euro, produrrà un beneficio scarso per i redditi più bassi e piuttosto contenuto anche per quelli medio-alti. Per esempio chi ha un reddito da 30mila euro lordi l’anno, pari a circa 1700 netti al mese, si ritroverà solo 3 euro di taglio mensile alle tasse. E addirittura chi ha un reddito di 29mila euro avrà un beneficio annuo di 20 euro, cioè di 1,70 euro al mese. Una beffa.
Come ha messo in evidenza la Fondazione Nazionale dei Commercialisti, man mano che si sale nella fascia di reddito il vantaggio aumenta. La riduzione dell’aliquota dal 35 al 33% non produrrà un aumento per chi fa parte del primo gradino dello scaglione (fino a 28mila euro di reddito), mentre sopra questo scaglione il beneficio è comunque esiguo:
Redditi fino a 28mila euro: nessuna variazione, poiché restano nella prima fascia
Redditi tra 28mila e 50mila euro: beneficio medio da 20 a 440 euro l’anno.
Redditi tra 50mila e 200mila euro: risparmio massimo di circa 440 euro annuali, pari a 36,7 euro al mese.
(da Fanpage)

argomento: Politica | Commenta »

A PROPOSITO DI DATORI DI LAVORO NON SOVRANISTI: TAYLOR SWIFT REGALA ALLO STAFF DEL SUO TOUR UB BINUS EXTRA DI 200 MILIONI DI DOLLARI; “UN MODO PER DIRVI GRAZIE, TUTTO E’ ANDATO BENE GRAZIE A VOI”

Dicembre 15th, 2025 Riccardo Fucile

LA CANTANTE HA ELARGITO CIRCA 50.000 DOLLARI A TESTA… LA TROUPE IN LACRIME

Dopo aver riscritto i record della musica dal vivo (e non solo), Taylor Swift sceglie di condividere il successo con chi l’ha accompagnata in ogni tappa. Al termine dell’Eras Tour, la tournée durata 21 mesi che ha toccato 21 Paesi con 149 concerti e incassato circa 2 miliardi di dollari in biglietti venduti, la popstar ha distribuito oltre 197 milioni di dollari in bonus a tutto lo staff. Non è la prima volta che Taylor Swift dimostra attenzione verso chi lavora con lei dietro le quinte. Già nel 2023 aveva premiato gli autisti dei camion dell’Eras Tour con bonus superiori ai 100mila dollari ciascuno
A chi è stato dato il bonus
Un gesto che ha colto di sorpresa la troupe e che, secondo quanto raccontato, ha provocato commozione e lacrime. I bonus sono stati destinati a chiunque abbia lavorato al tour: dagli autisti dei camion agli addetti al catering, dai parrucchieri e truccatori ai fisioterapisti, fino ai tecnici video, ai carpentieri, ai tecnici degli strumenti, al team scenico e a chi si è occupato del merchandising. Nessuno escluso.
Il bigliettino dato al suo team
Il momento della sorpresa è documentato anche in una docuserie dedicata alla cantante. In una scena si vede Swift riunire il suo team e consegnare a ciascuno un bigliettino. «Tutti avete lo stesso messaggio sulle vostre auto, quindi speravo che poteste aprirlo insieme», dice la popstar. Poi aggiunge: «Questa parte del tour è stata più dura di qualsiasi cosa io abbia mai fatto dal vivo. Voi l’avete affrontata con entusiasmo, curiosità e una resistenza incredibile. Il tour è andato così bene grazie al duro lavoro di tutti noi».
Quanto ha dato a ciascuno
A leggere ad alta voce il messaggio è uno dei ballerini, Cam: «Carissimo Cam, abbiamo girato il mondo proprio come avevamo deciso di fare. Abbiamo incantato il pubblico, ma abbiamo anche sentito la mancanza delle nostre famiglie». E ancora: «La mia gratitudine non viene tutta da una banca, ma ecco XXX dollari solo per dirti grazie. Con affetto, Taylor». L’importo esatto del bonus non viene svelato e resta censurato, ma secondo i calcoli di alcuni media americani si aggirerebbe intorno ai 50mila dollari a persona.
(da Open)

argomento: Politica | Commenta »

TRUMP APPLICA LA VECCHIA REGOLA BERLUSCONIANA: IL NEMICO SI COMPRA; È QUELLO CHE INTENDE FARE IL PRESIDENTE AMERICANO CON LA “CNN”

Dicembre 15th, 2025 Riccardo Fucile

FARLA ACQUISTARE DALLA PARAMOUNT DEI SUOI AMICI LARRY E DAVID ELLISON CHE HA PROMESSO A “THE DONALD” DI SMEMBRARE IL CANALE TELEVISIVO CHE DA ANNI LO ATTACCA… PER CAPIRE COME OPERANO GLI ELLISON BASTA VEDERE LA CBS, ACQUISTATA DA LORO E FATTA A PEZZI. CENTO GIORNALISTI SONO STATI CACCIATI E SONO STATI ASSUNTI UN MUCCHIO DI CRONISTI FILO-CONSERVATORI

L’immensa libreria di contenuti, certo. Il servizio streaming HboMax (in arrivo in Italia il 13 gennaio), anche. Ma c’è un terzo oggetto del contendere nell’acquisizione di Warner Bros Discovery. Tre lettere: Cnn. Nell’accordo raggiunto tra la casa cinematografica di Burbank e Netflix non c’è. Insieme ad altri canali come Tnt, la cable news sarà inglobata in un’altra società chiamata Global Network, non compresa nel chiacchierato pacchetto di 82,7 miliardi di dollari.
Paramount, che era invece uscita sconfitta dalla guerra di offerte insieme al gigante Comcast, è tornata direttamente dagli azionisti Warner con 108,4 miliardi di dollari in contanti, per tutto il gruppo. Il punto è che vuole la Cnn, disperatamente. L’obiettivo è certamente quello di accomodare le volontà di Donald Trump,
che non a caso si è detto «scettico» sulla proposta di Netflix ed è molto vicino alla famiglia Ellison, cioè a David e Larry. Il primo è il proprietario di Paramount Skydance, il secondo è il padre, fondatore della big tech Oracle e imprenditore chiave nel consorzio per rilevare le azioni di TikTok negli Stati Uniti.
Le urla del tycoon
«La Cnn deve essere venduta», ha urlato il presidente americano. E in un incontro alla Casa Bianca, scrive il Wall Street Journal, David Ellison ha rassicurato il tycoon di voler apportare cambiamenti radicali all’emittente di Atlanta e alla sua programmazione, sempre che riesca a metterci sopra le mani.
Al tycoon questo scenario farebbe indubbiamente comodo, poiché negli anni la Cnn è stata tutto fuorché allineata al mondo trumpiano, perciò da lui spesso tacciata di essere «il braccio armato dei democratici» e «fake news». L’ennesima aperta ostilità all’informazione, come testimoniano le cause temerarie del presidente contro New York Times, Wall Street Journal e Abc.
Ma quali sono i cambiamenti che intende Ellison? In ciò sta facendo scuola di autoritarismo il caso della Cbs News, acquisita da Skydance quando si è fusa con Paramount a fine agosto di quest’anno. Nelle ultime settimane, la redazione è stata sconvolta: fuori cento giornalisti e politiche di diversità e inclusione, dentro la nuova direzione della giornalista filo-conservatrice e anti-woke Bari Weiss (ex editorialista del Nyt e fondatrice della newsletter destrorsa The Free Press, acquistata da Ellison per 150milioni di dollari).
Cambi di volto anche sul notiziario della sera: i due anchorman Maurice DuBois e John Dickerson – visti gli sviluppi – hanno lasciato il network. E nei giorni scorsi è arrivata la nomina del conduttore Tony Dokoupil, spostato dal tg della mattina alla prima serata, prendendo quella che fu la scrivania dello storico giornalista americano Walter Cronkite.
Contemporaneamente all’offerta ostile per Warner, Paramount ha poi imbastito una campagna dai toni altisonanti, cercando il favore degli azionisti e del pubblico per una sua presa del gruppo. Lo ha fatto lanciando il sito internet «Building a stronger Hollywood». Retorica spicciola dal retrogusto Maga, ma che gioca sull’idea che una loro presa degli studi di Burbank sarebbe a favore dei consumatori, e che avrebbe il via libera “facile” dal dipartimento di giustizia Usa.
E mentre una portavoce della Commissione europea ha chiarito a Domani che Netflix e Warner «non hanno ancora formalmente segnalato l’acquisizione alla Commissione», a Washington sono iniziate le visite a corte.
Sia gli Ellison che Ted Sarandos, co-Ceo di Netflix, si sono incontrati con Donald Trump. Il tycoon ha confermato di essere «coinvolto nella decisione», ma è riduttivo. Lui è invischiato in questo caso fino al collo, per amicizie e parentele. A coprire larga parte di quei 108 miliardi sono infatti diversi consorzi, tra questi ecco sbucare alcuni fondi sovrani mediorientali (Arabia Saudita, Abu Dhabi e Qatar) e Jared Kushner, il genero del presidente (quindi marito di Ivanka Trump).
Il quadro di influenze di questo Monopoli ora è un po’ più chiaro, ma non per questo meno preoccupante. E, a ben vedere, in questa lotta all’ultimo verdone non è veramente importante
chi vince. Lavoratori e analisti sono concordi nel dire che la situazione è rischiosa per l’intera industria dello spettacolo.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (234)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.222)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.587)
    • criminalità (1.403)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.532)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.079)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.788)
    • governo (5.804)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.394)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.413)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.188)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (36.460)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.685)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Dicembre 2025 (443)
    • Novembre 2025 (668)
    • Ottobre 2025 (651)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (351)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (641)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (578)
    • Novembre 2017 (633)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (396)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (446)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (287)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (207)
    • Giugno 2011 (263)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (233)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Dicembre 2025
    L M M G V S D
    1234567
    891011121314
    15161718192021
    22232425262728
    293031  
    « Nov    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • ADHU MALUAL, LO SFOGO DELL’AZZURRA DEL VOLLEY: “DAGLI SPALTI OFFESE RAZZISTE CONTRO DI ME E LA MIA FAMIGLIA”
    • IL GRAN CAOS DELLA MANOVRA, DE ANGELIS: “ASSISTIAMO AL PASSAGGIO DAL CENTRODESTRA DELLA REGINA COI SUOI VASSALLI A UNA CLASSICA COALIZIONE CON ALLEATI RIOTTOSI E LITIGIOSI, VERTICI DI EMERGENZA, ‘ESIGENZE DI CHIARIMENTO’, ‘PASSI INDIETRO’
    • LA SONORA STRONCATURA DELL’ARMATA BRANCAMELONI VERGATA DALL’INTELLETTUALE DI DESTRA MARCELLO VENEZIANI: “DA QUANDO È AL GOVERNO LA DESTRA NON È CAMBIATO NULLA NELLA NOSTRA VITA DI ITALIANI, DI CITTADINI, DI CONTRIBUENTI, TUTTO È RIMASTO NELLA MEDIOCRITÀ GENERALE. SOLO VAGHI ANNUNCI, TANTA FUFFA, UN PO’ DI RETORICA COMIZIALE E QUALCHE IPOCRISIA. NON SAPREI INDICARE QUALCOSA DI RILEVANTE CHE DICA, NEL BENE O NEL MALE: DA QUI È PASSATA LA DESTRA”
    • COSA C’È DIETRO IL PRESUNTO SCAZZO SULLE TRA GIORGETTI E IL SUO PARTITO? UN GIOCO DELLE PARTI. DAL TESORO ASSICURANO CHE “TUTTI AVEVANO VISTO TUTTO, NON SCHERZIAMO, QUELLO SULLE PENSIONI NON È UN PROVVEDIMENTO ARRIVATO ALL’IMPROVVISO”
    • INCOMPETENTI AL POTERE. PER L’ENNESIMA VOLTA IL QUIRINALE È STATO COSTRETTO A FARSI SENTIRE PER BLOCCARE UN PASTROCCHIO DEL GOVERNO, OVVERO L’IPOTESI DI UN DECRETO AD HOC IN CUI INFILARE I FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE, DOPO CHE ERANO SALTATE LE COPERTURE GARANTITE DALLA STRETTA SULLE PENSIONI, BLOCCATE DALLA LEGA
    • DOPO IL CASO “LIMES”, QUALCUNO AVRÀ FINALMENTE IL CORAGGIO DI PRENDERE POSIZIONE CONTRO I TALK SHOW ITALIANI TRASFORMATI IN UNA TRIBUNA PER I PROPAGANDISTI PUTINIANI?
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA