OGGI NAPOLITANO INCONTRA MONTI E IL LEADER DI SEL, IL CENTRODESTRA UNITO PER SMENTIRE VOCI DI CRISI.
INIZIA LA DUE GIORNI DI CONSULTAZIONI PER VERIFICARE SE ESISTE UNA MAGGIORANZA POSSIBILE
Da oggi la partita del prossimo governo, se mai ci sarà , è tutta nelle mani di Giorgio Napolitano,
che apre la due giorni di consultazioni al Quirinale.
Per lui, le ultime del settennato. E le più complicate, condite dallo storico incontro, domani mattina, con Beppe Grillo, il leader del M5S che in passato ha definito il capo dello Stato “Morfeo” e “salma”.
A salire lo scalone che porta allo studio di Napolitano stamattina saranno prima i presidenti delle Camere Grasso e Boldrini, poi le delegazioni dei gruppi parlamentari: oggi i partiti più piccoli, domani le forze maggiori.
Il centrodestra si presenterà con una delegazione unica composta da Pdl e Lega, anche per smentire le voci di divisioni.
A chiudere la sfilata, domani pomeriggio, sarà il Pd, il partito che rivendica per sè l’incarico.
Napolitano è consapevole delle difficoltà . Grillo dirà a Napolitano che non ha la minima intenzione di farsi coinvolgere nella formazione del governo: quelli delle cinque stelle sono disponibili a votare i provvedimenti di loro gradimento, volta per volta, e niente di più.
Ma Bersani, che dice di avere “grandissima fiducia” nel capo dello Stato, non si dà per vinto: sull’onda del colpo messo a segno con l’elezione dei nuovi presidenti delle Camere, chiederà comunque a Napolitano di affidargli l’incarico, come leader della coalizione che ha la maggioranza assoluta alla Camera e la maggioranza relativa al Senato.
A quanto pare Napolitano vorrebbe affidare non un semplice mandato esplorativo per sondare le forze politiche, ma un mandato vero e proprio, dopo aver fatto anche un check dei numeri.
L’importante, per il Colle, è che si arrivi rapidamente a una soluzione e che il Paese non venga lasciato nell’incertezza.
La strada, come tutti ripetono da giorni, è stretta. E ad angosciare Napolitano è soprattutto l’incubo del voto a fine giugno, in caso di fallimento di Bersani e dopo aver constatato l’impossibilità di far nascere un governo del presidente con Pd e Pdl. Lo scenario peggiore da lasciare al suo successore al Quirinale, che sarà eletto a partire da metà aprile.
E dopo il salvacondotto “rilasciato” a B. dopo la marcia dei parlamentari del Pdl sul tribunale di Milano, per il centrodestra la rielezione a tempo di Napolitano sarebbe la soluzione migliore.
Scenari che il Colle ha già rigettato ma che potrebbero rispuntare nelle due giornate di consultazioni.
Il primo giorno, oggi, si concluderà con la delegazione dei centristi di Scelta civica. Un faccia a faccia che segue il duro scontro tra Napolitano e Monti di venerdì scorso, quando il Colle ha bloccato la candidatura del premier a presidente del Senato.
Pietro Grasso, nuova guida di Palazzo Madama, sarà invece il primo a salire oggi al Quirinale.
Grasso è un altro potenziale premier, in caso di fallimento di Bersani.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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