BERLUSCONI: “MARINA, TIENITI PRONTA”. ORA PROVERA’ A RICUCIRE CON ALFANO
TRACOLLO DI FORZA ITALIA NEL NORD EST… “IL CENTRODESTRA UNITO PUO’ ANCORA COMPETERE”, MA ORA SI TEMONO NUOVE FUGHE
È l’ora del tracollo, del tramonto, quello vero.
Oltre la condanna, oltre la decadenza, oltre l’interdizione.
Silvio Berlusconi se ne rende conto a notte fonda, al termine di una giornata vissuta ad Arcore sulla soglia della depressione, raccontano i suoi, come se avesse avvertito già ore prima l’imminenza dell’addio.
Quello degli elettori che lo hanno voluto e votato per vent’anni. «Forse potevo fare di più, fare di meglio, ma mi hanno messo fuori gioco e più di questo non potevo, ho dovuto fare tutto da solo» si sfoga, stremato.
Al fianco di Giovanni Toti, di Adriano Galliano, di Francesca Pascale appena rientrata con Maria Rosaria Rossi da Roma, il leader a Villa San Martino appare ai suoi come un pugile suonato.
Prova a dettare la linea della “resistenza”, ha ricominciato col dire: «Ora cambio tutto».
Ma Forza Italia è un partito allo sbando, altro che soglia del 20, via via nella notte precipita al 16 per cento, relegato al ruolo di terza forza.
È un partito nel bunker, come il suo capo. I consensi si sono dimezzati rispetto alle precedenti Europee e ridotti di mezza dozzina rispetto alle Politiche 2013 (allora era Pdl).
Ora il rischio della fuga si fa concreto. Quanti deputati, quanti senatori saranno disposti nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, a restare in un serbatoio a esaurimento?
«Tutta colpa della scissione, i nostri voti sommati a quelli dell’Ncd e dei Fratelli d’Italia sarebbero stati gli stessi dello scorso anno, addirittura cresciuti » spiega il leader al telefono a Denis Verdini e agli altri pochi big ammutoliti nella sede romana di San Lorenzo in Lucina.
Giovanni Toti lo ripete in tv. Ma nel quartier generale è già un terremoto. E in questo quadro, di declino evidente, l’avvento di Marina potrebbe subire un’accelerazione.
Il tracollo investe prima di tutto le ragioni chiave del consenso berlusconiano.
Nella Lombardia nella notte si viaggiava sotto quota 15.
Nel Nordest la disfatta dell’11-12 per cento.
Il leader vuole dare un segnale, una scossa, «se non sarà così, da qui a breve Forza Italia muore» racconta uno dei dirigenti di punta, ancora incredulo.
Nella sede di San Lorenzo in Lucina la sola Deborah Bergamini ha il coraggio di affrontare le telecamere per ricordare che questo è stato «l’annus horribilis» del partito e del suo leader, «risultato non esaltante» minimizza.
Berlusconi ha convocato per mercoledì un ufficio di presidenza, per leggere i risultati, ma anche per imprimere una svolta, provarci, dare un segnale di vita.
A Giovanni Toti e al giovane amministratore Alessandro Cattaneo il compito di selezionare volti nuovi. Tanto per cambiare.
Ma soprattutto, vuole «strutturare il partito». Saranno istituiti dipartimenti, una segreteria ristretta, nuovi organismi. Altro che club, come ha ammesso in privato: «La gente non li ha capiti, non sono decollati come avrebbero dovuto».
Ci vuole un partito vero, necessario per preparare la strada alla successione dinastica.
A ora di pranzo, nel giorno cruciale, Silvio Berlusconi è a tavola proprio con i suoi figli. È a loro che confessa: «Avrei potuto fare di più. Ma ancora una volta ho dovuto fare tutto da solo e senza di me chissà come saremmo finiti».
Il fatto di non aver potuto mettere la scheda nell’urna è la cosa che definisce più «umiliante».
Niente ressa stavolta nel seggio 502 di via Scrosati a Milano, dove abitualmente andava.
Si è presentata lì per solidarietà al capo la sola fedelissima eurodeputata Licia Ronzulli.
L’handicap «imposto dai giudici» è il vero alibi con cui l’ex premier spiega il flop. «Tutti a dire che non ho fatto le piazze, ma se i giudici me lo hanno impedito, tutte le volte in cui abbiamo chiesto delle deroghe per fare comizi ce le hanno negate». L’unica chiave per invertire il trend è rilanciare il partito e il centrodestra con la carta Marina, Berlusconi ne è sempre più convinto.
«Tieniti pronta» le ha ripetuto in queste ore.
Dentro Forza Italia è chiaro già da tempo dove che quello è l’approdo. L’annuncio di Marina non avverrà ad horas, ma da oggi lo scenario cambia.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica“)
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