ORFINI SOTTO PROTEZIONE, MELONI COLPITA DA INSOLAZIONE
SECONDO L’ESPONENTE DI FDI, ORFINI AVREBBE DOVUTO RINUNCIARE ALLA SCORTA, COME SE NON SAPESSE CHE NON E’ L’INTERESSATO CHE LA RICHIEDE MA CHE VIENE ASSEGNATA D’AUTORITA’… E NON LA PAGANO I ROMANI, MA TUTTI GLI ITALIANI… GUARDARE IN CASA PROPRIA MAI, EH?
“Sotto protezione” Matteo Orfini, presidente del Pd e commissario del Pd Roma dopo il terremoto di Mafia Capitale.
Da qualche tempo gli è stata assegnata una scorta per ragioni di sicurezza, o meglio un “accompagno” ossia una “misura di protezione” non per il ruolo nazionale ma per la battaglia ai clan del malaffare della Capitale e del litorale di Ostia e per minacce di ambienti anarchici.
Le misure sarebbero scattate tre giorni fa, tecnicamente con la motivazione di “eccesso di esposizione”.
“La misura di protezione adottata dalla Prefettura a favore di Matteo Orfini conferma che il prezioso lavoro che sta portando avanti per il contrasto dell’illegalità a Roma. A Matteo va la solidarietà mia e di tutta la città e l’invito a non mollare” dichiara in una nota il sindaco di Roma, Ignazio Marino.
Per il governatore del Lazio Nicola Zingaretti “Orfini sta svolgendo in prima linea un compito delicatissimo con rigore e passione per contrastare ogni forma di illegalità . Voglio esprimergli la personale solidarietà e vicinanza e quella dell’Amministrazione regionale per la misura di protezione adottata dalla Prefettura che si è resa necessaria –
E solidarietà trasversale è arrivata anche da tutti i municipi della capitale e da esponenti locali e nazionali del partito ma anche di Forza Italia.
“Accanto a Matteo Orfini. Il suo impegno contro la corruzione e per la trasparenza è di tutto il Pd” ha twittato il vicesegretario Pd, Lorenzo Guerini.
Solidarietà anche dal senatore di Forza Italia Francesco Giro che dice: “Anche a nome di Fi voglio esprimere al presidente del Pd e amico Matteo Orfini la solidarietà mia personale e del mio movimento”.
“Roma sta vivendo un momento drammatico e la lotta per la legalità deve essere condivisa al di là delle rispettive appartenenze politiche – conclude – A Matteo va allora il mio incoraggiamento a non desistere nel suo impegno”.
Unica voce stonata quella di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “Marino aveva detto che avrebbe rinunciato alla scorta. Ora ce l’ha lui e anche il suo badante. A pagare sempre i romani”.
Dato che la Meloni non è stupida nè sprovveduta, le sue parole risuonano ancora più fuori luogo e improntate a mera demagogia.
In primo luogo la scorta viene assegnata d’autorità in base alle risultanze e agli allarmi segnalati dalle forze dell’ordine, non è richiesta dall’interessato.
Se la Meloni ha degli argomenti giuridici per dimostrare che non vi sono elementi che inducono a tutelare Orfini li renda noti.
Altrimenti fa solo la figura di voler negare che Orfini sia esposto nella lotta ai clan di Ostia, mentre un autorevole esponente di FDI è indagato per associazione mafiosa.
Ed eviti di dire che la scorta a Orfini o chi per lui è pagata dai romani: le scorte le paga il ministero degli interni e quindi tutti gli italiani.
D’estate le insolazioni sarebbe sempre meglio evitarle.
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