E’ ARRIVATO LAVITOLA, LO ATTENDONO NUOVE ACCUSE PER TANGENTI A POLITICI PANAMENSI…ORDINE DI CUSTODIA PER IL SENATORE PDL DE GREGORIO
LAVITOLA SI E’ COSTITUITO DOPO OTTO MESI DI LATITANZA, DOVRA’ CHIARIRE I SUOI RAPPORTI CON TARANTINI, FINMECCANICA E P4
Una nuova ordinanza di custodia, su richiesta della Procura di Napoli è stata notificata a
Valter Lavitola, l’ex direttore dell’Avanti latitante in Sudamerica dal 14 ottobre 2011, è rientrato stamattina in Italia per costituirsi.
Tra le accuse, c’è anche la corruzione internazionale per presunte tangenti a politici panamensi per la realizzazione di carceri.
Altre accuse riguardano i finanziamenti all’editoria.
Nell’ambito della vicenda all’interno della quale sono scattate nuove accuse per Lavitola è stato emesso anche un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti del senatore del Pdl Sergio De Gregorio.
Il provvedimento è stato trasmesso al Senato per l’autorizzazione all’esecuzione.
L’aereo Alitalia proveniente da Buenos Aires con a bordo Lavitola è atterrato all’aeroporto di Fiumicino alle 6:41 del mattino.
Piumino blu smanicato, maglioncino bianco, jeans, scarpe da ginnastica, zainetto beige in spalla e con un piccolo trolley: così è apparso Lavitola appena sbarcato dal Boeing 777 dell’Alitalia atterrato a Fiumicino.
Qui l’ex direttore dell’Avanti è stato prelevato da un nutrito dispiegamento di uomini della Polizia di frontiera e condotto negli uffici della Polizia giudiziaria, dove è avvenuta la notifica degli atti a suo carico.
Da Roma sarà ora trasferito nel carcere napoletano di Poggioreale.
Lavitola era latitante da otto mesi, da quando la procura di Napoli ha emesso un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti, accusandolo di estorsione, in concorso con Giampaolo Tarantini e la moglie, nei confronti di Silvio Berlusconi.
Ai magistrati dovrà dare spiegazioni sul suo ruolo alle diverse procure che indagano sulla P4 e sulle tangenti di Finmeccanica e che hanno incontrato il suo nome nel corso delle indagini.
Tra l’altro dovrà chiarire i suoi rapporti con Tarantini, l’imprenditore pugliese che procacciava le escort per le feste del premier a Palazzo Grazioli. “Ho paura della prigione ma non ne posso più”, aveva detto alla partenza da Buenos Aires.
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