BALLOTTAGGIO VERONA, SBOARINA DISPERATO, FARNETICA DI GENDER E ROM PRONTI AD ASSALTARE LA CITTA’
TOSI LO MANDA A QUEL PAESE: “E’ UN ARROGANTE”… DON CAMPEDELLI ATTACCA IL VESCOVO SOVRANISTA CHE SI E’ PERMESSO DI DARE INDICAZIONE DI VOTO …TOMMASI CONTINUA A PARLARE CON LA GENTE PER STRADA DEI PROBLEMI REALI DI VERONA
“La sinistra vuole portare l’ideologia gender nelle scuole dei nostri bambini”. Il sindaco sovransita di Verona, Federico Sboarina mette questa frase nel volantino infilato nelle porte di tutti i veronesi nel penultimo giorno di campagna elettorale.
Sboarina, su Facebook ha lanciato un appello contro l’apocalisse che starebbe per abbattersi su Verona. “La città non può permettersi di riportare indietro le lancette dell’orologio: campi rom abusivi nei quartieri, furti e violenze a raffica, venditori abusivi molesti e pericolosi in centro”
Basterà questa chiamata alle armi per portare gli elettori ai seggi e favorire il recupero del centrodestra?
Tommasi ha continuato a percorrere i quartieri, parlando di una città “moderna e vivibile, solidale e ottimista”, non sull’orlo della guerra. Ha ricevuto la visita di Giuseppe Sala, sindaco di Milano, che ha detto: “Verona deve cambiare passo, e Damiano è la persona giusta. Un civico come me, slegato dalla vecchia politica, ha le idee belle chiare”.
Che i big non arrivino per l’ultimo giorno è nella norma. Tommasi ha disertato quando sono venuti Enrico Letta e Giuseppe Conte, per non farsi appuntare bandierine di partito sul petto.
Preferisce centinaia di magliette gialle che lo accompagnano e che animeranno la festa finale al parco Ottocento, con Dario Vergassola.
Chi non ci sta è invece un prete scomodo come don Marco Campedelli che ha ingaggiato con il vescovo un ruvido faccia a faccia in Seminario, accusandolo di “autoritarismo”. Intanto ha spedito all’agenzia Adista una lunga lettera. “L’iniziativa del vescovo Zenti (lettera del 18 giugno) può essere considerata un’incidente di percorso? Guardando indietro non si può invece leggerla come iscritta nel suo modo di porsi rispetto alla città? E al suo modo di interpretare il ruolo di vescovo? Nel 2015 cambiavano i destinatari: gli insegnanti di religione a cui indicava di sostenere la candidata di Salvini per le elezioni, adesso i destinatari sono i preti e i diaconi”.
Sul fronte politico, Flavio Tosi (con Forza Italia) ha ormai chiuso con Sboarina e denuncia il tentativo di far apparire accordi al ballottaggio che non ci sono, con chi non ha voluto apparentamenti. “Queste strumentalizzazioni sono l’ennesimo loro gesto arrogante nei confronti del partito fondatore del centrodestra. Un’arroganza che ha toccato il suo culmine con il rifiuto di Sboarina all’apparentamento e che continua da anni. Pensiamo a quanto detto dal Sindaco uscente in questa campagna elettorale: che Forza Italia al primo turno stava giocando nel campo avverso al centrodestra, o che Forza Italia non è un partito ma solo un logo. Frasi inaccettabili e, a risentirle, fa sorridere vedere ora gli sboariniani provare ad accaparrarsi i voti degli elettori di un partito che per anni hanno pesantemente dileggiato, tanto da costringerlo ad uscire ufficialmente dalla maggioranza di Palazzo Barbieri“.
(da Il Fatto Quotidiano)
Leave a Reply