LO SFRUTTAMENTO DEGLI IMMIGRATI: PER 8 SU 10 NESSUN RIPOSO SETTIMANALE, META’ SONO OCCUPATI ANCHE DI NOTTE
NEI CAMPI MEZZO MILIONE DI SCHIAVI AL LAVORO PER 20 EURO AL GIORNO
Schiavi e caporali. Datori di lavoro opachi e immigrati invisibili.
La nuova “legge Rosarno” mira a scoperchiare il mondo della clandestinità .
Due le armi: permesso di soggiorno a chi denuncia lo sfruttatore e regolarizzazione per il datore di lavoro che esce allo scoperto.
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MEZZO MILIONE DI INVISIBILI
Gli immigrati irregolari sono un esercito, anche se le loro fila si stanno sfoltendo.
Stando al XVII rapporto Ismu (Fondazione di studi sulla multietnicità ), al 1° gennaio 2011 non avevano un valido titolo di soggiorno 443mila stranieri, 11mila in meno rispetto al 1° gennaio 2010.
Dove vivono? «Per lo più al Nord Italia, ma la loro incidenza percentuale raggiunge il record al Sud spiega Alessio Menonna, ricercatore dell’Ismu – in base a un nostro studio di qualche anno fa gli irregolari sono il 53% del totale degli immigrati a Cosenza, il 46% a Foggia e il 45% a Vibo Valentia. Sono impiegati in nero nell’agricoltura, nell’edilizia, ma il vero bacino della clandestinità è stato il settore domestico. Almeno fino alla sanatoria 2009».
SANATORIE E CLIC DAY
Per la sanatoria colf e badanti 2009 è arrivata al Viminale una valanga di domande (295.112) e sono stati firmati 173.997 contratti.
Le nazionalità più rappresentate sono quella ucraina (37.211), seguita dalla marocchina (36.138), dalla moldava (25.685) e dalla cinese (21.633).
«In questo modo – prosegue Menonna – si sono sanati molti irregolari impegnati nel lavoro domestico. Con due limiti: sono stati regolarizzati spesso i casi meno gravi, di chi aveva un sia pur minimo reddito. E molti lavoratori domestici lo erano solo di facciata: in verità facevano tutt’altro, basta vedere gli alti numeri delle domande di cinesi».
Poi ad arginare in parte il fenomeno degli irregolari è arrivato il decreto flussi col clic day di gennaio 2011: a vincere un posto sono stati i più veloci, vista la scarsità delle quote in palio (86.580 nuovi ingressi).
L’IDENTIKIT DELL’IMMIGRATO IRREGOLARE
A fotografare l’opaco mondo degli invisibili è un’indagine condotta nel 2009 dall’economista Tito Boeri per la Fondazione Rodolfo Debenedetti.
Cosa ne emerge? Gli irregolari lavorano di più e guadagnano di meno rispetto a chi ha i documenti in regola.
Insomma, sono una risorsa per molti imprenditori privi di scrupoli.
Il 66% degli irregolari, infatti, ha un lavoro, nonostante sia privo di un titolo legale per rimanere in Italia.
È impiegato in nero e fa turni molto pesanti: l’80% non si ferma neppure il sabato, il 31,8% lavora di domenica e il 38% fa anche turni notturni (contro il 22% degli immigrati regolari). Lavorano tanto, ma guadagnano poco.
«Il 40% di chi non ha il permesso di soggiorno – spiega Boeri – guadagna meno di 5 euro l’ora, mentre fra i regolari la percentuale scende al 10%».
CAPORALI E SFRUTTATORI
Stando alla Flai-Cgil, oggi ci sono 400mila lavoratori che vivono sotto il giogo dei caporali e (secondo i sindacati) 60mila immigrati vivono ancora in condizioni di degrado simili a quelle riscontrare a Rosarno nei giorni della rivolta di due anni fa.
Gli sfruttati dell’agricoltura guadagnano (al netto della mazzetta al caporale) sui 20 euro per una giornata di lavoro.
Il contratto nazionale parla di 36,30 euro per sei ore e mezza di lavoro? Troppo.
Oggi un bracciante è fortunato quando prende 3,50 euro l’ora.
O meglio il padrone dà al caporale 3,50 euro l’ora per ogni operaio che gli porta e lui trattiene almeno 70 centesimi.
Nell’edilizia è invece di 200-300 euro al mese la “provvigione” che pretende il caporale.
Vladimiro Polchi
(da “La Repubblica”)
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