L’AUDIO E’ STATO FATTO USCIRE APPOSTA? BERLUSCONI AVEVA VOGLIA DI PARLARE. UNA LEGGEREZZA SOSPETTA C’È…”
LA DIRETTRICE DI LAPRESSE, ALESSIA LAUTONE, CHE HA DIFFUSO GLI AUDIO DEL CAV SU PUTIN: “GLI APPLAUSI DEI DEPUTATI INTORNO A LUI MI HANNO LASCIATO STUPITA”
Altro che audio «manipolato»: è tutto vero, «un gran pezzo giornalistico». Alessia Lautone, direttrice di LaPresse, difende orgogliosa lo scoop di Donatella Di Nitto, la giornalista che ha pubblicato la registrazione di Silvio Berlusconi. Non fornisce indizi su «finestre aperte» o ex parlamentari rancorosi, ma ragiona: «La leggerezza di Berlusconi è sospetta».
C’è un terzo audio bomba?
«No. Abbiamo il discorso integrale di Berlusconi, venti minuti. Potremmo pubblicarlo solo per dimostrare che non è stato manipolato, come dice qualcuno. Siamo alla follia».
Come lo avete avuto?
«Non lo dirò mai».
Registrato da una finestra, come suggerisce Mulè?
«Non lo dico, ma se davvero ci fossero state delle finestre aperte e tanta gente nella stanza sarebbe stato ancora più surreale per Berlusconi fare quei discorsi».
È la vendetta di qualcuno dentro FI?
«Non lo so. Trovo strano che non si parli del contenuto ma ci si impegni di più per capire da dove viene».
Cosa ha pensato ascoltando l’audio la prima volta?
«Quando ho sentito i passaggi su Putin e quelli sulla vodka e il lambrusco ho capito di avere in mano un grande pezzo giornalistico».
E le risate dei deputati?
«Gli applausi mi hanno lasciato stupita, Berlusconi non lo contraddice mai nessuno. Il grande problema di Forza Italia è che tutti sono scolaretti di Berlusconi, dicono sempre sì».
Perché darlo in due parti?
«Era molto lungo, l’audio era sporco e volevo essere certa che si sentisse bene. Nessuna dietrologia né complotti».
Berlusconi l’ha fatto uscire apposta?
«Quel giorno aveva rilasciato molte dichiarazioni, senza considerare il famoso biglietto su Meloni. Aveva voglia di parlare. Una leggerezza sospetta c’è».
Un disegno per mettere in difficoltà Meloni?
«Lui fa fatica a non dare le carte, gli brucia tanto. Ancora di più con Meloni. La loro è un’incompatibilità caratteriale».
Quante telefonate furiose ha ricevuto da Forza Italia?
«Non ho ricevuto nessunissima pressione».
Qualche politico contento?
«Nemmeno. Hanno paura di finire tra i sospettati».
(da La Stampa)
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