“A NESSUN AMATRICIANO SENTIRETE DIRE CHE BISOGNA CACCIARE I PROFUGHI DAGLI ALBERGHI”
LA RABBIA DI UNA SOPRAVVISSUTA: “VERGOGNATEVI, HANNO SCAVATO NELLA NOTTE INSIEME A NOI E HANNO AVUTO I LORO MORTI, SONO PARTE DELLA NOSTRA COMUNITA'”
“Uno che scappa dalla guerra lo senti un po’ un tuo simile”….”non esistono i “noi” e “loro””.
Dopo le polemiche sulle assurde frasi rilanciate su Facebook che invitavano a cacciare i rifugiati dagli alberghi per metterci i terremotati una residente di Amatrice, Francesca Spada, scrive tutta la sua rabbia sul social contro quelle folli proposte.
Il suo post, condiviso più di 20mila volte, appare come una risposta chiara da parte degli amatriciani alla polemica nata su Facebook.
“La mia casa di Amatrice è inagibile. Non è la mia prima casa quindi un posto dove andare ce l’ho. Ma posso assicurare che a NESSUN amatriciano sentirete dire che bisogna cacciare gli immigrati dagli alberghi per metterci i terremotati.
Primo perchè per chi ha vissuto un dramma così la solidarietà è un sentimento molto forte – specie se sei vivo solo grazie a chi ti ha aiutato. E uno che scappa dalla guerra lo senti un po’ un tuo simile.
Secondo, perchè a Amatrice era ospitato un gruppo di richiedenti asilo, a cui tutti si erano affezionati – sì, si possono percepire gli immigrati come parte della comunità .
E perchè l’altra notte erano anche loro a scavare, e perchè anche qualcuno di loro sta sotto le macerie
Quindi grazie lo stesso, e accoglienza per TUTTI quelli che ne hanno bisogno, senza ‘noi’ e ‘loro’.
(da “Huffingtonpost”)
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