A PADOVA SI LITIGA SUL RESTAURO DELLA BASILICA DI SANT’ANTONIO,NEL 2000 ERANO GIA’ STATI SPESI 48 MILIARDI
POLEMICA A PADOVA PER GLI APPALTI AFFIDATI ALLE AZIENDE ROMANE: “PERCHà‰ NON A NOI?”…LA DENUNCIA DI MONSIGNOR VIGANO’: I LAVORI SONO SEMPRE AFFIDATI ALL STESSE DITTE
Sono moltissime le proteste, via mail o di persona, che gli imprenditori veneti stanno rivolgendo in queste ore ai sindacati e alle associazioni di categoria.
La denuncia parte dalla comunicazione che la Delegazione pontificia per la basilica di Sant’Antonio, l’organismo di derivazione pontificia incaricato della conservazione monumentale della Basilica del Santo, ha affidato i lavori di ristrutturazione e di consolidamento delle navate (intervento da 552.500 euro) a un’azienda romana, la Advance Planning di Roma, mentre per il consolidamento statico delle coperture delle cappelle radiali e del deambulatorio (altri 880 mi-la euro) l’incarico è andato alla Edil Ars sempre di Roma. Quest’ultima è l’azienda di Guido Proietti, l’uomo che su incarico di Marco Milanese avrebbe presentato al Pio Sodalizio dei Piceni il preventivo per ristrutturare l’ appartamento in via di Campo Marzio, nel centro di Roma, dove viveva l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Ma a parte questi passati poco limpidi, agli imprenditori e ai costruttori veneti ciò che non è chiaro è come mai servano nuovamente massicci lavori di manutenzione nella Basilica padovana, quando in occasione del Giubileo nel 2000 furono spesi ben 48 miliardi di lire per il consolidamento delle navate e di molti punti del chiostro e della parte interna della chiesa.
Gli appalti per la basilica padovana sono stati assegnati con incarico di fiducia dall’organismo legato al Vaticano a poca distanza dalla diffusione della lettera denuncia di monsignor Carlo Maria Viganò, ex segretario generale del governatorato del Vaticano (ora trasferito a Washington) in cui denunciava come nello Stato ecclesiastico i lavori venissero assegnati sempre alle stesse ditte, con una gestione degli appalti poco trasparente e con costi spesso raddoppiati rispetto al mercato.
Dice il presidente dell’Ance Padova Tiziano Nicolini: “In un momento di crisi come quello attuale, nel quale tante aziende fanno fatica ad andare avanti è un peccato che una realtà importante come quella del Santo non guardi anche alle imprese del territorio. Perchè rivolgersi sempre a realtà lontane, come quelle romane, quando anche qui nel Veneto ci sono validissime aziende pronte a mettere la loro opera al servizio del Santo? La delegazione pontificia è libera ovviamente di assegnare i lavori a chi crede, ma riteniamo che un gesto di attenzione nei nostri confronti sarebbe apprezzabile”.
“Ci sarà attenzione anche per le aziende padovane” è la replica del delegato pontificio per la Basilica, monsignor Francesco Gioia.
Erminia della Frattina
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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