A SCHIFANI 150 METRI SUL PANTHEON
MENTRE IL SENATO TIRA LA CINGHIA (CHIUSI RISTORANTE E BARBERIA), IL PRESIDENTE USCENTE TRASLOCHERA’ NEL NUOVO OPULENTE UFFICIO A PALAZZO GIUSTINIANI
Senza barbiere, senza ristorante e, tanti, anche senza ufficio.
Questo sarà il gramo inizio di legislatura per una parte non piccola di nuovi eletti a Palazzo Madama (soltanto sessanta i riconfermati).
Almeno una trentina, forse di più, non avrà un ufficio dove poter lavorare, preparare disegni di legge, emendamenti e interrogazioni, e dove poter ricevere ospiti, visitatori, elettori.
E, ovviamente, niente postazione di lavoro anche per la segretaria o l’assistente.
Per almeno un anno mancheranno gli uffici, dopo il recentissimo rilascio al proprietario da parte del Senato del palazzo dell’ex hotel Bologna.
Un immobile tenuto in affitto per tanti anni e a tale prezzo che il Senato lo avrebbe potuto comprare almeno due volte.
Abbandonato il Bologna e non ancora pronti i contestati e costosi locali di Largo Toniolo e di Santa Maria in Aquiro, ecco che mancano almeno trenta uffici, una carenza che costringerà a parcheggiare almeno una trentina di neo senatori in spazi rimediati qui e là nei tanti palazzi in uso al Senato nel centro di Roma.
Mentre molti eletti dal popolo non sapranno dove lavorare, gli ex presidenti del Senato come Renato Schifani avranno intanto a disposizione uffici extralarge per sè e per i propri numerosi collaboratori nel prestigioso Palazzo Giustiniani.
Tanti metri quadrati da farci entrare quasi tutti i neo-senatori senza casa.
E i centocinquanta metri di Renato Schifani hanno anche l’affaccio sul Pantheon.
A proposito di spazi, al Senato è in corso una grande Operazione traslochi: i quattro vice presidenti e i tre questori di Palazzo Madama stanno liberando gli appartamenti di servizio dei quali hanno beneficiato per cinque anni (come i loro omologhi della Camera).
Le case sono all’interno di un palazzo in Largo dei Chiavari: camera da letto, soggiorno, cucina completa, doppi servizi.
Tutto comodo e spazioso, riservato e tenuto lustro da squadre di donne delle pulizie.
Cosa strana, il diritto alla casa i vice presidenti e i questori lo cumulano con l’indennità di funzione e la diaria, la quale dovrebbe servire appunto a pagarsi il soggiorno a Roma.
E. M.
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