ALLA FINE LA REGGIA CASERTA HA ANNULLATO IL CONCERTO DI GERGIEV: MEGLIO PER LUI, A TEATRO SAREBBE STATO SOMMERSO DI MONETINE E INSULTI
QUELLO CHE MOLTI NON SANNO: ERA STATO DA TRE ANNI ALLONTANATO DA IMPORTANTI ISTITUZIONI OCCIDENTALI TRA CUI LA SCALA, LA CARNAGIE HALL DI NEW YORK, LA FILAMORNICA DI VIENNA E QUELLA DI MONACO… LE CELEBRAZIONI DEGLI ECCIDI IN DONBASS SE LE VADA A FARE A CASA SUA
La Reggia di Caserta ha infine deciso di annullare il concerto sinfonico del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev. Il concerto si sarebbe dovuto tenere il 27 luglio nell’ambito di una rassegna finanziata dalla regione Campania, e nelle scorse
settimane aveva suscitato molte polemiche perché Gergiev è un sostenitore del presidente russo Vladimir Putin.
Il caso era poi diventato internazionale, con la partecipazione di Gergiev che era stata criticata anche da Yulia Navalnaya, politica russa e vedova del dissidente Alexei Navalny, morto il 16 febbraio del 2024 in un carcere in Siberia in circostanze mai chiarite. Il 15 luglio Navalnaya aveva scritto una lettera aperta, pubblicata su Repubblica, in cui definiva Gergiev un «caro amico di Vladimir Putin» e «un promotore della politica criminale di Putin, suo complice e fiancheggiatore».
In Italia alcune associazioni di ucraini e dissidenti russi avevano organizzato manifestazioni e comprato diversi biglietti del concerto per andare lì e contestarlo. Anche per questo si temevano problemi di ordine pubblico. Poi c’era stata anche una lettera firmata da migliaia di persone, tra cui molti intellettuali, scrittori e storici. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca, del PD, aveva però sempre difeso la scelta di invitare Gergiev, dicendo di essere solidale con l’Ucraina ma anche di voler mantenere un dialogo con la Russia: «Abbiamo accolto migliaia di cittadini dell’Ucraina nel nostro territorio, abbiamo dato prove di solidarietà. Non intendiamo accettare logiche di preclusione o di interruzione del dialogo, perché questo non aiuta la pace», aveva detto.
Nel 2014 Gergiev sostenne pubblicamente l’annessione illegale della Crimea. Nel 2016 diresse l’orchestra in un concerto nel teatro romano di Palmira, la città siriana conquistata dallo Stato Islamico nel maggio 2015 e liberata l’anno successivo dall’esercito siriano fedele al dittatore Bashar al Assad con i
sostegno dei soldati russi: prima del concerto Putin era intervenuto in video dalla sua residenza nel Mar Nero e aveva rivolto un breve messaggio al pubblico presente. In pratica Gergiev è una sorta di “ambasciatore culturale” di Putin, come lo ha definito Navalnaya, e ha un ruolo rilevante nella politica di “normalizzazione” promossa dal presidente russo per far uscire il suo paese dall’isolamento internazionale.
Gergiev non dirige in Italia dal 23 febbraio del 2022, quando si esibì al Teatro alla Scala di Milano, la notte in cui la Russia invase l’Ucraina: in seguito a quegli eventi, non avendo mai condannato quanto era accaduto, Gergiev era stato allontanato da varie importanti istituzioni culturali, tra cui la stessa Scala, la Carnegie Hall di New York, la Filarmonica di Vienna e quella di Monaco.
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