ALLARME VIOLENZA SULLE DONNE, NE E’ VITTIMA UNA SU TRE, PIU’ EPISODI TRA LE GIOVANI
IL 19% HA SUBITO UN’AGGRESSIONE FISICA E IL 23% UN’AGGRESSIONE SESSUALE… IL 6% VITTIMA DI UNO STUPRO… LA MAGGIOR PARTE DEGLI ABUSI PERPETRATI DAL PARTNER
In Italia una donna su tre ha subito violenza da parte di un uomo nel corso della vita.
Sono in tutto 6,4 milioni, il 32% del totale.
Quasi una su cinque (il 19%) ha subito un’aggressione fisica e una su quattro (il 23%) un’aggressione sessuale. Fra queste il 6% è stata vittima di uno stupro tentato o consumato.
Sono numeri enormi, ma non raccontano nulla di nuovo. Se un’evoluzione c’è stata, nell’indagine sulla violenza contro le donne pubblicata ieri dall’Istat, è stata semmai in peggio. Rispetto all’edizione del 2014 sono aumentati di un terzo i maltrattamenti delle ragazze molto giovani. Nella fascia tra 16 e 24 anni le aggressioni sono balzate dal 28% di undici anni fa al 38% di oggi. Si tratta soprattutto di abusi sessuali, passati dal 18% del 2014 al 31% del 2025.
Il rapporto Istat aveva soprattutto un obiettivo: far emergere i racconti di schiaffi, botte, tentativi di strangolamento, ecc. (classificati come violenze fisiche), rapporti sessuali forzati o degradanti, stupri e tentativi di stupro (le violenze sessuali) che nella maggior parte dei casi non vengono denunciati. Intervistando via telefono 17.500 italiane tra 16 e 75 anni, l’istituto di statistica è entrato nella vita intima e nelle case delle donne. E proprio fra le mura domestiche ha trovato la situazione peggiore. Due casi di stupro su tre (il 64%) sono stati commessi da partner attuali (il 5%) o passati (il 59%). Il 19% ha come autore un conoscente, l’11% un amico e il 7% un estraneo. Nell’1% degli stupri (non c’erano casi registrati nel 2014) la donna era stata drogata o era ubriaca.
Agli abusi fisici dei partner si aggiungono quelli psicologici (li riferisce il 18% del campione) e le minacce di tipo economico
(6,6%). Lo sdegno per i tanti femminicidi, le manifestazioni come quella prevista per sabato a Roma, organizzata da “Non una di meno”, l’istituzione di una giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (fissata il 25 novembre) non hanno minimamente scalfito il dramma.
Le denunce restano una piccola percentuale: solo il 10,5% delle vittime di violenza da parte del partner o ex partner si è rivolto alle forze dell’ordine. La percentuale arriva al 40% quando i maltrattamenti si protraggono per dieci anni. Eppure non si parla di violenze lievi. Il 21% di chi ha subito l’aggressività del partner ha provato «paura che la propria vita fosse in pericolo». Più gravi i maltrattamenti perpetrati dagli ex partner: qui il 47% delle donne abusate ha avuto paura di morire.
Tra le mura domestiche vivono poi i bambini. La loro presenza non ferma gli abusi. Due terzi delle madri che subiscono violenze ripetute (il 62%) raccontano che i figli hanno assistito alle aggressioni. In un caso su cinque (il 20%) sono finiti anche loro sotto ai colpi dei padri. Il 9% delle donne abusate regolarmente ha subito violenze fisiche o sessuali perfino durante la gravidanza.
Nei dati Istat si nota un rapporto diretto fra l’educazione delle donne e l’aggressività degli uomini. Se le italiane che hanno subito abusi sono il 32%, la percentuale cresce al 36% fra le studentesse e al 42% fra le laureate tra 25 e 34 anni. Le ragazze giovani e istruite allo stesso tempo sono la categoria su cui la violenza si accanisce di più: quasi una diplomata su due tra 16 e
24 anni (il 48%) è stata oggetto di aggressività fisica o molestia sessuale negli ultimi cinque anni.
L’indagine di ieri ha riguardato solo le donne italiane. Quelle straniere saranno intervistate di persona. I loro dati saranno pronti nel 2026.
(da agenzie)
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