ASSESSORE DELLA LEGA SU FACEBOOK: “IL TRICOLORE E’ CARTA IGIENICA”: IL PROBLEMA SONO CERTE FACCE, NON LA CARTA
GIURANO FEDELTA’ ALLA REPUBBLICA, PRENDONO GLI STIPENDI DA ROMA LADRONA E POI SPUTANO SULL’UNITA’ D’ITALIA…. CHI VUOLE FARE IL RIVOLUZIONARIO IMBRACCI IL FUCILE, CHI E’ SOLO UN VILE SI ATTACCHI ALLO SCOPINO E PULISCA I CESSI…MENTRE IL PDL DEI CACASOTTO ABBOZZA
Si avvicinano le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e qualcuno si accorge che nel nostro Paese vi è una forza politica minoritaria, ma ben rappresentata al governo, che giudica questo avvenimento, che in qualsiasi altro Stato occidentale vedrebbe unite tutte le componenti del Paese, come irrilevante.
Il ministro Calderoli, specializzato in roghi virtuali di leggi inutili almeno quanto il suo ministero, ha annunziato (dalla Annunziata) che “io non ci sarò, sarò al lavoro per risolvere i problemi”: i suoi li ha notoriamente risolti da tempo, percependo 20.000 euro al mese da quella Roma ladrona che lo sfama da anni.
Dopo aver sabotato le celebrazioni, riducendole al minimo, grazie ai cacasotto che guidano il Pdl, la Padania scrive: “l’Unità d’Italia è un relitto storico, non c’è nulla da festeggiare”: solo Napolitano reagisce a quelle che definisce “battute sgangherate”, mentre i finiani ricordano che il problema da loro sollevato ha fin troppo fondamento.
Certe affermazioni legittimano e alimentano pulsioni irrazionali e creano un clima che irride e disgrega lo spirito unitario del Paese.
E se qualcuno non ha ancora compreso quale sarà lo scopo del federalismo leghista, presto avrà un quadro ancora più chiaro.
Ma se Fini, secondo Berlusconi, avrebbe dovuto dimettersi per quel dito d’accusa puntato contro di lui, Calderoli può giurare fedeltà alla Repubblica e fare il ministro, salvo poi sputare sull’Unità nazionale senza che nessuno osi richiamarlo.
Ma che bel Pdl ha creato il Cavaliere: un ricovero di vecchie badanti della poltica e di arrampicatori sociali, con un contorno di personaggi che in qualsiasi Paese al mondo sarebbero lasciati ai margini della società civile.
E mentre non si spengono gli echi delle parole di Calderoli, ecco che su Facebook, nel gruppo “Il il tricolore lo uso così”, con la foto che pubblichiamo accanto, si scopre che tra le adesioni della base leghista c’è pure un assessore ai servizi sociali del comune di Mainate, provincia di Varese.
Tale Barbara Mingardi, leghista, che scrive “il tricolore non lo vorrei vedere nemmeno in bagno, bisognerebbe abolirlo”.
In effetti il problema non è mai stato il tricolore in sè, ma restando nel contesto, certe facce che della carta igienica necessitano ogni giorno.
Oltre che degli scopini per le pulizie.
Ma a quelle ci penseranno presto gli italiani.
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