I BERLUSCONES DI AN SI FANNO LA CORRENTE: MA NON ERANO VIETATE O LE REGOLE VALGONO SOLO PER I FINIANI?
LA RUSSA LANCIA LA COMPONENTE DEI “TROMBONI PROSSIMI TROMBATI”, IL GRANDE IDEOLOGO SPIEGA COME ARGINARE LA LEGA AL NORD: DIRE LE STESSE COSE DEI LEGHISTI….OVVERO QUELLO CHE STA FACENDO IL PDL DA ANNI, PERDENDO VOTI A RAFFICA
Le correnti sono un cancro, non è ammissibile la prassi da “prima Repubblica” delle componenti interne, il Pdl non sarà mai un insieme di gruppi di interessi di potere: per dieci giorni il premier e i suoi uomini più fidati non hanno detto altro, lanciando anatemi contro Fini e i suoi seguaci, rei di voler ufficializzare una minoranza interna al Pdl e discutere su alcuni questioni politiche.
Ma se la corrente la fanno gli ex An fedeli di corte allora è ammessa e gradita. Non a caso oggi i giornali vicini al premier, invece di dedicare le solite sei pagine al killeraggio su Fini, sulla moglie di Bocchino, sulla portinaia della Perina e sul barbiere di Briguglio, hanno convertito le pagine di odio (verso i finiani) in quelle di amore per La Russa che ha ufficializzato la corrente “La nostra destra nel Pdl”, con un battesimo di massa a MIlano.
Si sono riuniti in un albergo milanese tutti i tromboni ex An, futuri trombati lombardi, per fondare una loro corrente che ha, come punto qualificante, quello di “mantenere il rapporto del 30% nel peso politico interno”.
Dopo aver sostenuto in direzione l’opposto, ovvero il superamento della logica spartitoria tra ex An ed ex Forza Italia, in nome del “nuovo che avanza”, ovvero un Pdl coeso e unito dove “vinca la meritocrazia”, devono aver riflettuto che senza il 30% di posti garantiti per la maggior parte di loro sarebbe pensionamento anticipato e hanno allora rivendicato con orgoglio il diritto alle loro poltrone.
Eccoli , tutti in fila con la ciotola in mano e allineati alle direttive anticorrentizie, formare la loro brava corrente, in attesa della distribuzione del rancio.
Ma è dagli interventi degli “ideologhi” che emergono le ragioni della loro esistenza politica.
La Russa è mefistofelico: “Al nord per arginare la Lega, bisogna spingere su sicurezza e immigrazione” spiega alla corte plaudente: in pratica bisogna imitarla e dire le stesse cose.
Peccato che sia proprio quello che il Pdl sta facendo da anni, perdendo consensi a raffica.
Chiedere un “salto di qualità ” a dirigenti abituati a operare sotto le scrivanie in effetti sarebbe troppo, ma se questa è la ricetta, siamo al suicidio da setta satanica.
Ecco poi il prode De Corato che ci informa: “La divisione tra me e Fini è iniziata da tempo: come faccio ad andare a raccontare a Quarto Oggiaro che prima arriva il voto agli immigrati e poi la sicurezza?”.
Ma, caro De Corato, sono anni che governi la sicurezza a Milano, sono 7 anni su 9 che governano Pdl e Lega a Roma, sono due anni che Maroni è ministro degli Interni: ma che cosa avete fatto, se non i soliti spottoni?
Non ti vergogni a venirti a lamentare della scarsa sicurezza di certi quartieri, neanche tu arrivassi da Marte?
E’ colpa di Fini se non c’è sicurezza o di chi da anni avrebbe dovuto garantirla? Ecco infine la Frassinetti, ex sociale: “venga Fini a raccontarci le meraviglie del mondialismo libertista”.
Ma tu, cara Paola, chi pensi di rappresentare?
Forse i ceti deboli con cui hai iniziato la tua carriera politica o i berluscones amici del grande capitale con cui ti sei accasata in età matura?
Finitela di rivendicare una identità inesistente: volete ancora fare politica con la caccia agli zingari e agli immigrati?
E’ una vita che non sapete fare altro, avete distrutto così l’immagine di una destra vera e sociale e senza neanche prendere i voti, anzi perdendoli ad ogni elezione.
Sarebbe questa la strada del futuro della destra italiana, quella per cui, cara Paola, avevamo sognato, gioito e pianto insieme a 20 anni, ai congressi del Msi? Fini allora stava dall’altra parte, con i La Russa e i Gasparri.
Ora Fini ha cambiato idea e almeno rischia sulla propria pelle, ne prendiamo atto e valuteremo il suo percorso senza fargli sconti.
Ma chi resta per tutelare il 30% e la sua poltrona, creando la “corrente di corte”, col consenso del sovrano, come lo avresti definito a 20 anni?
Non pretendiamo coerenza, ma almeno il rispetto del senso del pudore.
Non pretendiamo uno scatto di orgoglio, ma visto che avete seppellito la destra italiana, evitate almeno di fare chiasso durante le esequie.
Non c’è nulla di peggio degli avidi parenti che in chiesa litigano pure sull’argenteria del defunto.
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