PROPOSTA IMMUNITA’ DAL PDL: ESENZIONE DAL RITIRO DEI PUNTI DELLA PATENTE PER GLI AUTISTI DI AUTO BLU
I CITTADINI NORMALI VENGONO SANZIONATI, CHI GUIDA L’AUTO BLU E’ IMMUNE, PERCHE’ IL DEPUTATO VA DI FRETTA E PUO’ INFRANGERE IL CODICE….CHE BEL CONCETTO DI LEGALITA’ E DI ESEMPIO PER IL PAESE… MA CHE PRENDANO UN TAXI E SE LO PAGHINO: E SE PERDONO L’AEREO PRENDERANNO QUELLO SUCCESSIVO
In questi giorni in Parlamento è in discussione un emendamento del senatore del Pdl Cosimo Gallo che propone una vera e propria immunità per qualsiasi tipo di infrazione al Codice della strada, prevedendo l’esenzione dal ritiro dei punti della patente per gli autisti di auto blu.
La proposta va praticamente in senso opposto a tutti i tentativi di rendere più sicure le nostre strade, con test anti alcool e inasprimento delle sanzioni per i comuni cittadini, creando di fatto una sacca di impunità per categorie privilegiate.
Inoltre una proposta del genere viene inserita in un contesto politico in cui il comune mortale ha dovuto prendere atto, nonostante tante promesse, che nel 2009 il parco macchine della Pubblica Amministrazione è ulteriormente cresciuto del 3,1%.
Le auto blu sono infatti aumentate da 607.918 a 626.760, mentre nel 2007 erano 574.000.
Una escalation continua che la dice lunga sulla buona fede degli imbonitori politici che ci governano.
Siamo un Paese con un deficit pubblico da paura, ma ci possiamo permettere 600.000 auto blu, contro le 72.000 degli Usa, le 61.000 della Francia, le 55.000 del Regno Unito, le 54.000 della Germania, le 22.000 del Portogallo. Un numero di auto di servizio impressionante che corrisponde alla metà dei mezzi in circolazione a Milano, una coda di auto che potrebbe coprire tutte le corsie dell’autostrada Roma-Milano.
Eppure, di fronte a questa realtà unica al mondo, l’esponente del Pdl non ha di meglio da fare che proporre l’immunità per le infrazioni al codice, quasi fosse un atto caritatevole per l’autista.
“Spesso è il politico a chiedere all’autista di accelerare, magari perchè l’aereo è arrivato in ritardo e c’è un appuntamento importante: non è giusto che la fretta del datore di lavoro ricada sul’autista”, sostiene il senatore Gallo.
Al quale non è evidentemente chiaro un concetto: l’auto blu ha la funzione di accompagnare chi ne ha diritto (fin troppi), nei casi previsti dal regolamento, non è abilitato a passare con il rosso o a fare slalom pericolosi.
Altra cosa sono gli impegni che prevedono anche la scorta per particolari e motivate urgenze.
Per andare all’aeroporto, uno può e deve stare in coda come tutti i comuni mortali e semmai perde l’aereo come tutti gli altri.
Idem per i divieti che vanno rispettati, siano essi di accesso o di sosta.
Ma dove pensa di vivere il senatore Gallo? Nella repubblica delle banane? Certo che l’autista non deve pagare per infrazioni non sue, ma è proprio il politico che non deve chiedergli di infrangere il codice della strada, altro che pretendere per lui l’immunità .
State tranquilli che l’autista da solo non infrangerebbe mai il codice se nessuno lo istigasse o gli imponesse di farlo.
E poi sapete come la pensiano: il politico si prenda un taxi e se lo paghi e non rompa le palle.
Prendessero qualche bus affollato in più e qualche auto blu di meno, non solo l’Italia risparmierebbe, ma i politici almeno sentirebbero i discorsi della gente vera che tira avanti tra mille difficoltà .
Altro che lampeggianti, cari politici: illuminatevi il cervello invece dell’auto.
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