“AUGUSTA MONTARULI CHE ABBAIA IN TV E’ UNA SCENA TERRIFICANTE”: ALDO GRASSO PRENDE A CEFFONI LA PIETOSA CAGNARA TV DELLA DEPUTATA MELONIANA
È VERO CHE IL PARLAMENTO ITALIANO È DIVENTATO LA PIÙ FERVENTE PALESTRA DELL’INSULTO, L’UNIVERSITÀ DELL’INGIURIA, MA AL LATRARE, ALL’ULULARE, AL RINGHIARE NON ERAVAMO ANCORA GIUNTI…I MALIGNI RICORDANO CHE MONTARULI HA SUBITO UNA CONDANNA, PUNZONATA DALLA CASSAZIONE
Il grado zero del talk show, ovvero quando la parola si umilia per lasciare posto a borborigmi lessicali, a fedifraghe alleanze gergali, a oscillazioni fra la bipedità dell’uomo e della donna e la quadrupedità del cane. Prima o poi doveva succedere, è successo. Nel corso del programma «Tagadà» su La7 c’è stato uno scambio di accuse fra il deputato del Pd Marco Furfaro e la deputata di FdI Augusta Montaruli che […] non ha trovato di meglio che mettersi ad abbaiare fra lo sconcerto dell’attonita conduttrice Tiziana Panella.
Una scena terrificante: Montaruli ha iniziato a guaire con un «bau bau», ripetendolo varie volte, simulando anche con le mani l’abbaiare di un cane. E la scena si è protratta per circa sessanta interminabili secondi
Ora, è vero che il Parlamento italiano è diventata la più fervente palestra dell’insulto, l’università dell’ingiuria, la salda tradizione della volgarità, ma al latrare, all’ululare, al ringhiare non eravamo ancora giunti. È la nullificazione della parola e, con essa, del pensiero, è la pienezza del declino.] è la discesa nel Maelström del nulla
Sappiamo che nei talk show le dichiarazioni di principio, la propaganda da comizio, le frasi magniloquenti sono la sola retorica possibile: dopo anni di abuso e di risse, la parola è ormai estenuata, consunta, inservibile e la scuola del silenzio ha i banchi vuoti. La chiacchiera televisiva è ormai incapace di pensare o di agiredisorientata come durante un’allucinazione. I sovranisti dovrebbero sapere che non si abita un Paese, si abita una lingua.
Chissà da dove nasce quel «bau bau»? I maligni ricordano che Montaruli ha subito una condanna, punzonata dalla Cassazione, nell’ambito di un’inchiesta piemontese su rimborsi gonfiati. Le spese riguardavano cene, abiti di lusso, gioielli, borse, ma anche corsi sull’uso dei social network e libri come Mia suocera beve, Sexploration e Giochi proibiti per coppie. Pare che in questo ultimo libro ci siano fosforescenti conversazioni canine.
(da agenzie)
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