“AVEVAMO PREVISTO IL DISASTRO” DICE IL PREMIER: MA ERA SOLO UN NORMALE AVVISO METEO, NESSUN ALLERTA
IL PROTAGONISMO DI BERLUSCONI PORTA A STUPIDI AUTOGOL: COME SPACCIARE PER PREAVVISO UN BOLLETTINO DI “CRITICITA’ ORDINARIA” DELLA PROTEZIONE CIVILE…I PAESI COLPITI: “NESSUNO CI HA AVVISATI” …ERA STATA CHIESTA LA DEMOLIZIONE DI 1.191 CASE ABUSIVE, MA NESSUNO AVEVA FATTO NULLA
Quando accade una disgrazia ambientale, è già troppo tardi: i cittadini alla classe politica non
chiedono solo aiuti per il dopo alluvione, ma soprattutto pretendono che tali accadimenti non avvengano.
Fermo restando le responsabilità di molti che prima costruiscono abusivamente e poi piangono i loro morti.
Ma compito dello Stato dovrebbe essere quello di impedire che ciò avvenga, con una presenza seria e puntuale, con controlli preventivi e autorizzazione non rilasciate a vanvera o dietro pagamenti di bustarelle.
E’ stato detto da esperti che con i 16 miliardi di euro che si spenderanno per il ponte sullo Stretto, si potrebbe mettere in sicurezza l’intera Sicilia: se così fosse, una classe politica deve saper operare delle scelte e stabilire delle priorità , anche attraverso un referendum regionale.
Chiedere ai cittadini cosa preferiscono, e ognuno si assuma le proprie responsabilità : i politici nell’eseguire la volontà popolare, come recita la Costituzione.
Una volta avvenuta la tragedia del messinese, inutile “fremere” per conquistare il centro della scena. Già Berlusconi voleva partire subito e Bertolaso, contrariandolo, gli aveva fatto presente che avrebbe intralciato i lavori di soccorso.
Quando finalmente ha avuto il via libera, il premier si è fiondato a Messina con la solita strategia: faccio tutto io, state tranquilli, faremo come all’Aquila ( speriamo meglio, diciamo noi).
Ma, privo di visione politica come purtroppo è, auspicando solo un’arruffata “politica del fare” senza pensare, ecco la solita uscita nefasta, che sa di presa in giro di coloro che hanno subito la frana: “Avevamo previsto il disastro”.
A parte che uno potrebbe rispondergli: “Perchè allora non avete fatto nulla per avvisarci?” (e quindi l’affermazione in sè è controproducente), in realtà il premier spaccia per “allerta alle popolazioni” un bollettino di routine della Protezione civile, reso noto dai quotidiani, che parla di “Criticità ordinaria a causa di condizioni meteo avverse”.
Nessun allerta, nessun preavviso, nessun sindaco è stato avvisato che avrebbe potuto franare parte del territorio comunale.
Affermazioni del genere giustificano la rabbia di chi conta le proprie vittime: “Come sarebbe a dire che avevano previsto tutto? Non sono stati in grado neanche di chiudere la statale che solo una settimana fa era rimasta bloccata per due giorni per una frana dopo un altro temporale. Si vergognino”.
Non era il caso di fare un “mea culpa” a nome della politica che se ne frega della tutela ambientale, invece che entrare in prefettura dalla porta di servizio per evitare le contestazioni che ci sono state al suo arrivo?
Perchè fare autocritica, si chiederà qualcuno?
Ecco i dati ufficiali del comandante del nucleo di difesa del territorio dei vigili di Messina: sono 1.191 le richieste di demolizione di manufatti abusivi, da gennaio 2007 ad oggi, per violazione delle leggi urbanistiche, avanzate dalle autorità .
Sapete quanti edifici sono stati demoliti? Zero.
Sapete di questi 1.191 manufatti abusivi sono nel paese di Giampilieri? Ben 200, circa il 15%.
Di chi è la responsabilità di non aver sorvegliato prima, quando le abitazioni sono state erette e dopo, quando non sono state demolite?
Dei vari apparati dello Stato, della pubblica Amministrazione, inutile nascondersi dietro un dito. Quindi dal concetto di “tragedia annunciata” non è esente nessuno, destra, centro e sinistra: il problema è operare ora scelte di fondo, non promettere case prefabbricate o spostamento del pagamento delle tasse.
Sarebbe una visione riduttiva e miope del problema, destinata solo ad aggiornarsi fino alla prossima tragedia, non ad affrontare il tema nodale della messa in sicurezza del territorio.
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