AZZURRE DA FAVOLA, VELASCO SEMPRE PIU’ NELLA LEGGENDA! L’ITALVOLLEY FEMMINILE VINCE LA NATIONS LEAGUE PER IL SECONDO ANNO DI FILA, BATTUTO IN FINALE IL BRASILE 3-1
LE AZZURRE SONO STATE TRASCINATE DA UNA STRAORDINARIA ANTROPOVA… VELASCO, CHE NON SI E’ FATTO PROBLEMI A SOSTITUIRE EGONU E ORRO, CENTRA LA 29ESIMA VITTORIA CONSECUTIVA E NELLA STRISCIA C’E’ ANCHE UN ORO OLIMPICO
Alla fine si sono abbracciate, Paola Egonu rimasta in panchina ed Ekaterina “Kate” Antropova, devastante dopo essere entrata al suo posto, protagonista assoluta con 18 punti nell’unico spezzone di partita giocato e vinto 3-1 col Brasile.
Si temeva che ci potesse essere freddezza tra la regina olimpica uscita con un gesto di stizza e frustrazione, e l’opposto di origine russa decisivo nella vittoria della Nations League a Lodz, un tormentone ereditato dal passato
Ma questa è l’Italia di Julio Velasco, si sostituisce per fare crescere il volume di gioco, per non dare tregua a chi non ti dà tregua, tutte sono uniche ma nessuna è dominante. Pure Alessia Orro è stata sostituita, addirittura strigliata con la dolce fermezza del ct. E per ogni reazione delle brasiliane è stata trovata una
soluzione democratica.
C’è un terzo trofeo, e soprattutto una seconda squadra. L’Italia di Velasco sfoggia un’altra Nations League, che si accomoda accanto a un oro olimpico e una VNL 2024 sollevata a Bangkok quando il ciclo di 29 vittorie consecutive era appena all’inizio. Ma se nell’oro di Parigi brillavano icone come Egonu, Sylla, Orro, De Gennaro, Fahr, Danesi, la non più richiamata Bosetti, in quella che viene ormai ribattezzata “The Azzurre Dynasty” si è manifestato un blocco di seconde linee che rappresenta già un ricambio non invasivo, non dettato da cali di rendimento e di risultati. Kate, appunto, Cambi, Giovannini, Nervini, un rinnovamento a partita in corso in un sistema che funziona e non richiede rivoluzioni.
L’unico neo è l’infortunio di Degradi, che ha perso l’oro olimpico facendosi male a un passo da Parigi: le compagne l’hanno portata a spalla, ma poi è stata lei ad avviarsi con le sue gambe verso l’infermeria, insomma si spera, anche perché i Mondiali in Thailandia si avvicinano (22 agosto-7 settembre) ed è lo stesso Velasco a richiamarli: «Ce la metteremo tutta per prepararci al meglio in vista dei Mondiali. Non abbiamo giocato il nostro miglior volley, ma siamo riusciti a vincere, grazie anche al contributo fondamentale di chi è entrato dalla panchina. Sono orgoglioso di questo gruppo, può contare su ottime giocatrici che hanno il merito e la mentalità di voler lavorare al massimo ogni giorno».
Il punteggio (22-25 25-18 25-22 25-22) non è equo nel raccontare la partita, il Brasile è stato sempre attaccato alle azzurre, 12 muri contro 14, 2 ace contro 3, e ha anche approfittato degli errori generosi (28) di una squadra che a tratti dimostrava la sua superiorità, in altri si perdeva, infatti il ct era spesso perplesso quanto estasiato il giorno prima nel match perfetto con la Polonia.
Tutte le imperfezioni alla fine sono diventate un monito per le avversarie: anche quando si smarrisce dopo aver regalato volley da sogno, l’Italia è capace di ripartire, sostituire le stelle e lanciare alternative di qualità. Facendo alzare dalla panchina un opposto con un braccio senza pietà, a muro, in diagonale, ovunque ci sia da colpire.
Si chiama Antropova, e insieme a Egonu rappresenta qualcosa di mai visto e immaginabile.
(da Repubblica)
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