BARCACCIA, DANNEGGIATO IL CANDELABRO CENTRALE: IL GIOIELLO DI PIAZZA DI SPAGNA ERA STATO APPENA RESTAURATO
PER SISTEMARE IL CAPOLAVORO DEL BERNINI LO STATO AVEVA APPENA SPESO 200.000 EURO
Il candelabro centrale della Barcaccia di piazza di Spagna è stato danneggiato.
La fontanta è’ stata riconsegnata solo qualche mese fa, bianca e pulita, dopo un anno di restauri costati circa 200mila euro, la Barcaccia, capolavoro seicentesco di Pietro Bernini, presa d’assalto e danneggiata dai tifosi olandesi del Feyenoord.
Il gioiello, che si trova ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, impreziosisce piazza di Spagna, interamente pedonale dal 4 agosto scorso.
E’ il primo esempio di fontana concepita interamente come un’opera scultorea, allontanandosi dai canoni della classica vasca dalle forme geometriche.
La Barcaccia deve il suo nome, secondo una versione popolare molto accreditata, alla presenza sulla piazza di una barca in secca portata fin lì dalla piena del Tevere del 1598.
“Profondo sdegno per quanto avvenuto oggi pomeriggio a Piazza di Spagna e per l’oltraggio che alcuni nostri monumenti, come la Barcaccia, simbolo storico di questa città , hanno subìto”. Lo dichiara in una nota l’Assessore alla Cultura e al Turismo Giovanna Marinelli.
“Stiamo verificando con la Sovrintendenza Capitolina i danni arrecati dai tifosi olandesi. Da una prima analisi risulta danneggiato il candelabro centrale della Barcaccia, restaurata e inaugurata lo scorso settembre. Nelle prossime ore l’area intorno alla fontana verrà recintata e l’acqua prosciugata per un controllo dettagliato. Verifiche andranno fatte anche per la Scalinata di Trinità dei Monti e per l’intera piazza. Il nostro patrimonio e la nostra cultura sono stati oggi profondamente offesi”.
L’opera fu commissionata nel 1627 da papa Urbano VIII Barberini, che la volle ai piedi della scarpata su cui sorgeva la chiesa della Trinità dei Monti, quando ancora la celebre scalinata non era stata eretta.
Alla sua costruzione non si esclude abbia partecipato anche il figlio di Pietro, Gian Lorenzo Bernini. L’opera, infatti, potrebbe essere stata ultimata da quest’ultimo dopo la morte del padre nel 1629.
La fontana è composta da una vasca a forma di imbarcazione che raccoglie l’acqua che fuoriesce da due grandi soli – collocati internamente allo scafo a prua e a poppa – e quella che zampilla da un piccolo catino centrale. L’acqua straripante dai fianchi della barca, aperti in modo da offrire l’impressione che stia affondando, viene raccolta da un bacino sottostante nel quale confluiscono anche i getti provenienti da bocche di finte cannoniere poste all’esterno della prua e della poppa, ai lati dei grandi stemmi papali caratterizzati dalle api, simbolo della famiglia Barberini.
(da “Huffingtonpost“)
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