PREFETTO E QUESTORE SE NE VADANO: ROMA LASCIATA IN MANO A DELINQUENTI UBRIACHI
MARINO FURIOSO, ALFANO NON SI FA TROVARE, POLIZIA MAL DISPOSTA
La devastazione portata a Roma dai tifosi olandesi del Feyenoord si propaga fino al Campidoglio. Le crepe, in questo caso, sono tutte politiche, ma simbolicamente hanno lo stesso peso di quei pezzi di marmo staccati da una delle fontane più celebri del mondo.
Durissimo il sindaco di Roma Ignazio Marino, che nelle sue varie dichiarazioni non nasconde la rabbia nei confronti di prefetto e questore.
“La gestione della sicurezza ha falle grandi e intollerabili, ieri ci sono stati altri episodi di violenza, stamani Prefettura e Questura hanno assicurato che era tutto sotto controllo, abbiamo visto cosa è successo”, si sfoga il sindaco a Sky Tg24.
Con Angelino Alfano, titolare del Viminale, Marino spiega di “non essere riuscito a parlare”.
Marino se la prende con questura e prefettura: “Roma devastata e ferita. In contatto con prefetto, questore e ambasciatore d’Olanda. Non finisce qui”, rincara la dose su Twitter.
I danni del passaggio degli hooligans sono ancora da contare, ma la loro gravità è sotto gli occhi di tutti.
La Barcaccia – la celebre fontana di Piazza di Spagna appena restaurata – è stata scheggiata nel candelabro centrale, oltre che riempita fino all’orlo di rifiuti. Danneggiati anche 15 delle 26 vetture di superficie che Atac ha messo a disposizione, seguendo le indicazioni della Questura, per il trasporto dei tifosi del Feyenoord dal punto di raccolta di Villa Borghese, Piazza delle Canestre, fino allo stadio.
“Ho sentito il vice ambasciatore dell’Olanda a cui ho detto che il mio suggerimento è di stracciare in faccia a questi tifosi il passaporto. In questa città non sono ospiti graditi”, aggiunge il sindaco commentando le devastazioni compiute dai tifosi del Feyenoord a piazza di Spagna.
“Ci sono uomini, carabinieri, poliziotti, che ogni giorno fanno il loro dovere, ma qui si tratta dei vertici, di chi prende le decisioni, di chi decide che bisogna stare sulle scale di piazza di Spagna invece che a difesa della Barcaccia”.
I vertici, secondo il sindaco, “hanno delle responsabilità “. Marino specifica di non essere riuscito a parlare con il titolare del Viminale: “il ministro dell’Interno non era raggiungibile perchè mi è stato detto che è all’estero”.
Dopo le devastazioni della nottata di ieri, questi teppisti avrebbero dovuto essere accompagnati a calci nel culo in aeroporto e rimpatriati a spese della loro ambasciata, non permettergli di restare in città .
Se fossero stati italiani a causare questi incidenti all’estero avrebbero giustamente trascorso un mese in cella e qualcuno sarebbe tornato su una sedia a rotelle.
Altro che Isis a sud di Roma, la teppa la facciamo entrare in pieno centro con tutti gli onori: una vergogna di cui qualcuno adesso deve rispondere, togliendosi dai coglioni.
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