BOCCHINO: “PRESTO SAREMO DECISIVI ANCHE PER IL VOTO IN SENATO, BERLUSCONI NON ATTRAE PIU'”
“LO SCONTENTO NEL PDL SI ALLARGA, ARRIVERANNO ALTRI SENATORI”…”IL PREMIER VUOLE PORTARE IL PAESE A VOTARE A MARZO E MOLTI PARLAMENTARI GUARDANO CON PIU’ INTERESSE VERSO CHI INVECE VUOLE FARE DURARE LA LEGISLATURA, MAGARI CAMBIANDO LA LEGGE ELETTORALE”
All’indomani della fiducia parlamentare ottenuta dal Governo alla Camera e al Senato, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto questa mattina il premier Silvio Berlusconi, che era accompagnato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Nel corso del colloquio s’è parlato anche della nomina del successore di Claudio Scajola alla guida del ministero dello Sviluppo economico, incarico tuttora ricoperto ad interim da Berlusconi.
Dall’urna del lotto pare non si ancora uscita la pallina col nome del futuro ministro: il fatto di averlo rinviato fino ad oggi potrebbe nascondere la necessità di un mini rimpasto per “premiare” qualche deputato che ha votato per la maggioranza.
Non a caso si parla di sei nuovi sottosegretari, un ministero in più alla Lega e un paio di viceministri.
Questo almeno prima che la campagna acquisti del Cavaliere avesse un esito tragicomico.
In ogni caso anche oggi il nome del nuovo ministro non è stato ufficializzato.
Sull’esito del voto in Parlamento è tornato ad argomentare stamane il capogruppo dei finiani Italo Bocchino, secondo il quale «il movimento di uscita dal Pdl andrà avanti per tutta la legislatura perchè lo scontento all’interno di quel partito e dei gruppi parlamentari è altissimo».
Lo ha detto stamane a Sky TG24: «Siamo determinanti alla Camera e lo saremo tra breve anche al Senato – perchè nel tempo arriverà nel nostro gruppo qualche altro senatore. Mentre Berlusconi fino al’altro ieri Berlusconi aveva capacità attrattiva perchè voleva far proseguire la legislatura, oggi il rischio è che Berlusconi e Bossi portino il Paese al voto a marzo e molti parlamentari guardano con maggiore interesse chi come Fini e Casini vuol far durare la legislatura, magari – conclude – facendo degli interventi sulla legge elettorale».
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