VIENI, C’E’ UNA CASA NEL BOSCO… MA BRUNETTA NON VA DAI GIUDICI PER IL SUO RUSTICO A PREZZO STRACCIATO
I GIUDICI DI LA SPEZIA VOLEVANO SENTIRLO COME PERSONA INFORMATA SUI FATTI CIRCA IL SUO RUSTICO DEL VALORE DI 300.000 EURO NEL PARCO DELLE CINQUETERRE PAGATO SOLO 40.000 EURO, PARI AL COSTO DELLA SOLA RISTRUTTURAZIONE.. HA ADDOTTO IMPEGNI MINISTERIALI A ROMA
Sabato scorso, 25 settembre, ore 10 del matino, 48 ore prima che scattassero arresti eccellenti nelle Cinqueterre, il ministro Renato Brunetta era stato convocato, come persona informata sui fatti, dalla procura di La Spezia.
Ma all’ultimo momento il ministro ha dato forfait per improvvisi impegni istituzionali.
L’interrogatorio sul rustico acquistato da Brunetta a Riomaggiore per 40.000 euro, pagando solo i costi di ristrutturazione, pur avendo l’immobile e il terreno circostante un valore di circa 300.000 euro, è stato così rinviato, in attesa di concordare una nuova data.
Se Brunetta continuasse a rinviare si replicherebbe quanto successo con Claudio Scajola per la casa con vista Colosseo.
La Procura potrebbe chiedere l’accompagnamento coatto con i carabinieri, ma prima dovrebbe chiedere l’autorizzazione alla Camera dei Deputati. Brunetta ha voluto precisare che quanto prima si presenterà per chiarire la sua posizione in una inchiesta che finora ha portato a 12 arresti, tra cui il presidente, targato Pd, del Parco delle Cinque Terre, Franco Bonanini. Inchiesta in cui alcuni indagati hanno già cominciato a fare ammissioni, come il sindaco di Riomaggiore.
Allo stato attuale non vi sono elementi per ritenere che Brunetta fosse a conoscenza delle manovre che gli arrestati stavano compiendo per fargli acquistare ul rustico.
L’ipotesi dei magistrati è che finanziamenti pubblici, ottenuti da Conume e dal Parco, sarebbero dovuti finire al venditore del rustico.
In pratica si voleva pagare una parte del prezzo del rustico con soldi pubblici. Brunetta è amico di Bonanini da quando entrambi militavano nel Psi. Bonanini (ora Pd) propone al ministro il rustico di proprietà di Srefano Pecunia il quale si dichiara disponibile a venderlo, visto che non avrebbe mai ottenuto i permessi per “sistemarlo”.
Un anno prima della vendita viene fatto un compromesso dal notaio, presente e garante Bonanini.
Poi Pecunia fa fare i lavori di ristrutturazione (per 40.000 euro) alla ditta Carpanese che stranamente verrà pagata però dal ministro .
Brunetta alla fine riceve un rustico messo a posto, del valore stimato di 300.000 euro, pagando solo 40.000 euro di ristrutturazione.
Pecunia avrebbe dovuto ricevere la sua parte attraverso una distrazione di fondi pubblici destinati al Parco, per i quali si era impegnato lo stesso Bonanini.
Il tutto per “ingraziarsi il ministro”, a quali finii futuri non è chiaro.
Nel ristrutturare il rustico sono stati però anche accertati abusi edilizi e false documentazioni.
La domanda che resta è come Brunetta potesse non sapere di stare acquistando un immobile, con verde intorno, pagando 1/8 del suo reale valore.
Chissà se prima o poi spiegherà ai giudici anche questo aspetto essenziale.
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