CAMORRA A QUARTO, GRILLO NON SI IMMOLA PER LA CAPUOZZO E RAGIONA DI DIMISSIONI
IL TIMORE PER LE ALTRE CARTE DI WOODCOCK
La chiave è nel post scritto da Beppe Grillo, sul far della sera. Dove il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, non è neanche nominata.
Nè viene investita di un messaggio di fiducia del tipo “vai avanti”, “il Movimento scommette sulla correttezza del sindaco”.
Al netto di qualche bordata al Pd e di un’articolazione del messaggio in modo meno goffo rispetto al giorno precedente, la notizia non è ciò è scritto ma ciò che non è scritto (la copertura politica del sindaco).
E significa, spiegano dalle parti della Casaleggio associati, che le “dimissioni” del sindaco di Quarto Rosa Capuozzo il primo punto all’ordine del giorno delle ormai frenetiche sedute del direttorio grillino, convocato praticamente in modo permanente.
Un primo approfondimento del caso si è svolto giovedì a Milano, poi venerdì.
Il ragionamento sulle dimissioni è tutt’uno con una data, l’11 gennaio, ovvero lunedì prossimo, quando si terrà il Riesame sull’inchiesta napoletana di Woodcock e si annunciano sviluppi clamorosi: “Se c’è un ricatto — dice una fonte pentastellata di rango — c’è anche una ricattata. Nel caso di un sindaco se c’è un ricatto c’è una concussa”.
Ecco, la grande paura che aleggia nelle riunioni del direttorio pentastellato: che a quel punto la fragile e poco convinta difesa approntata in questi giorni, basata sulla rivendicazione dell’espulsione del presunto mediatore con la camorra, possa non reggere più.
Gli scricchiolii sono già evidenti in questo venerdì nero dei grillini: le lacrime della Capuozzo, le urla “onestà , onestà ” nel corso del consiglio comunale, le inchieste giornalistiche che raccontano di un cedimento sulla legalità della giunta pentastellata.
Proprio il sindaco, il suo atteggiamento emotivo è un problema nel problema, perchè la Capuozzo non vuole mollare.
Ma la domanda è: quanto può durare? Il timore, all’interno del direttivo, è che il sindaco sarà travolta e che, se non fa un passo indietro prima, possa essere infangata l’immagine del movimento.
Ci sono parecchie intercettazioni di De Robbio, nelle carte dell’inchiesta, che secondo gli inquirenti non solo aveva stretto un patto con Alfonso Cesarano, imprenditore legato ai clan e titolare dell’impresa di pompe funebri che aveva curato i funerali dei Casamonica. La vicenda di De Robbio non si è chiusa con l’espulsione, perchè proprio i suoi rapporti col sindaco potrebbero portare agli sviluppi clamorosi.
In questo senso: perchè solo il 22 dicembre il sindaco decide di denunciare le minacce subite da De Robbio e non al primo tentativo di ricatto?
Il mister preferenze che per mesi ha avuto il ruolo di king maker sugli appalti era protetto da qualcuno in alto tra i Cinque stelle o semplicemente il sindaco lo subiva? E quali possono essere le mosse della procura davanti a un verbale del sindaco che dice: “È evidente che De Robbio facendomi vedere la casa di mio marito (con evidente abuso edilizio, ndr) intendeva controllarmi”.
Adesso immaginatevi la scena che nel direttorio è stata ipotizzata con un brivido lungo la schiena: il primo sindaco a Cinque Stelle in Campania, che vive in una casa con abusi edilizi non denuncia uno che nelle carte dell’inchiesta è accusato di avere rapporti coi clan, perchè si sente ricattata.
Casa dove, tra l’altro, il marito al piano terra ha una tipografia che lavora col comune amministrato dalla moglie.
Se il sindaco fosse stato del Pd o di Forza Italia le urla di Grillo si sarebbero già sentite a Quarto.
In parecchi pensano che, avanti così, il Comune campano rischia di diventare una Waterloo pentastellata, perchè ormai è chiaro che — con gli elementi emersi — questa storia finirà con l’insediamento di una commissione di accesso e lo scioglimento del comune.
La linea maggioritaria è quella che, giovedì, ha illustrato Nicola Morra, influente senatore e di fatto un “sesto aggiunto” di un direttivo composto solo da deputati: “A Quarto come altrove non abbiamo poltrone da difendere, aziende partecipati o appalti ai quali rimanere aggrappati. Questa è la differenza tra noi e i partiti. E quando necessario siamo disposti ben volentieri a ridare la parola ai cittadini”.
Sindaco permettendo, perchè al momento la Capuozzo non ha alcuna intenzione di mollare.
(da “Huffingtonpost”)
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