CANDIDATI POLITICHE AI RAGGI X: IL TITOLO DI STUDIO PIU’ ALTO LO HANNO I CINQUESTELLE, TRA GLI INQUISITI E CONDANNATI STRAVINCE IL CENTRODESTRA
ESPERIENZA, FEDINA PENALE, ETA’ E CULTURA GLI ELEMENTI ESAMINATI … IL CENTROSINISTRA ANNOVERA I POLITICI CON MAGGIORE ESPERIENZA
Eccolo, il Parlamento che verrà .
Con una settimana d’anticipo sul verdetto delle urne, L’Espresso racconta pregi e difetti di deputati e senatori che si preparano a sbarcare a Roma. L’inchiesta assegna un voto a oltre 300 candidati, un campione rappresentativo delle due camere, scelto tra i rappresentanti dei quattro principali schieramenti (Centrodestra, Centrosinistra, Cinque Stelle, Liberi e Uguali) in 85 collegi.
Si va da zero a dieci, come a scuola. E il dato finale, quello che riassume la valutazione complessiva dei candidati, non è granchè esaltante: il voto medio non supera il cinque e mezzo.
Il rating si basa sul curriculum degli aspiranti parlamentari: livello d’istruzione, eventuali incidenti giudiziari, il numero di anni trascorsi nelle istituzioni, i rapporti con il proprio collegio elettorale e, infine, la popolarità nei principali social network. Sommando i risultati dei singoli candidati si scopre che l’alleanza di centrosinistra ottiene il punteggio più elevato, mentre il nuovo partito guidato da Pietro Grasso è l’ultimo della classe.
Questione di decimali, comunque: si va dal 5,86 per i candidati che sostengono Matteo Renzi al 5,35 di quelli targati Leu.
In mezzo troviamo i Cinque Stelle, che arrivano a 5,43, poco sopra il centrodestra, che non va oltre 5,38.
La coalizione di centrodestra si merita di gran lunga il voto più basso alla voce indagati e condannati.
Nel campione esaminato da L’Espresso, il 17 per cento dei candidati nel nome del pregiudicato (e quindi incandidabile) Silvio Berlusconi, risultano coinvolti in procedimenti penali oppure hanno già subìto sentenze sfavorevoli in primo o in secondo grado di giudizio
Nella categoria istruzione sono i Cinque Stelle a guidare la classifica.
Criticato da più parti per aver traghettato in Parlamento una pletora di giovani inesperti e impreparati, questa volta il movimento fondato da Beppe Grillo ha fatto il pieno di professori universitari: negli 85 collegi uninominali esaminati da L’Espresso oltre un quarto dei candidati scelti da Luigi Di Maio e dalla Casaleggio associati possono vantare un titolo accademico superiore alla laurea (dottorato di ricerca, phd) oppure insegnano all’università .
I candidati più esperti, cioè quelli con il maggior numero di legislature alle spalle, vanno invece cercati nelle fila del Centrosinistra.
Negli 85 collegi uninominali analizzati da L’Espresso solo il 17 per cento dei nomi proposti dal Pd e dai suoi alleati è un esordiente assoluto.
Cioè non ha mai fatto politica in Parlamento a Roma oppure a Bruxelles, nemmeno in un consiglio regionale o comunale. La quota dei candidati alla loro prima esperienza nelle istituzioni sale di molto tra i Cinque Stelle, addirittura al 76 per cento.
(da “L’Espresso”)
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