CASO CARRETTA: STERMINO’ LA FAMIGLIA
FINALMENTE LIBERO, ORA PUO’ PURE EREDITARE…DELITTO E CASTIGO MADE IN ITALY
Molti ricorderanno il caso…Agosto 1989 , una famiglia di Parma evaporata nel nulla proprio il giorno in cui avrebbe dovuto partire per le ferie, il camper ritrovato inspiegabilmente a Milano tre mesi dopo, la ridda di ipotesi e illazioni. Per dieci anni si pensò che tutta la famiglia fosse scomparsa, tante piste seguite, persino la fuga ai Caraibi a godersi i presunti fondi neri rubati dalla cassaforte della “Cerve”, la ditta nella quale il signor Carretta lavorava come contabile.
Nel 1998 il colpo di scena: Ferdinando Carretta viene ritrovato a Londra, fa il pony express, un poliziotto lo multa, controlla i documenti e si accorge che rientra tra le “persone scomparse”. Arriva la troupe di “Chi l’ha Visto”, lo intervista e lui confessa di aver sparato a tutta la famiglia (padre di 53 anni, madre di 50, fratello Nicola di 23) e di aver gettato i corpi in una discarica. Non si troveranno mai i corpi.
Si va al processo nel 1999, Carretta viene assolto per “incapacità di intendere e di volere”, trasferito all’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, nel mantovano. Trascorre sette anni e mezzo in quel luogo, ora da 18 mesi si trova nella Comunità riabilitativa di Barisano per una “licenza- esperimento”, appena adesso trasformata in “libertà vigilata”. Deve rispettare solo alcuni obblighi ( dormire in comunità , non espatriare e non cambiare residenza senza preavviso), per il resto è libero. Ora ha 45 anni e lavora come contabile nella cooperativa che gestisce i parcheggi a Forlì.Tra qualche mese sarà libero a tutti gli effetti e pure con i soldi di papà e mamma, circa 700.000 euro, tra appartamenti e contanti.
Assolvendolo per incapacità di intendere e di volere al momento del fatto e assolvendolo di conseguenza dalla accusa di omicidio, il Tribunale di Parma non lo ha mai dichiarato indegno di ereditare…questo dice la legge …se sei fuori di testa puoi sterminare la famiglia…ritorni lucido per scappare all’estero e vivere 10 anni tranquillamente…poi torni, fai sette anni di cura in una struttura e a quel punto vivi di rendita coi quattrini di chi hai fatto fuori…ci sembra giusto…
Come si possa essere certi ( dieci anni dopo) che uno in quel momento ( dieci anni prima) fosse incapace di intendere e di volere non ci è dato sapere…come non ci è dato sapere se è normale che uno viva 10 anni tranquillamente all’estero senza scompensi mentali…e passi.
Ma che, finito ( si spera almeno) l’iter riabilitativo, uno divenga anche erede del patrimonio di chi ha massacrato ( compreso un fratello di 23 anni che avrebbe avuto tutta la vita davanti). ci sembra davvero troppo.
Anche perchè da un uomo di 45 anni, veramente pentito e riabilitato mentalmente, ci saremmo allora aspettati un unico atto consequenziale: la rinuncia all’eredità .
Avrebbe dimostrato che, dove non arriva il legislatore italiano, ci può arrivare il senso di giustizia dell’assassino pentito: non vivere coi soldi macchiati del sangue di coloro che ha massacrato una mattina di estate di tanti anni fa…complimenti a tutti…sono questi gli esempi di cui hanno bisogno i giovani…buona eredità .
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