Destra di Popolo.net

CHINA TARGETS: COSI’ IL REGIME CINESE PERSEGUITA OPPOSITORI E MINORANZE ALL’ESTERO, ANCHE IN ITALIA

DOCUMENTI, VIDEO, TESTIMONIANZE RACCOLTE DA 43 TESTATE GIORNALISTICHE

Tra bandiere cinesi e francesi svolazzanti sotto un cielo piovoso, il presidente cinese Xi Jinping e sua moglie Peng Liyuan atterrano con un aereo di Stato allo scalo di Orly. È il 5 maggio 2024. Parigi è la prima tappa di un tour europeo di cinque giorni. Chiaro lo scopo: rafforzare i legami con la Francia e l’Europa. La capitale francese accoglie gli illustri ospiti con una folla festante di cittadini cinesi, c’è anche chi si esibisce nelle danze tradizionali del drago e del leone al suono di tamburi e gong. Nella zona centrale della città, in place de la Republique, l’artista cinese Jiang Shengda sente un segnale di chiamata emesso dal suo cellulare. È il leader del “Front de la Liberté en Chine“, un piccolo gruppo di attivisti e intellettuali cinesi per la democrazia. Si sta preparando a parlare davanti a centinaia di manifestanti in quella piazza simbolo della libertà di espressione, protesta e dissenso. È nato a Pechino, ha solo 31 anni, ma è abituato ai comizi. Spesso raggiunge altri rappresentanti di minoranze perseguitate dal governo cinese, come gli uiguri, una minoranza etnica prevalentemente musulmana originaria del nord-ovest della Cina, i tibetani e i cittadini di Hong Kong, e si unisce a loro per contestare chi guida le politiche di violazione dei diritti umani e delle libertà civili: il presidente Xi Jingping. Ma quel giorno Jiang deve affrontare un atroce dilemma. Sa che quella telefonata arriva da sua madre, è lei che lo sta chiamando da Pechino, da 8200 chilometri di distanza. L’attivista sospetta che, dietro quella telefonata, ci siano poliziotti cinesi che usano gli affetti familiari per convincerlo a non disturbare il presidente nella visita in Francia. Per questo decide di non rispondere. Jiang Shengda è uno dei tanti cittadini cinesi che vivono all’estero, ma vengono presi di mira e tenuti sotto controllo dalle autorità di Pechino. Gli apparati di sicurezza agiscono direttamente, tramite operazioni di spionaggio, hackeraggio e sorveglianza delle vittime, ma anche indirettamente, attraverso pressioni su parenti, amici, colleghi e perfino ex insegnanti.
Sono metodi che fanno parte di una sofisticata campagna orchestrata dal governo cinese per intimidire e zittire qualsiasi voce critica anche fuori dai confini, come quella di Jiang. Gli esperti la definiscono «repressione transnazionale».
“China targets” è un’inchiesta giornalistica, coordinata dall’International consortium of investigative journalists (Icij), che analizza e documenta come le autorità cinesi sorvegliano e tengono sotto controllo dissidenti che vivono all’estero. L’indagine ha unito più di cento giornalisti di 43 testate internazionali, tra cui Le Monde, Paper Trail Media, Guardian, Washington Post, El Pais e, per l’Italia, L’Espresso, Domani e Irpi Media. I reporter di trenta Paesi diversi hanno contattato e intervistato un campione di 105 vittime della repressione di Pechino: attivisti cinesi per la democrazia, cittadini di Hong Kong e Taiwan, esponenti di minoranze come gli uiguri e i tibetani, seguaci del
movimento spirituale Falun Gong. I giornalisti hanno analizzato documenti riservati delle autorità di Pechino, in particolare un manuale di polizia del 2004 e le direttive impartite nel 2013 agli agenti addetti alla sicurezza nazionale, e hanno confrontato le azioni descritte in quelle carte con le esperienze vissute dalle 105 vittime. I cronisti hanno potuto esaminare anche interrogatori di polizia, registrati di nascosto, nonché telefonate e numerosi Sms tra 11 funzionari della sicurezza cinese e 9 delle loro vittime residenti all’estero.
In più di metà dei casi, gli intervistati hanno dichiarato che i loro parenti rimasti in Cina sono stati interrogati e intimiditi da ufficiali della sicurezza, una o più volte, e in diversi casi questo è successo dopo che loro avevano partecipato e manifestazioni o eventi pubblici all’estero. Sessanta hanno affermato di essere stati seguiti o spiati; 27 hanno segnalato di essere stati bersagliati con campagne diffamatorie su Internet; 19 hanno riferito di aver ricevuto messaggi sospetti o chiari tentativi di hackeraggio. Alcuni hanno aggiunto che i loro conti bancari in Cina e a Hong Kong sono stati congelati e bloccati.
Secondo le testimonianze raccolte, le intimidazioni a danno dei famigliari vengono gestite da funzionari e dirigenti del ministero della Pubblica sicurezza e di quello per la Sicurezza dello Stato: due delle agenzie cinesi che svolgono anche funzioni di intelligence. Ventidue persone hanno confidato di essere state aggredite da militanti del Partito comunista cinese o di aver subito minacce fisiche. La maggior parte degli intervistati non ha denunciato questi fatti alle autorità degli Stati esteri dove vivono: alcuni per mancanza di fiducia in un loro intervento, altri per paura di ritorsioni cinesi. Tra le persone che hanno presentato esposti, molti lamentano che la polizia non ha dato alcun seguito alle loro denunce, sostenendo che non ci sarebbero prove di reati perseguibili.
Nel manuale della polizia pubblicato nel 2004 dall’ufficio della Sicurezza pubblica della provincia di Guangdong, un capitolo è dedicato alla «ricerca all’estero», descritta come un’azione diversa dal «lavoro di intelligence all’estero»: è un’attività «a lungo termine», «mirata», che va «attentamente pianificata» e fa parte di «lotta segreta». L’obiettivo indicato in quel volume è chiaro: identificare persone e organizzazioni al di fuori della Cina, che «tramano, dirigono o finanziano attività che mettono in pericolo la stabilità socio-politica e la sicurezza nazionale del Paese», e ovviamente segnalarle ai
vertici del Partito comunista cinese.
È in questo contesto che Jiang Shengda entra in scena a Parigi, dove è un artista conosciuto con il nome d’arte di Chiang Seeta. Nelle sue performance, costruisce un muro simbolico davanti alla sede dell’ambasciata cinese. O fa sfilare un attore che indossa abiti imperiali cinesi con la maschera di Xi per irridere alla sua incoronazione al XX° Congresso del Partito comunista cinese nel 2022. Questo spiega perché, nel maggio dell’anno scorso, quando il presidente arriva in Francia, lui sa di essere sotto controllo. I suoi genitori lo hanno tenuto informato: funzionari della polizia segreta, in borghese, si presentavano nella casa di famiglia a tutte le ore, costringendoli a incontri in luoghi non ufficiali, come sale da tè o sale private di ristoranti.
Quella telefonata da Pechino è la conferma: l’artista capisce che, quel pomeriggio, rischia di mettere in pericolo l’incolumità della madre e del padre. Eppure, prende il microfono, e si rivolge così, nella piazza di Parigi, ai manifestanti del Tibet e di Hong Kong: «Loro [la polizia cinese] ci hanno chiesto di tacere durante la visita di Xi Jinping… Queste minacce rientrano nella repressione transnazionale… che è solo un’estensione della tirannia in patria. Ecco perché la comunicazione tra le diverse comunità è così preziosa, davanti alla politica di divisione che la Cina porta avanti da tempo». A discorso ultimato, Jiang chiama i genitori. Apprende così che, poco prima che lui salisse sul palco a Parigi, gli agenti della sicurezza cinese avevano chiesto di vedere suo padre, nel cuore della notte, per lanciargli questo ammonimento: «Suo figlio all’estero sta facendo cose sono contro le leggi cinesi. Noi potremmo anche chiudere un occhio. Ma questa volta il “grande leader” viene lì in Francia. Se suo figlio fa qualcosa di imbarazzante, per noi diventa difficile gestire la situazione».
La vita di Jiang non è stata sempre così rischiosa. Anzi. È figlio di un ufficiale della sicurezza cinese e nipote di un alto funzionario governativo inviato nella Mongolia interna. La sua è stata una giovinezza dorata. Studia in scuole d’élite di Pechino, i suoi compagni sono, come lui, figli di personaggi ricchi e potenti. Lui ricorda, sorridendo, che molte persone sollecitavano favori dal padre influente, mandandogli a casa dolci prelibati e pesce costoso. A 18 anni, la prima svolta. Per breve tempo si iscrive al Partito democratico cinese, un
gruppo politico con base negli Stati Uniti che chiede riforme in Cina. Arrestato, viene accusato di incitamento alla sovversione del potere statale. Quindi scopre che la polizia ha compilato un voluminoso dossier spionistico su di lui, che comprende e-mail private e addirittura commenti di un vecchio insegnante della scuola elementare. Jiang resta in carcere per tre giorni, il passaporto gli viene revocato per un anno. Non è tutto. Il padre perde il posto nei servizi segreti e deve andare a lavorare per un’azienda statale.
Nel 2018 Jiang lascia la Cina per la Francia. L’ammira per le tradizioni democratiche, il rispetto del dissenso e la cultura della protesta sociale che risalgono alla Rivoluzione francese. A Parigi frequenta gli esponenti della comunità di Hong Kong che protestano contro le nuove leggi repressive imposte dal regime cinese. Poco per volta, Jiang diventa il leader del Front de la Liberté. Il suo comizio a Place de la Republique durante la visita di Xi segna il culmine della sua esposizione politica. Ma le minacce contro la sua famiglia cessano di colpo. La sua esistenza rientra nella normalità, per quasi un anno. Lo scorso marzo, Jiang controlla uno dei quattro telefoni che usa per comunicare in modo sicuro con la Cina. Subito si accorge di un messaggio di suo padre. Che gli chiede di richiamarlo. In una telefonata successiva gli rivela che alcuni agenti di sicurezza, tra cui uno che era già stato a casa sua, lo hanno voluto rincontrare. Questa volta gli hanno offerto da bere in un ristorante e, con tono cortese, gli hanno fatto capire che suo figlio Jiang deve smetterla di collaborare con un noto attivista che vive in Italia ed è conosciuto con il nome d’arte di Teacher Li. Anche lui è una vittima della repressione transazionale.
Nato 33 anni fa nel sud della Cina, dove suo padre fu perseguitato all’epoca di Mao Tse Tung, il professor Li si è trasferito in Italia nel 2015 e ha vissuto a lungo, con quattro gatti, a Milano, dove ha lavorato come professore, dopo essersi laureato all’Accademia di belle arti di Carrara. La sua battaglia comincia nel 2022, quando ha l’idea di rilanciare su Twitter (l’attuale X) i video, da lui ricevuti a migliaia, delle proteste in Cina contro le misure anti-covid, dove i manifestanti contestano anche il presidente Xi. Sui social, l’attivista che vive in Italia ha 1,9 milioni di follower, che gli spediscono quelle riprese, oltre a moltissime fotografie, prima che tutto venga cancellato dai censori di Pechino. Sono immagini rare e spietate sulla realtà cinese.
Da allora Teacher Li assurge a punto di riferimento per chi dalla Cina vuole diffondere notizie scomode, documentare scandali nelle scuole, incendi nelle fabbriche, proteste di lavoratori migranti che rivendicano salari da fame non pagati. In breve si ritrova schedato segretamente come «individuo chiave», da tenere sotto stretta sorveglianza. Un uomo da zittire. In Cina gli agenti della sicurezza fanno visita alla sua famiglia almeno una volta alla settimana, interrogano i suoi amici ed ex compagni di classe, pretendono di sapere quali sono i suoi contatti sui social media. Intanto le autorità gli congelano conti bancari e pagamenti online.
«Dopo la morte di mio padre, si sono presentati per porgere le condoglianze. Da allora in Cina non sono più tornati», confida Li ai giornalisti dell’inchiesta China Targets. Ma la persecuzione è continuata qui in Italia. «Negli ultimi due anni, per prudenza, sono uscito raramente. L’ambasciata cinese a Roma si è data da fare per scovarmi. Ha anche scritto alla scuola dove lavoravo, chiedendo di interrompere ogni rapporto con me. Ora sono costretto a guadagnarmi da vivere con YouTube».
Nel luglio 2023, Teacher Li ha chiesto asilo politico in Italia: lo ha fatto, come ha spiegato nell’intervista, perché «uomini del Partito comunista cinese avevano pubblicato su Twitter il mio indirizzo e i dati del mio passaporto, invitando i cinesi presenti in Italia a rintracciarmi. Mi hanno infatti trovato a Torino, dove nel frattempo mi ero trasferito e dove sono stato minacciato da sconosciuti».
Nel novembre 2024 gli è stato finalmente concesso l’asilo politico. Ma l’accanimento continua tuttora, come lamenta Li: «Nel marzo scorso, ho saputo che l’ambasciata si è nuovamente attivata per sapere dove fossi. Per questo, in aprile, ho chiesto aiuto alle autorità italiane, che mi hanno consigliato di lasciare la città dove abitavo». Da allora Teacher Li si è rifugiato in un luogo da lui ritenuto sicuro: «Almeno finora non mi hanno scoperto». Ma continua a restare in allarme: «So che ci sono diversi poliziotti cinesi, provenienti da varie zone, che mi stanno inseguendo qui in Italia, contemporaneamente».
Le operazioni di caccia all’uomo, insomma, vengono orchestrate dal regime cinese anche nel nostro Paese. Già due anni fa, nel dicembre 2022, in base a un rapporto pubblicato dalla Ong spagnola Safeguard Defenders, L’Espresso aveva
rivelato i dettagli di un programma di Pechino per spiare i dissidenti all’estero e rimpatriarli a forza in Cina. L’inchiesta del nostro settimanale aveva documentato l’esistenza di una rete di almeno 11 “stazioni non ufficiali della polizia cinese”, attivate segretamente sul territorio italiano, da Prato a Firenze, Milano, Roma. L’articolo ha aperto una discussione in Parlamento. Un deputato di +Europa, Riccardo Magi, ha domandato formalmente «se il ministero dell’Interno abbia mai autorizzato l’apertura di queste strutture, quali attività svolgono davvero e se sia stata aperta un’inchiesta». Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha risposto che «non c’è alcuna autorizzazione all’attività dei centri in questione» e ha confermato che c’era un’indagine in corso, affermando: «Non escludo sanzioni in caso di illegalità».
Di quell’indagine italiana non si è più saputo niente. Ora l’inchiesta China Targets conferma e documenta una situazione ancora peggiore: il regime di Pechino ha un programma segreto di spionaggio, controllo e sorveglianza sistematica dei cittadini cinesi anche all’estero, un’attività praticata da anni, con direttive e metodi operativi descritti nei manuali di polizia e dei servizi.
Nel febbraio 2025 Teacher Li è stato candidato al Nobel per la pace da una Commissione speciale del Congresso americano come «riconoscimento del suo impegno per la giustizia, i diritti umani e la protezione del popolo uiguro». Con quale effetto? «Sono aumentate le calunnie contro di me su Internet», rivela l’interessato. «Sono stati creati numerosi account che hanno cominciato a scavare nel torbido e a spargere voci false su di me. Però ho avuto anche qualche sostegno, sempre su Internet».
Teacher Li ha uno sponsor di rilievo anche in Italia. Giulio Terzi di Sant’Agata, una lunga carriera di ambasciatore conclusa negli Stati Uniti, già ministro degli Esteri nel governo Monti e ora senatore di Fratelli d’Italia, per lui si è speso molto. In un messaggio su Twitter del 2024, ha indicato Li come una delle vittime della «inarrestabile campagna di censura, da parte di Pechino, nel tentativo di bloccare qualsiasi voce di dissenso, in Cina come in ogni parte del mondo».
I giornalisti di Icij hanno inviato numerose domande alle principali ambasciate cinesi all’estero, nove delle quali hanno risposto. In particolare Liu Pengyu, portavoce della sede diplomatica di Pechino a Washington, ha dichiarato che
accuse di repressione transnazionale sono «infondate» e «inventate da pochi Paesi e organizzazioni per diffamare la Cina»: «Non esiste nulla di simile all’andare oltre i confini per prendere di mira i cosiddetti dissidenti e residenti cinesi all’estero». Le altre ambasciate cinesi in paesi europei come Finlandia, Svezia, Francia, Belgio e Croazia, hanno fornito risposte analoghe, definendo «pure invenzioni» le accuse di spionaggio all’estero. In qualche caso, i rappresentanti di Pechino specificano che le questioni di Hong Kong, Taiwan e Xinjiang sono «affari interni della Cina».
Anche L’Espresso ha mandato una serie di domande, riferite anche ai casi italiani, all’ambasciata cinese a Roma, da cui non è arrivata alcuna risposta.
(da lespresso.it)

This entry was posted on lunedì, Aprile 28th, 2025 at 18:21 and is filed under Politica. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

« CEMENTO SELVAGGIO, TORNANO QUELLI DEL “SILENZIO ASSENSO”
LE TOGHE SONO L’ULTIMO ARGINE AL TRUMPISMO: DAL SECONDO INSEDIAMENTO DI TRUMP, SONO STATE AVVIATE 211 CAUSE LEGALI CONTRO GLI OLTRE 130 ORDINI ESECUTIVI DEL COWBOY COATTO DELLA CASA BIANCA »

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.484)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Giugno 2025 (355)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Giugno 2025
    L M M G V S D
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    30  
    « Mag    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • INUTILE FRIGNARE PER IL CALO DEMOGRAFICO: PER SPINGERE GLI ITALIANI A FARE FIGLI, È NECESSARIO ALZARE GLI STIPENDI E OFFRIRE CONTRATTI STABILI, ALTRO CHE “BONUS NASCITA
    • PARAGON, “GIORNALISTI SORVEGLIATI? CHIEDERE AL GOVERNO ITALIANO”
    • CRONACHE DALL’ITALIA ALL’OLIO DI RICINO: DAGOSPIA FINISCE SPIATA: LO SCANDALO DELLE INTERCETTAZIONI ILLEGITTIME SI ALLARGA, NEL DISINTERESSE COLLETTIVO
    • INCHIESTA CORRUZIONE GENOVA: GAMBINO (FDI) E LA CENA AD ALTA QUOTA OFFERTA “IN CAMBIO DI FAVORI”
    • INCHIESTA CORRUZIONE E GESTIONE DEI MIGRANTI, FARO DEI PM ANCHE SULL’ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI
    • GENOVA, INCHIESTA SULLA POLIZIA LOCALE, SILVIA SALIS HA TRASFERITO I 15 VIGILI INDAGATI A MANSIONI “NON OPERATIVE”
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA