COLPIRE DONALD NEI SEGGI IN BILICO. IL PIANO MUSK PUNTA AL CONGRESSO
LA SUA STRATEGIA È QUELLA DEL GENERALE TEBANO EPAMINONDA, È CONCENTRARE TUTTE LE SUE ENORMI FORZE “IN UN PUNTO PRECISO”, UNA MANCIATA DI STATI ALLE MIDTERM. SE RIESCE A TOGLIERE LA MAGGIORANZA AL CONGRESSO AI REPUBBLICANI, HA VINTO
Quando ha annunciato la creazione del suo “America Party”, Musk ha subito detto che non ha intenzione di correre a livello nazionale presentando candidati ovunque: «Basta concentrarsi su sue o tre seggi senatoriali e una decina alla Camera».
È davvero così, se l’obiettivo è fare il guastatore per rovinare l’esistenza di Trump, che ieri ha definito il partito di Musk «ridicolo». «Il terzo partito – ha spiegato – non ha mai funzionato: crea solo confusione».
Oggi il Gop ha una maggioranza di sei seggi al Senato, 53 a 47, e otto alla Camera, 220 a 212. Nella realtà però è ancora più precaria, a causa delle defezioni di alcuni dissidenti.
Infatti il voto sul “Big Beautiful Bill” è finito in parità al Senato, 50 a 50, richiedendo l’intervento del vice presidente Vance […], mentre alla Camera è passato con soli 4 voti, 218 a 214.
Se l’America Party riuscisse a conquistare 4 seggi al Senato, o quanto meno impedire ai repubblicani di confermare tutti i propri candidati, e 6 alla Camera, Trump perderebbe il controllo del Congresso.
Anche una sola aula basterebbe a paralizzare tutte le sue proposte di legge, rendendolo un’anatra zoppa il giorno dopo le midterm. Se poi i democratici riuscissero a riprendere la maggioranza alla Camera, insediando Hakeem Jeffries com
nuovo Speaker, avrebbero anche la possibilità di lanciare inchieste a raffica sull’operato dell’amministrazione, incluso il terzo impeachment di Trump.
Se riprendessero il Senato, bloccherebbero tutte le nomine, giudiziarie e non. Musk dunque potrebbe puntare su due obiettivi: vincere con il suo partito un numero di seggi sufficienti per diventare l’ago della bilancia, oppure togliere al Gop i voti che gli farebbero perdere senatori o deputati per regalare la maggioranza ai dem.
La seconda ipotesi non sarebbe ideale, perché Elon non condivide la linea di Jeffries e compagni. Se però l’obiettivo principale è infilare un dito nell’occhio di Donald e paralizzarlo, entrambe le soluzioni funzionano.
Secondo gli analisti, i seggi più a rischio al Senato sono cinque: Maine e North Carolina, occupati ora dai repubblicani; Michigan, New Hampshire e Georgia dei democratici. Per centrare il suo scopo Musk dovrebbe vincere questi cinque seggi, o comunque impedire al Gop di prenderli, e aggiungerne un altro.
Quelli più in bilico tra i repubblicani sembrano Ohio e Iowa, ma in caso di valanga anti trumpista potrebbero entrare in gioco anche l’Alaska e altri Stati.
(da agenzie)
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