CONFRONTO TV: TRAVAGLIO LEGGE A RENZI IL PIANO INVIATO DA RONDOLINO ALL’EX PREMIER PER “DISTRUGGERE GLI AVVERSARI”
RENZI: “HO DETTO NO A QUEL METODO”, GRUBER: “MA QUESTA RISPOSTA NELLE CARTE NON C’E'”
Faccia a faccia a Otto e mezzo tra il direttore del Fatto Quotidiano e Matteo Renzi. La puntata della trasmissione de La7, condotta da Lilli Gruber e a cui ha partecipato anche il direttore de La Stampa Massimo Giannini, si è aperta con la lettura, da parte di Travaglio, del piano di Fabrizio Rondolino per distruggere gli avversari politici.
Un testo contenuto nelle carte di Open e che il Fatto ha pubblicato giovedì mattina. “Questa e-mail è stata inviata da Rondolino come ipotesi di scuola, a cui nessuno ha dato corso”, ha detto Renzi: “Io non ho risposto per e-mail ma ho detto di no alla proposta di Rondolino perché noi siamo diversi dal Fatto Quotidiano”.
La mail, come raccontato dal Fatto, è stata inoltrata da Renzi a Carrai due minuti dopo averla ricevuta.
A quel punto Lilli Gruber ha osservato con ironia: “Non abbiamo visto questa risposta però”. Renzi ha definito Rondolino, autore del piano di character assassination, uno “stimato giornalista”. E anche in questo caso è stata Gruber a ricordargli che un giornalista che manifesta propositi del genere non si può definire “stimato”.
In merito alla vicenda, Travaglio ha aggiunto: “Io non ho detto mie opinioni, ho solo letto una lettera dei collaboratori di Renzi: se quella lettera fosse uscita dalla mail di Casaleggio e se i nomi e i metodi usati fossero stati anziché l’elenco dello stato maggiore dei 5 Stelle e di altri giornalisti, il senatore ora starebbe strepitando chiedendo dimissioni di massa. Giudicheranno i telespettatori. Io non devo tacere, non siamo nel regno di Bin Salman”.
E l’Arabia Saudita è stato uno dei temi della puntata: “Lei prende i soldi da un tagliagole, dal mandante dell’omicidio Khashoggi e viene a fare la morale a me!” ha incalzato il direttore del Fatto rivolgendosi a Renzi che sulla vicenda dell’Arabia è stato incalzato anche dal direttore de la Stampa Giannini.
E ancora una volta ha difeso il regime da cui prende compensi: “Giannini non sa assolutamente nulla dell’Arabia Saudita. Ma ora non mi interessa parlare di questo, gli spiegherò in altre occasioni cose che non sa”.
(da agenzie)
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