CUSTODI PAGATI 5 EURO LORDI ALL’ORA
LA PROCURA DI MILANO COMMISSARIA LA MONDIAPOL PER CAPORALATO… E IL GOVERNO FA FINTA DI NULLA
La procura di Milano ha commissariato Mondialpol, azienda
leader nel settore dei servizi di vigilanza privata. Dalle indagini è emerso che nel settore dei servizi di custodia non armata, la Mondialpol «impiega i lavoratori presso i clienti in condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno», pagando loro «retribuzioni sotto la soglia di povertà». Si tratta di 5,37 euro l’ora, avendo inquadrato i dipendenti nel livello D del contratto collettivo nazionale Vigilanza privata e servizi fiduciari, anziché nel Multiservizi, più idoneo per l’Inps. Gli agenti della Guardia di Finanza stanno eseguendo un decreto di controllo giudiziario emesso d’urgenza dalla Direzione distrettuale antimafia per «intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro», realizzati attraverso un «assiduo sfruttamento dei dipendenti» a cui si aggiungono minacce di essere trasferiti.
Il pm Storari: «Stipendi ben sotto la soglia di povertà, sproporzionati rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato»
Il compenso, secondo il pm Paolo Storari, risulta essere «ben al di sotto della soglia di povertà, sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato». I lavoratori infatti percepivano poco più di 900 euro di stipendio lordo al mese e, come sottolineato dal pm Storari, «considerando che la cifra è al lordo delle ritenute fiscali e previdenziali, applicando le quali si arriva a un netto di 650 euro al mese».
Una cifra che si pone non solo sotto la soglia di povertà indicata dall’Istat (ossia 852 euro per una persona single e di 1.180 euro per una coppia, ndr) ma soprattutto «da ritenersi assolutamente sproporzionata» rispetto alla retribuzione, precisa il pm Storari, che richiama l’articolo 36 della Costituzione, sottolineando che deve essere «proporzionata a quantità e qualità del lavoro, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa».
«Interrompere le situazioni tossiche davanti a cui si trovavano i dipendenti»
Preso atto che «queste situazioni di illiceità che maturano all’interno delle imprese non sono il frutto di iniziative di carattere individuale», ma richiedono «di rimuovere quelle “situazioni tossiche” che hanno creato l’humus favorevole perché un ambito lavorativo si trasformasse, in fin dei conti, in occasione di illeciti attinenti al diritto penale del lavoro», secondo la Procura di Milano non si può «pensare che il problema possa essere risolto rimuovendo le figure apicali della società, senza nulla mutare del sistema organizzativo e lasciando inalterata l’organizzazione», in modo tale che «i nuovi dipendenti si trovassero nelle medesime condizioni (tossiche) dei loro predecessori, e il sistema illecito fosse destinato a perpetuarsi». Di conseguenza, l’unica misura per «interrompere al più presto la situazione in atto di sfruttamento dello stato di bisogno», per la Procura si traduce nella messa in amministrazione giudiziaria della società Vedetta 2 Mondialpol spa, con la nomina di Giovanni Falconieri in qualità di amministratore per ripristinare le condizioni di lavoro «con misure anche in difformità da quelle proposte dall’imprenditore».
(da agenzie)
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