SALARIO MINIMO, TAJANO DELIRA: “SIAMO CONTRARI, NON SIAMO IN RUSSIA”. CALENDA REPLICA: “CHE IMBECILLITA'”
CALENDA CONTRO LE CAZZATE DI TAJANI: “IL SALARIO MINIMO C’E’ IN TUTTI I PAESI DEL G7 E IN TUTTA EUROPA, NON SAI DI COSA PARLI”
Clima rovente, non solo per strada, ma anche all’interno di Montecitorio. Da questa mattina, 18 luglio, in commissione Lavoro è iniziato uno scontro sulla proposta per introdurre, in Italia, un salario minimo. Si sarebbe dovuto votare l’emendamento soppressivo presentato dalla maggioranza, ma i deputati delle opposizioni si sono accordati per alternarsi, in una serie di interventi, affinché il voto sulla soppressione saltasse. L’obiettivo è far ritirare l’emendamento del centrodestra.
Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza verdi e sinistra e Azione sono rimasti compatti per ritardare la votazione sull’emendamento. Italia Viva, invece, non ha partecipato all’operazione di ostruzionismo: «La linea per Italia Viva mi sembra di avvicinamento all’azione di governo mentre noi restiamo nel mezzo, fedeli alla nostra linea. Matteo Renzi ha scelto legittimamente di fare un percorso diverso», ha dichiarato Carlo Calenda. Il quale ha anche stigmatizzato «la grave ignoranza» di Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri aveva detto che non serve, in Italia, un salario minimo, «perché non siamo nell’Unione Sovietica in cui tutti avevano lo stesso stipendio».
Per il leader di Azione, Tajani «ha detto un’imbecillità e sorprende che un ministro degli Esteri non conosca fatti fondamentali tipo che il salario minimo c’è in tutti i Paesi del G7. Gli Usa sarebbero sovietici, la Francia è sovietica, la Germania ha aumentato il salario minimo più volte perché c’è un problema dell’inflazione che colpisce le persone più povere? Tutti i Paesi europei e occidentali hanno il salario minimo». Anche Stefano Bonaccini ha criticato l’esternazione di Tajani: «Non siamo in Urss. Argomentazione che nemmeno al bar…».
(da agenzie)
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