DE FALCO RESTA A BORDO DEL M5S (PER ORA), DI MAIO NON PUO’ PERMETTERSI DI CACCIARLO, I DISSIDENTI ORA SONO 15
E NELLA LEGA IN NOVE NON HANNO VOTATO… CHI REGGE IL GOVERNO ORMAI E’ LA MELONI CHE NON SI VERGOGNA NEPPURE
L’espulsione di Gregorio De Falco è congelata: i vertici del MoVimento 5 Stelle avevano
fatto sapere l’altroieri che la cacciata dell’ex capitano diventato senatore per volontà di Luigi Di Maio — che ha scelto i candidati per l’uninominale prendendosene la responsabilità — sarebbe arrivata dopo l’approvazione del Decreto Genova.
Ma dopo l’ok dell’Aula e lo show a pugno chiuso di Toninelli qualcosa è cambiato.
Il P.S. sul Blog delle Stelle, metodo scelto per annunciare la giubilazione di De Falco, non è comparso anche se lui il Decreto Genova con il condono per Ischia non lo ha votato, così come altri nove (Vittoria Deledda Bogo, Alfonso Ciampolillo, Saverio De Bonis, Luigi Di Marzio, Elena Fattori, Michele Giarrusso, Cinzia Leone, Paola Nugnes e Mario Turco) mentre il conto della fronda grillina arriva a 15.
Secondo Il Fatto è stato Di Maio a fermare tutto un minuto prima del via all’operazione: “Terrebbe alto il tema dei dissidenti, e con decreto fiscale e manovra sul tavolo ci renderebbe più fragili di fronte alla Lega”.
È stato Roberto Fico, secondo questa ricostruzione a far cambiare idea a Di Maio:
Così De Falco resta a bordo. Come Nugnes, vicina a Fico, che non aveva votato la norma su Ischia.
E da qui si torna al pacificatore. Al Fico in silenzio da giorni sui grandi temi, e non è un caso. Perchè il suo dissenso su certi provvedimenti (il decretoSicurezza) e certe dichiarazioni il presidente con il cuore rosso lo esprime così, tacendo.
Ma fuori sacco consulta e viene consultato dai 5Stelle, di continuo.
“Roberto fa moltissimo”, sostiene un parlamentare che lo conosce bene. Ovvero, tampona e aggiusta.
Pochi giorni fa, con i poteri di cui dispone da regolamento, ha sbloccato lo stallo sull’emendamento sulla prescrizione. Le opposizioni urlavano che fosse impossibile inserirlo nel disegno di legge Anticorruzione, la Lega faceva muro e il M5S rischiava di finire fuori strada. Ma Fico ha mediato e riaperto i termini per emendare il testo.
E la prescrizione non è evaporata.
Intanto la temperatura in Senato saliva, su quel dl Salvini che non può piacergli. E poi ecco il decreto Genova, con il condono per Ischia. Contro cui si è schierata anche Nugnes.
In ogni modo le punizioni sarebbero solo rinviate. E il conto totale potrebbe allargarsi, visto che ieri in una nota congiunta i senatori Lello Ciampolillo e Saverio De Bonis hanno scelto il sarcasmo per comunicare il loro dissenso dal gruppo: “Mentre si votava il condono di Ischia e lo sversamento di fanghi velenosi nel suolo agricolo, abbiamo preferito andare al Fatebenefratelli a donare il sangue. Chi ha violato i principi del M5S chieda scusa”.
Ieri De Falco ha annunciato a un giornale di aver effettuato la donazione con rinuncia allo stipendio che secondo la macchina del fango M5S orchestrata da Buffagni e Castelli con la regia di Luigi Di Maio sarebbe stato il vero motivo del suo dissenso.
Repubblica segnala poi che ieri hanno disertato anche 8 leghisti (che diventano nove contando l’astensione “pesante” di Umberto Bossi).
Diciannove voti in meno sostituiti dai 15 di Fratelli d’Italia, che si conferma sempre più stampella del governo.
Il risultato è uno spostamento dell’asse verso destra che, calendario d’aula alla mano, preoccupa non poco i vertici del Movimento. Specie in vista della discussione sulla legittima difesa: un’altra legge sponsorizzata dal vicepremier leghista parecchio invisa a una parte dei grillini.
(da “NextQuotidiano“)
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