DIO, PATRIA E CONDONO, FRATELLI D’ITALIA PRESENTA QUATTRO EMENDAMENTI PER INSERIRE IN MANOVRA ALTRETTANTE SANATORIE EDILIZIE
OLTRE ALLA RIAPERTURA DELLA REGOLARIZZAZIONE DEGLI ILLECITI, VOLUTA DAL GOVERNO BERLUSCONI NEL 2003, FDI VUOLE TORNARE AL CONDONO DEL 1985 PER CHIUDERE UN OCCHIO SU PORTICI, TETTOIE, BALCONI REALIZZATI SENZA AUTORIZZAZIONE
E quattro. Il condono edilizio lievita nella manovra. Le firme sotto al poker di
emendamenti che riattiva vecchie sanatorie e ne introduce di nuove sono di Fratelli d’Italia. Nel pacchetto depositato in commissione Bilancio, al Senato, dove la Finanziaria è partita a rilento, non c’è solo la riapertura della regolarizzazione degli illeciti voluta dal governo Berlusconi nel 2003.
«I quattro emendamenti vanno inseriti nella stessa cornice perché sono tutti strategici per la definizione di posizioni giuridiche troppo instabili», spiega Sergio Rastrelli, il parlamentare di FdI che ha sottoscritto le richieste insieme ad altri colleghi di partito. È lui a dire che c’è «la volontà politica di far confluire questi emendamenti tra quelli prioritari».
Non è escluso un accorpamento, ma l’obiettivo verrà comunque preservato: l’inserimento della sanatoria nella Finanziaria, anche come primo atto di una strategia che punta a insidiare la Lega sul tema della casa.
Intanto le proposte sul condono. Se quella già anticipata in vista del voto in Campania permetterà di sanare, a valle di una legge regionale, sei tipologie di opere abusive, un’altra richiesta si aggancia sempre alla sanatoria adottata 22 anni fa per includere quelle realizzate in assenza o in difformità dal titolo abilitativo edilizio, «ma conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici approvati o adottati al 31 marzo 2003».
Un terzo emendamento va ancora più indietro. Alla sanatoria del 1985 per chiedere di chiudere un occhio su portici, tettoie, balconi, logge, opere di ristrutturazione o realizzate senza il titolo abilitativo edilizio. Tutto abusivo, ma ora tutto sanabile.
A completare il pacchetto è una proposta che obbliga i Comuni a rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria «in esito a procedimenti» già istruiti. Sul tavolo ci sono le pratiche in giacenza a fronte di pagamenti già effettuati da chi ha chiesto di “correggere” l’illecito. Gli emendamenti in questione sono pronti a fare il loro ingresso tra i “segnalati”.
Le 414 proposte selezionate da maggioranza (238) e opposizioni (176) sono attese oggi pomeriggio a Palazzo Madama. In ritardo rispetto alla scadenza fissata inizialmente a ieri sera: gli impegni della campagna elettorale hanno ritardato la scrematura.
(da Repubblica)
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