E’ GIUNTA L’ORA, BERLUSCONI E IL PDL ACCERCHIANO IL COLLE
OGGI IL PRIMO ROUND IN GIUNTA
Non è finita, il caso non è chiuso”. Anzi, si può dire che le contromosse messe a punto dagli avvocati del Cavaliere per evitare il peggio siano appena cominciate.
Ma ieri il vicepremier Angelino Alfano — che è atteso al Quirinale in settimana come Fabrizio Cicchitto, mentre oggi comincia la Giunta su B. — ha sentito il bisogno di ribadire quanto il Pdl conti sull’ultima trovata, quella del ricorso alla corte di Strasburgo (che Violante, tuttavia, sostiene non sia ammissibile) per bloccare i lavori della Giunta sulla decadenza.
Strasburgo, dunque, come un quarto grado di giudizio in attesa del quale, secondo Alfano, la Giunta non dovrebbe muoversi, ma siccome anche ad Arcore sanno ormai che sarà complicato ottenere uno stop vero e proprio dei lavori in attesa del pronunciamento dell’Unione Europea, allora meglio puntare ad un allungamento dei tempi.
“Sotto il profilo politico — ha infatti aggiunto Alfano — abbiamo la speranza che la Giunta non sia una ghigliottina, abbiamo la speranza che si studi, che si approfondisca, che si rifletta come per qualsiasi cittadino che siede in Senato”.
Ma Letta è chiaro: “I veti non mi bloccheranno”
Ad Arcore, ieri, Berlusconi ha visto in mattinata i ministri impegnati al workshop Ambrosetti a Como (c’è stato un lungo colloquio privato con Lupi) ai quali ha ribadito l’intenzione di non staccare la spina all’Esecutivo se, come a questo punto spera, il Pd gli darà una mano in Giunta ad allungare i tempi della discussione.
Oggi, in Giunta, si comincerà a lavorare nel primo pomeriggio, ma ieri ad Arcore, Berlusconi ha lavorato con i suoi legali per stilare quella che anche Sandro Bondi ha ammesso essere la “madre” di tutte le difese contro l’inevitabile decadenza: la richiesta della revisione del processo.
Si sostiene, nell’entourage dei legali del Cavaliere, che dalle indagini condotte dai magistrati svizzeri, che hanno riguardato anche l’acquisizione dei diritti tv da parte della Rai e dei altre emittenti private, siano emerse “prove” che smentirebbero clamorosamente l’impianto stesso del processo Mediaset.
La richiesta di revisione, a quanto se ne sa, non potrà arrivare prima di qualche settimana, ma frattempo, in Giunta, ci si affiderà al relatore Augello. La cui relazione è passata da 25 pagine a 130, un “tomo” che impegnerà per diverse ore i senatori nella lettura e nella successiva discussione sulla tabella di marcia da tenere da qui alle prossime quattro settimane. La relazione, a quanto se ne sa, sarà incardinata su tre pilastri: che la legge Severino è piena di “buchi”, come quello che non prevede la retroattività solo per chi sceglie di patteggiare la pena, lasciando in dubbio cosa accada per tutti gli altri, che sempre nella medesima legge non è stato scritto in nessun punto che un senatore o deputato condannato “decade” al pari di un assessore regionale (fattispecie, invece, prevista) e che — in ultimo — viste le tante lacune, un passaggio alla Corte Costituzionale “sarebbe d’obbligo”. Il tutto, ovviamente, condito con la necessità di ascoltare pareri di esperti che possano chiarire in quale direzione “scrivere l’eventuale ricorso”. Il nodo politico è sempre lo stesso: il Pdl ha bisogno che il Pd lo aiuti almeno a rallentare i lavori fino alla pronuncia di Strasburgo.
Potrebbero passare mesi, visto che non c’è stata alcuna richiesta di esame d’urgenza da parte dei legali del Cavaliere.
E questo sarà certamente respinto dai democratici. Ma una via mediana è comunque possibile trovarla.
Fabrizio Cicchitto conta proprio su questo e sia lui che Alfano sono in stretto contatto con il Quirinale nel caso in cui in Giunta dovesse accadere qualcosa che facesse precipitare gli eventi, ma questo — almeno oggi — non dovrebbe avvenire.
Quello che si teme è che in serata Berlusconi possa intervenire — come previsto dal programma — a Sanremo alla festa del Giornale accanto a Sallusti, e possa tornare ad usare toni e parole capaci di far andare su tutte le furie Napolitano.
Per questo motivo i suoi figli, ma anche la fidanzata Francesca, lo stanno consigliando di saltare l’evento.
Sara Nicoli e Carlo Tecce
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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