ELEZIONI IN TRENTINO, IL PDL CONTINUA NEI FUORIPISTA : A BOLZANO PERDE L’8% , VINCE IL CENTROSINISTRA
ELETTO SPAGNOLLI CON IL 51,4% , OBERRAUCH (PDL) APPENA AL 33,5%…. IL PDL SCENDE DAL 30% al 22,4% , BASSA LA LEGA AL 5,7%… SCONFITTA E CALO DEL PDL ANCHE A BRESSANONE E MERANO, DISASTRO A ROVERETO…. A BOLZANO SI ERA PRESENTATO DIVISO E LE DUE FAZIONI SI ERANO PRESE A PUGNI PER DEI MANIFESTI STACCATI
Tranquilli che i vertici del Pdl stasera parleranno di “vittoria del centrodestra” in Trentino Alto Adige per la tornata elettorale che ha visto andare al voto ieri gli elettori di 315 Comuni (111 in Alto Adige, 204 in Trentino).
In effetti non c’è mai limite al peggio.
Molti i piccoli centri: occhi puntati dunque sui 27 Comuni superiori (a 15mila abitanti in Alto Adige, a 300 abitanti in Trentino).
Con alcune sfide cruciali che hanno già dato le prime indicazioni.
A partire da Bolzano dove il candidato del centrosinistra Luigi Spagnolli viaggia al 51,4%.
Un’affermazione che sta gettando nel caos il Pdl (33,5%) che, in questa tornata elettorale, si è spaccato in varie anime.
Il Pdl, infatti, si diviso tra l’ala dell’onorevole Michaela Biancofiore e quella del deputato Giorgio Holzmann.
Il tutto è culminato giovedì sera in una rissa tra rappresentanti dei due schieramenti per dei manifesti staccati.
“E’ un disastro. Roma si dovrà rendere conto che il Pdl in Alto Adige così non può andare avanti” dice Alberto Sigismondi, uno dei due co-coordinatori del Pdl altoatesino.
Replica la Biancofiore: “Ne parlerò con Berlusconi. Non mi dimetto, almeno non oggi. Qui in Alto Adige il Pdl non è un partito unito, ma ce ne sono due”.
Che Fini non abbia tutti i torti quando parla di un partito inesistente sul territorio e spesso in balia delle beghe locali ?
Eppure si era mosso pure Gasparri, noto ideologo di corte, per prendere parte a una delle fazioni in lotta: strano che abbia solo ottenuto di far precipitare il Pdl dal 30% del 2005 al 22,4%.
Ma non sono solo questioni locali a incidere: a Bressanone e Merano guidano lo spoglio i candidati Svp (tutti e due sindaci uscenti di giunte di centrosinistra). Va male il candidato del Pdl.
A Rovereto, test cruciale del Trentino, sta andando in scena un testa a testa tra il candidato del centrosinistra Andrea Miorandi e Guglielmo Valduga, a capo di una lista civica che ha scompaginato i giochi tra i due schieramenti tradizionali.
Il Pdl arranca anche qua, come d’altronde la Lega che doveva sfondare e si è fermata a un modesto 5,7%.
Solo altre due piccole notazioni: il sostanziale fallimento delle ambizioni della lista Freiheitlichen, che rappresenta i partiti della destra tedesca e sperava di sottrarre voti alla Svp.
E, di contro, il buon risultato della lista Cinque Stelle dei “grillini” dove si è presentata.
Da segnalare che il Trentino, inoltre, ha il suo primo sindaco di colore: si tratta di Cesare Castelpietra (capolista di una lista civica locale). Trentuno anni, originario di Asmara, Castelpietra è stato eletto primo cittadino di Carzano, paesino della Valsugana (507 abitanti).
Sarà anche il “partito dell’amore”, ma nel Pdl è successo di tutto in Trentino:
a Merano i rappresentanti del PdL al consiglio comunale hanno presentato una propria lista, ma sono stati sconfessati dalla dirigenza nazionale che, a suoi volta, ha messo in campo propri rappresentanti.
A Bolzano, addirittura, l’ultima giornata di campagna elettorale ha visto una violenta scazzottata tra esponenti delle opposte «anime» del partito, con reciproche denunce.
Se poi si uniscono gli scandali nazionali e la mancanza di una linea politica del partito, l’ennesimo fuoripista spacciato per vittoria era prevedibile.
Salvo che per chi ha gli occhi foderati di prosciutto.
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