FINI A MIRABELLO RIUNISCE I FEDELISSIMI MA PRENDE TEMPO
CIRCA 300 PERSONE ALL’INCONTRO CON L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA: “INIZIA IL TOUR PER L’ITALIA, TRA UN ANNO TIREREMO LE SOMME”
Nel luogo storico della destra italiana, Fini sancisce il suo definitivo ritorno in politica. Alla 33esima edizione della Festa Tricolore di Mirabello l’ex presidente della Camera riunisce circa 300 fedelissimi, una base da cui ripartire con il progetto “Partecipa” che lo vedrà protagonista di vari appuntamenti in tutta la penisola.
Fini ha parlato alle 18 per circa un’ora toccando vari aspetti della politica italiana e dello stato attuale della destra in Italia.
“Con Liberadestra vogliamo costruire un’alternativa al governo Renzi, che è Capitan Fracassa, non solo ha la sindrome dell’annuncite ma in quello che fa, poco, non dà risposte agli interessi della gente e alle aspettative di chi lo ha votato”, spiega Fini, che però si dimostra cauto e non vuole accelerare i tempi.
Appuntamento tra un anno, quando si deciderà se trasformare l’associazione Liberadestra in un partito.
“Non ci interessano le Regionali. Ci diamo appuntamento qui tra un anno, dopo aver girato l’Italia e tireremo le somme se trasformare, e io farò di tutto perchè sia così, quest’associazione di volontari, in un partito politico. Io ci credo e lo spero ardentemente”.
Per l’ex presidente della Camera, “il centrodestra oggi è profondamente diviso, credo che la cosa più urgente da fare sia cercare di capire dove abbiamo sbagliato e cosa occorre fare per riconquistare la fiducia degli elettori rimasti delusi. Il distacco non è solo tra i partiti, ma tra una fetta consistente della pubblica opinione”.
“Si può fare solo una cosa se si vuole ridare una speranza alla destra, bisogna ripartire dal basso”. E proprio in quest’ottica, spiega che “siamo ripartiti con l’autofinanziamento, come facevamo una volta e come si continua a fare qui”.
“Non ho la presunzione di dire qualcosa di importante, ma di continuare a ragionare su come ricostruire la destra italiana” ha concluso Fini.
Tre aspetti vanno a nostro parere per ora sottolineati.
Il primo è relativo all’atteggiamento della stampa berlusconiana che ha ripreso a vomitare contumelie contro Fini: strano atteggiamento verso chi viene considerato “finito”, visto che se così fosse non dovrebbe neanche costituire oggetto di interesse.
Certi attacchi somigliano agli avvertimenti usati, non a caso, dai pregiudicati.
Il secondo è la domanda che a destra molti si pongono e che non ha ricevuto risposta: che tipo di destra vorrebbe riproporre Fini. Il successo o meno dell’operazione dipende dal posizionamento che emergerà col tempo: non sarà certo una riproposizione del modello liberal-centrista a generare entusiasmi.
Il terzo aspetto riguarda l’inopportunità di dare un ruolo, come è invece accaduto a Mirabello, a screditati personaggi in cerca d’autore, abituali frequentatori di troppe parrocchie.
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