FINI: “DIFENDONO LE POLTRONE, IN GALERA VADANO I CRIMINALI, NON I GIORNALISTI”
FINI DURANTE LA FESTA DI FLI A TERRACINA: “NONOSTANTE LA FIDUCIA, IL GOVERNO CONTINUERA’ A GALLEGGIARE”
«Il governo Berlusconi è pienamente legittimato a governare perchè oggi ha ottenuto due voti in più. Tuttavia se non apre gli occhi più che governare continuerà a galleggiare».
Lo ha detto Gianfranco Fini parlando alla prima festa del Fli di Latina.
Quello che oggi ha incassato – ha proseguito Fini – «la cinquantunesima fiducia è un governo che può legittimamente governare, ma che non si preoccupa degli interessi dell’Italia».
«La priorità è il lavoro e le risposte alla crisi. Se però il governo, quando stila l’agenda, mette prima il processo breve o le intercettazioni, è un governo che non si preoccupa dell’interesse generale».
«Oggi la conferenza dei capigruppo della Camera «ha rinviato di un’altra settimana» l’esame in aula della riforma delle intercettazioni «perchè forse anche la maggioranza si è resa conto che gli italiani non hanno l’anello al naso».
Secondo Fini, quindi, qualche modifica rispetto all’attuale normativa sulle intercettazioni «andrebbe fatta», ma partendo da alcuni «punti fermi».
Primo fra tutti, il fatto che «le intercettazioni sono un importante strumento per garantire la legalità ».
«È poi evidente – ha aggiunto Fini – che nel momento in cui le intercettazioni vengono rese note, è importante distinguere tutto ciò che è rilevante da ciò che non lo è. Questioni private, pettegolezzi, non c’entrano nulla con quello che dice la normativa che deve essere discussa».
Eppure, questo punto, secondo Fini, non è ben trattato nella normativa in discussione a Montecitorio, mentre ci si occupa di altro, come del carcere per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni.
«Pensare di vivere in un Paese dove si mettono in galera i giornalisti invece dei delinquenti – ha concluso Fini – è preoccupante».
Fini ha puntato l’indice anche contro la Lega e i suoi diktat: «Se il governo si occupa di quello che accade sopra il Po ignorando le drammatiche condizioni in cui versa il Sud, vuol dire che ha perso di vista la realtà del paese e continua a galleggiare».
Ha quindi rinnovato la stoccata contro il Carroccio: «La Padania – ha detto – non esiste, ci sono tante questioni nel centro-sud che il governo dovrebbe affrontare».
Di fronte al vento dell’antipolitica che soffia sul paese, Fini ha indicato una rotta per recuperare il rapporto con i cittadini: a suo giudizio la politica deve cambiare subito registro e «dare l’esempio».
Come? «Un ministro, un parlamentare, un consigliere regionale o un sindaco che hanno problemi con la giustizia devono fare un passo indietro», ha detto il presidente della Camera.
«Per i politici difendere la legalità – ha aggiunto – significa anche non fornire cattivi esempi. La politica deve garantire trasparenza e deve essere consapevole di quanto sia importante essere al di sopra di ogni sospetto».
«È molto triste vedere tanti amici, ex amici con i quali sono state condivise battaglie politiche difendere oggi l’indifendibile per mantenere poltrone e poltroncine di potere» ha rimarcato Gianfranco Fini alla festa del Fli di Terracina.
Il presidente della Camera ha parlato di «rapporto perverso tra politica e malaffare» e ha criticato il governo sulla riforma della giustizia: «Non si può avere come obiettivo limitare il potere dei giudici o impedire l’accertamento della verità . Le forze politiche si impegnino tutte per definire un codice di comportamento per non candidare chi è inquisito. Questo – ha concluso Fini – sarebbe un bel passo avanti».
Fini ha colto l’occasione per rimbeccare Berlusconi a proposito del «cancro della magistratura»: “Ritengo inammissibile che Berlusconi definisca la magistratura un cancro da estirpare. Se ci sono responsabilità tra i magistrati – ha aggiunto il presidente della Camera – c’è il Consiglio Superiore della Magistratura».
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