FITTO BOMBARDA IL CERCHIO MAGICO, MILLE FIRME PER VIETARE L’USO DEL SIMBOLO ALLA BADANTE: “E SIAMO SOLO ALL’INIZIO”
BERLUSCONI FUORI DI SE’: “LEADERICCHIO”… FITTO: “NON PUOI CACCIARE NESSUNO, NELLO STATUTO MANCANO I PROBIVIRI, ANDAVANO NOMINATI DA UN CONSIGLIO NAZIONALE CHE NON ESISTE”
La Puglia come laboratorio di un esperimento: l’implosione di Forza Italia nelle aule dei tribunali.
A tanto arriva l’estenuante braccio di ferro tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto.
Il capo dei dissidenti studia con i suoi legali un ricorso per contendere l’uso del simbolo all’ex Cavaliere.
Una gigantesca class action politica da far sottoscrivere a un migliaio di tesserati azzurri.
«Vedrete nei prossimi giorni — promette — siamo solo all’inizio».
Proverà ad anticipare le mosse del quartier generale di Arcore, bruciando sul tempo chi vuole metterlo alla porta.
Nel bel mezzo di questo scontro furioso, intanto, si segnala pure l’ennesimo paradossale rilancio azzurro: l’investitura di Adriana Poli Bortone nella corsa alla regione. Senza il consenso, però, del partito della candidata in pectore.
Rintanato fino a ieri alla Certosa, Berlusconi non vuole neanche sentire pronunciare il nome di Fitto. Lo considera, brutalmente, «un lidericchio».
Per risolvere il rebus, allora, è costretto ad alzare la cornetta per chiamare Poli Bortone: «Stavolta tocca a te».
Peccato che in Puglia Fratelli d’Italia non ami la collega di partito. E che Giorgia Meloni apprenda la novità solo dalle agenzie. «La proposta è motivo di orgoglio, ma se finisse con l’essere ulteriore motivo di divisione non sarebbe possibile ». Una frenata brusca, un duro colpo per le ambizioni di Poli Bortone.
Per sciogliere il nodo, comunque, servirà attendere un faccia a faccia tra Matteo Salvini e la leader di Fratelli d’Italia, in agenda per oggi. Non sarà facile per Meloni scaricare Schittulli, ma un eventuale via libera del Carroccio all’ex aennina renderebbe inevitabile la scelta. Ma la Meloni rischia di perdere la base del partito che già vede troppa dipendenza del partito nei confronti della Lega.
L’implosione di Forza Italia resta uno scenario incombente.
Anzi imminente, a dare retta all’ultimo affondo di Fitto: «Caro Presidente — mette nero su bianco — stai scegliendo una linea da “cupio dissolvi”, in cui la caccia al ‘nemico interno’ vale più di ogni altra considerazione. FI gioca a perdere. Io sto nel partito, ma non prendo ordini».
E in effetti il leader dei frondisti è pronto davvero a difendersi in trincea, con una battaglia legale senza precedenti.
«In base a quali regole Forza Italia ha assunto la decisione di candidare Poli Bortone?».
Quindi sgancia la bomba: «La vita di FI è completamente extra-legale, dal Presidente in giù. È necessaria una grande iniziativa politica di iscritti, militanti e parlamentari per il rispetto in ogni sede legale dello Statuto del partito».
Come? Dopo essersi consultato con i suoi avvocati, il ras pugliese ha deciso di raccogliere mille firme tra dirigenti e tesserati.
Vuole presentare un ricorso per inibire l’uso del simbolo alla tesoriera Rossi, paralizzando clamorosamente i suoi avversari.
Lo schema sarà forse replicato in altre Regioni, facendo leva su una certezza: in assenza dei probiviri (andrebbero nominati da un consiglio nazionale che non esiste) nessuno può cacciare chi dissente.
Tommaso Ciriaco
(da “La Repubblica”)
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