FORZA ITALIA E’ COSTATA A BERLUSCONI 200 MILIONI DI EURO IN 15 ANNI
TRA CAMPAGNE ELETTORALI E COMUNICAZIONE, TUTTE LE SPESE DEL PREMIER IN 15 ANNI DI GOVERNO E DI OPPOSIZIONE… FORZA ITALIA ACCUMULA SOLO DEBITI CHE PAGA IL PREMIER… FIDEIUSSIONI E GARANZIE BANCARIE DELLA DOLCEDRAGO, LA FINANZIARIA DI FAMIGLIA
Molti suoi avversari dicono che è un’anomalia del sistema politico italiano, ma certamente Silvio Berlusconi è anomalo anche nell’impegno economico per il suo partito. Nessun politico ha mai messo di tasca propria la cifra che il premier ha elargito alla sua creatura, Forza Italia.
Intanto ha rilasciato fideiussioni per 180 milioni di euro allo scopo di garantire i debiti del partito. Non solo. Il partito ha anche un debito aperto con “Dolcedrago” SpA, la finanziaria che amministra il patrimonio immobiliare di Casa Berlusconi. E fanno circa 200 milioni di euro.
Forza Italia è un partito atipico. Apparato leggero ( appena 73 dipendenti), nessuna sede di proprietà , solo affitti, i soldi vanno tutti in comunicazione e campagne elettorali, spesso molto costose e con dispendio di mezzi notevoli.
Il Partito ha, con il trascorrere del tempo, accumulato debiti con due picchi, corrispondenti alle elezioni politiche.
Il primo nel 2001, quando Silvio uscì vincitore, il secondo nel 2006 quando perse per un soffio.
Più esattamente nel 2000 Forza Italia aveva 80 milioni di debiti con le banche, l’anno successivo 139 milioni.
Nel quinquennio a seguire, grazie alle rate dei rimborsi elettorali, i conti erano andati un po’ migliorando. Fino al 2006 quando l’esposizione verso le banche ha toccato la vetta di 157 milioni di euro.
Molti grandi partiti bussano alle banche per mandare avanti la baracca, il problema però sono gli interessi salati che chiedono.
Cosa si sono inventati allora quelli di Forza Italia? La cartolarizzazione del rimborso elettorale. Ovvero sarà Banca Intesa a incassare il finanziamento pubblico che tocca al partito fino al 2010. Sono esattamente 103 milioni di euro in totale.
In cambio di questa cessione di credito, Forza Italia ha ottenuto 94 milioni subito. Senza attendere le tranche annuali pagate da Camera e Senato. Ciò ha permesso di dimezzare i debiti.
Stesso discorso è stato fatto con i rimborsi del 2008, girati anche alle banche per ottenere in cambio denaro cash fresco.
Per il resto le casse forziste sono leggere come il partito. Entrate poche, giusto un 100mila euro dell’imprenditore italo-svizzero Fabio Talin e i 300mila dell’industriale siderurgico Giovanni Arvedi di Cremona.
Ma alla fine è sempre Silvio a mettere mano al portafoglio quando serve, come quando rilasciò una fideiussione di 1,2 milioni di euro a garanzia degli oneri derivanti dal contratto di locazione della sede di via dell’Umiltà .
Da non dimenticare che nella ripartizione dei rimborsi, Berlusconi ha “girato” cifre non indifferenti agli alleati minori: 400mila euro ad Azione Sociale, 10mila alla DC, 1 milione a Italiani nel mondo, 45mila al nuovo Psi, 90mila ai Pensionati, 100mila ai Riformatori liberali, 15 mila a Rinascita socialista.
Infine un altro canale, oltre le banche, per sostenere Forza Italia, è la Dolcedrago SpA, la finanziaria di famiglia che detiene il capitale di Idra, la società immobiliare che gestisce le ville di Arcore e di Porto Rotondo.
Forza Italia ha con Dolcedrago un debito di 14,5 milioni di euro, garantito dal premier.
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