FRANCA CAFFA, LA MANIFESTANTE CHE HA PARLATO DI MATTARELLA CON IL CARABINIERE: “SONO SCONCERTATA”
93 ANNI, IL SUO DIALOGO CON UN CARABINIERE AL CORTEO PRO-PALESTINA E’ DIVENTATO UN CASO
Il botta e riposta tra la 93enne Franca Caffa, ex consigliera comunale di Rifondazione Comunista e manifestante pro Palestina, e il carabiniere presente al corteo non autorizzato di sabato scorso a Milano è diventato un caso. “Ho solo richiamato alla memoria le parole di Mattarella. Finalmente parole giuste: ha ricordato la persecuzione degli ebrei e ha detto che proprio da questa esperienza dovrebbe nascere la comprensione e la volontà politica di riconoscere i diritti dei palestinesi al loro Stato”, è il commento oggi di Franca Caffa ai microfoni di Fanpage.it. “La replica che ho ricevuto l’avete sentita tutti”.
Il carabiniere, subito trasferito dall’Arma e ora persino indagato dalla Procura, in tutta risposta ha preso infatti le distanze dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Io sono rimasta un po sconcertata perché la questione di merito era il mio apprezzamento per le parole di ieri del presidente Mattarella. E la risposta, tra l’altro, non è stata coerente con la questione che io ho sollevato”, spiega la 93enne che sabato ha sfidato il cordone di militari in tenuta antisommossa. “Questo carabiniere ha sentito il bisogno di prendere le distanze dal presidente senza dire nemmeno perché”.
“Con tutto il rispetto, signora, Mattarella non è il mio presidente”, erano state le parole del militare. “Io non l’ho votato, non lo riconosco, non l’ho scelto io”. “Il fatto che un uomo dell’Arma abbia detto che non riconosca Mattarella come presidente della Repubblica è grave. Si può anche avere un’opinione diversa anche in certi ambiti rispetto al presidente, certo. Io stessa non sempre mi sono trovata concorde con lui”, continua Franca Caffa. “Però un conto è non essere d’accordo, un conto è non riconoscere”. Per concludere: “Una volta che il presidente è eletto diventa il presidente di tutti, indipendentemente dal fatto che lo si sia votato no. È puro senso delle istituzioni”.
(da Fanpage)
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