GENOVA, DOSSIER PER SCREDITARE SALIS IN CAMPAGNA ELETTORALE, INDAGATI L’EX ASSESSORE DI FDI GAMBINO E IL COMANDANTE DEI VIGILI
SCOPERCHIATA LA FOGNA SOVRANISTA: AVEVANO ORCHESTRATO LA DIFFUSIONE DI UN VERBALE COPERTO DA SEGRETO, MANIPOLANDOLO, RELATIVO A UN INCIDENTE STRADALE DOVE IN REALTA’ LA SALIS NON AVEVA COLPE ESSENDO PASSATA CON IL VERDE (MA “LA VERITA’” HA SOSTENUTO IL FALSO)
Un verbale secretato, un giornale amico, e un tempismo studiato con cura: l’obiettivo sarebbe stato quello di colpire Silvia Salis, oggi sindaca di Genova, allora candidata del centrosinistra in città, nei giorni cruciali della campagna elettorale.
Far esplodere la notizia di un vecchio incidente stradale in cui era coinvolta, insinuare dubbi sulla sua affidabilità e demolirne la credibilità pubblica. Ma quel tentativo di “dossieraggio”, secondo la Procura di Genova, non solo è fallito, ma rischia ora di ritorcersi proprio contro i suoi autori.
Due uomini di punta della galassia di centrodestra che ha governato Genova negli ultimi otto anni sarebbero infatti oggi indagati per rivelazione di segreti d’ufficio: si tratta di Sergio Gambino, ex assessore e volto forte di Fratelli d’Italia in Liguria, e di Gianluca Giurato, comandante della Polizia municipale nominato nel 2018 dall’allora sindaco Marco Bucci.
Il tentato colpo sotto elezioni
L’incidente stradale risale a oltre un anno fa: Silvia Salis era alla guida quando investì una donna che attraversava sulle strisce. Un fatto mai emerso pubblicamente fino a maggio 2025, quando il quotidiano La Verità lo pubblica in una serie di articoli a puntate interamente dedicati alla candidata del
centrosinistra. La tempistica è tutt’altro che casuale: mancano pochi giorni al voto per le comunali e l’attacco arriva proprio mentre Salis è in testa nei sondaggi. Nel racconto della testata, si legge che la donna avrebbe attraversato col verde e che Salis sarebbe passata col rosso; ma quella versione, stando alla ricostruzione della Procura, sarebbe falsa. I semafori infatti sarebbero stati rossi per i pedoni e verdi per l’auto, tanto che l’allora candidata non ha mai ricevuto contestazioni su un mancato rispetto del semaforo.
La macchina del fango: tra comunicati e falsità
Tra i primi a rilanciare la notizia, senza alcuna cautela, fu proprio l’ex assessore Sergio Gambino, che sui social scriveva: “Come può pensare di guidare una città responsabilmente, se non sa farlo nemmeno con un’automobile?”, aggiungendo che la donna investita avrebbe subito un trauma cranico e un piede rotto: “Con noi i morti sulle strade si sono dimezzati”.
Non una parola, però, sul fatto che quell’informazione provenisse da un verbale ancora secretato, e che, secondo la Procura, a farla arrivare ai giornalisti fosse stato proprio lui, con la complicità del comandante Giurato. Il colpo, dunque, non sortisce l’effetto sperato. Silvia Salis respinge l’attacco e vince al primo turno con il 51,5% dei voti, battendo Pietro Piciocchi, il candidato del centrodestra sostenuto proprio da Gambino e
delfino di Bucci. Una vittoria netta, che segna il ritorno del centrosinistra alla guida di Genova dopo ben otto lunghi anni.
(da Fanpage)
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