GENOVA, LA LEGA USA DON BOSCO COME SANTINO PER LA SUA PROPAGANDA, I SALESIANI INDIGNATI: “LONTANI MILLE ANNI LUCE DALLA LEGA”
RAGGIUNTO IL MASSIMO DELLO SQUALLORE, TRA SMS CON SCONTI IN PALESTRA DALLO STESSO NUMERO DI QUELLI PER BUCCI
Avere un santo dalla propria parte, in campagna elettorale, fa la differenza.
E il centrodestra si è preso, d’ufficio, san Giovanni Bosco. Che però, per voce del direttore dell’Istituto don Bosco, don Maurizio Verlezza, decisamente rifiuta ogni apparentamento.
Anche perchè il volantino, con il segretario provinciale della Lega che, sotto l’effige del Sacro Cuore bordata di verde, si offre di accompagnare a votare i genovesi, ha fatto davvero arrabbiare i vertici dell’Istituto: «Noi, proprio con la Lega, non c’entriamo niente».
Tutto è cominciato con una gragnuola di sms, diramati dallo stesso numero di telefono che diffonde campagne abbonamenti scontati al Palagym Don Bosco, la palestra affiliata al complesso dell’istituto salesiano.
«Due mesi gratuiti al Palagym Assarotti», scriveva il numero 320… quasi un mese fa. Mentre l’altro ieri, a tantissimi genovesi, dallo stesso numero, è arrivato il messaggio elettorale pro candidato di centrodestra: «Genova Superba con Bucci sindaco sarà Meravigliosa!».
Molti si sono stupiti che il Palagym Assarotti, collegato all’istituto don Bosco, facesse questo tipo di promozione elettorale. Dopo alcuni approfondimenti, però, si è accertato che il numero che dirama gli sms è un numero “terzo” cui si è affidato sia il Palagym per promuovere le proprie attività sportive, sia il candidato di centrodestra Marco Bucci, per invitare i genovesi a votarlo.
Qualche contiguità negli elenchi di numeri di telefono deve aver generato il corto circuito.
«Sia il Garante della Privacy, sia una sentenza della Corte di Cassazione indicano però che l’utilizzo per iniziative politiche di banche dati “neutre” sia illecita, soprattutto se i destinatari non hanno concesso l’autorizzazione a ricevere quel tipo di sms – spiega il segretario provinciale del Pd, Alessandro Terrile – anche noi mandiamo sms per invitare a votare il candidato di centrosinistra Gianni Crivello, o in passato i nostri candidati, ma li abbiamo inviati ai numeri dei nostri elettori che alle primarie avevano accettato di ricevere sms dal Pd e soprattutto avevano volontariamente lasciato il proprio numero di telefono».
E nella sentenza della Corte di Cassazione indicata da Terrile, il candidato in questione che aveva utilizzato banche dati di numeri di cellulare non “consenzienti” è stato condannato anche al pagamento di 16.000 euro.
A irritare ancora di più l’istituto don Bosco, poi, è stato il volantino diffuso per tutto il quartiere di Sampierdarena, e non solo, dal segretario provinciale della Lega Nord, Stefano Garassino.
Sotto l’effige di San Giovanni Bosco – e a Sampierdarena ha sede il grande complesso dell’istituto – e il logo di un presunto “Centro studi sociali San Giovanni Bosco Genova”, il volantino profilato di verde promette “Ti accompagniamo a votare! Servizio accompagnamento ai seggi anziani e disabili anche momentaneamente (infortunati)” e viene pubblicato un numero gratuito.
Il volantino è firmato da Stefano Garassino, che viene definito “socio fondatore del centro studi sociali San Giovanni Bosco – Genova” e pure Segretario provinciale della Lega Nord Liguria.
«Quel centro studi non lo abbiamo mai sentito nominare e non ha nulla a che fare con il nostro Istituto»: mette in chiaro, don Maurizio Verlezza, direttore del don Bosco di Sampierdarena, allibito e indispettito della vicenda. «Don Bosco ci ha insegnato ad essere del partito di tutti, quello dei più bisognosi, dei poveri – scandisce don Verlezza – siamo lontani mille anni luce dalla Lega».
Non è inusuale che le forze politiche si offrano di accompagnare i propri elettori, anziani o con difficoltà motorie, ai seggi: è sempre avvenuto. E anche il Pd lo fa. Lo conferma il segretario provinciale Alessandro Terrile, che però spiega: «Sempre a partire dai numeri di telefono che i nostri elettori, alle primarie, ci hanno consegnato, autorizzandoci a contattarli, abbiamo fatto sapere di essere disponibili ad aiutare le persone con difficoltà di movimento ad accompagnarle ai seggi, grazie all’opera di diversi volontari – dice Terrile – ma travestire l’operazione politica della Lega, accaparrandosi l’immagine di don Bosco e giocando sull’ambiguità , mi pare davvero troppo».
Intanto in Comune c’è curiosità intorno al dato sull’impennata di richieste di rinnovi dei certificati elettorali: all’ufficio anagrafe del Comune di Genova ne sono stati richiesti 7255, un numero che i tecnici indicano come davvero importante, soprattutto
in tempi di disaffezione alle urne. I rinnovi sarebbero stati richiesti da chi ha smarrito o ha completato la tessera elettorale e le richieste provengono soprattutto dai quartieri del Ponente e della Val Polcevera e Val Bisagno, anche se si registra un picco di richieste anche a Nervi.
(da “La Repubblica”)
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