GIOVANNI GALLI: “IN TOSCANA LA LEGA HA SBAGLIATO NOMI E LINEA. ORA VANNACCI SE NE VADA”: GIOVANNI GALLI, EX PORTIERE DELLA NAZIONALE E GIÀ CAPOGRUPPO LEGHISTA IN TOSCANA, EPURATO DAL GENERALE AL CONTRARIO, SI TOGLIE I MACIGNI DAI TACCHETTI
“LA RESPONSABILITÀ È SUA: HA FATTO LE SCELTE, STILATO LE LISTE, IMPOSTATO LA CAMPAGNA ELETTORALE”
«Le elezioni potevano restituire un Vannacci vincente o un Vannacci perdente. E mi sembra che il risultato sia eloquente».
Giovanni Galli, ex portiere della Nazionale e della Fiorentina ed ex capogruppo leghista in Regione, epurato prima del voto, non usa molti giri di parole per definire le briciole raccolte dalla Lega alle elezioni regionali. E individua il responsabile in Roberto Vannacci, che l’aveva “declassato” da capolista, convincendolo a fare un passo indietro.
Cosa racconta il risultato?
«Respinge chiaramente la campagna elettorale impostata. Credo che il responsabile non vada fiero del risultato ottenuto».
Qual è stato il problema?
«È stata una campagna elettorale in cui non si sono visti i candidati: chi erano? Sembrava un referendum sulla figura di Vannacci».
Una figura lontana da Galli…
«Salvini mi aveva chiesto di aprire la Lega al mondo dei moderati. Ho accettato. Ma ora sono state fatte altre scelte, che
non coinvolgono i moderati. Non è un momento facile, ma se un partito ha i migliori ministri e ottiene questi risultati, chi ha preso le decisioni deve assumersene la responsabilità».
Vannacci ha commentato: “Chi vota ha sempre ragione”
«Ma ci sarà anche qualcuno che ha torto? La responsabilità è sua: ha fatto le scelte, stilato le liste, impostato la campagna elettorale. Nessuno conosceva gli altri candidati, a parte Mossuto. Erano figure immaginarie. Ora il responsabile dovrebbe prendere la valigia e andare a occuparsi di altro, dicendo “Ho sbagliato”».
Non c’è proprio nulla da salvare, vero?
«Non sono fra quelli che vedono sempre il bicchiere mezzo pieno, che non ammettono mai di aver perso. Abbiamo perso una grande occasione. E siamo riusciti a “resuscitare” Renzi».
Tutti temevano l’astensionismo. Cosa pensa di questa fuga dalle urne?
«Io credo che dovremmo essere più credibili e ammettere sia il lavoro che viene fatto sia la responsabilità delle sconfitte. E dare risposte concrete alle persone».
Qual è il rammarico più grande?
«A me dispiace per com’è andata, perché sul territorio sento e tocco con mano le grandi lamentele della gente e purtroppo non siamo riusciti a dare alla gente una proposta per convincerli a cambiare. Qui si vive di assistenzialismo e l’assistenzialismo può far comodo per tante cose. Tomasi era la proposta migliore in questo momento».
L’ha sentito? Cosa gli dirà?
«Lo abbraccio forte, ha tutta la mia stima, ci ha creduto fino all’ultimo momento. Si è preso il carico di questa campagna elettorale, ma qualcuno gli ha messo il bastone fra le ruote».
Lo hanno fatto anche con lei?
«In cinque anni avevo trovato nella Lega persone eleganti e competenti. Da gennaio in avanti, non più. Ho cercato di parlare con Vannacci per quattro mesi, invano. Avrei preferito che mi dicesse: “Avete fatto cinque anni di ca…ate”. Invece no, hanno preferito un altro capolista ignorando il gran lavoro fatto. Ora, forse, avrà meno presunzione».
(da agenzie)
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