GOVERNO BATTUTO DUE VOLTE AL SENATO SUL DECRETO ANTI-CORRUZIONE
LA MAGGIORANZA PROPONEVA UN COMITATO PRESIEDUTO DAL PREMIER, L’OPPOSIZIONE UNA AUTORITA’ INDIPENDENTE: “NON VOGLIAMO LA VOLPE A DIFESA DEL POLLAIO”… SEDUTA SOSPESA E POI DI NUOVO SOTTO
Seduta sospesa al Senato dopo che la maggioranza è stata battuta su un emendamento al disegno di legge anticorruzione, presentato da Lucio Malan (Pdl), relatore in commissione Affari costituzionali, che modificava l’intero articolo 1 della provvedimento.
La maggioranza è stata battuta con 133 no, 129 sì e cinque astenuti.
L’articolo in questione fa riferimento all’istituzione di un comitato di coordinamento delle iniziative anticorruzione presieduto dal presidente del Consiglio.
L’opposizione ha votato contro l’emendamento perchè punta alla creazione di un’Authority indipendente dal potere esecutivo.
Il sottosegretario alla Pubblica amministrazione, Andrea Augello, ha affermato che «con la bocciatura dell’emendamento è di fatto caduto l’intero articolo 1 del provvedimento».
Il presidente di turno dell’assemblea, Domenico Nania, ha sospeso la seduta per dare tempo al governo di esprimersi sugli emendamenti che sarebbero stati soppressi nel caso in cui fosse passato quello bocciato.
L’aula di Palazzo Madama aveva ripreso in mattinata l’esame del ddl di iniziativa governativa.
Dopo la discussione generale e la replica del governo, l’assemblea aveva cominciato l’esame degli oltre 200 emendamenti presentati da opposizione e maggioranza.
Il ddl governativo, modificato in commissione e destinato a un ulteriore rimaneggiamento in Aula, è composto da 13 articoli e si basa su tre linee guida: le misure per la prevenzione della corruzione, a partire dall’istituzione del Piano nazionale anticorruzione ispirato ai contenuti dalla Convenzione Onu sulla materia; le norme relative ai controlli negli enti locali; le disposizioni per la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione.
«Abbiamo battuto il governo e la maggioranza su un punto qualificante», ha esultato Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd.
«La maggioranza propone contro la corruzione un comitato presieduto dal premier, noi siamo per un’autorità indipendente. Non vogliamo la volpe a guardia del pollaio».
Sempre nell’ambito del ddl anticorruzione, la Lega Nord ha votato contro un emendamento bipartisan che obbliga «coloro che occupano cariche pubbliche o assumono pubblici impieghi» a giurare fedeltà alla Costituzione al momento dell’assunzione.
L’emendamento è passato con 214 sì, trenta no e undici astenuti.
Dopo la sospensione della seduta alla ripresa delle votazioni la maggioranza è andata ancora sotto su un emendamento della senatrice del Pdl Ada Spadoni Urbani, appoggiato dall’esecutivo.
L’emendamento cassato prevedeva la rotazione dei dirigenti sia nelle amministrazioni dirette centrali che in quelle periferiche.
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