CALDEROLI FA LO SPOT: “MINISTERI AL NORD”, ALEMANNO CHIEDE LE DIMISSIONI DEL MINISTRO, PER GALAN “E’ UNA PUTTANATA INTERCONTINENTALE”
IL CENTRODESTRA SEMPRE PIU’ COESO: LA LEGA ACCATTONA ORA SI ACCONTENTA DI RACCOGLIERE 50.000 FIRME DELLE QUALI POTRA’ FARE LO STESSO USO CHE BOSSI VOLEVA FARE DEL TRICOLORE…PERSINO LA BASE LEGHISTA CRITICA IL VERTICE: “SOLO DEMAGOGIA”
Uffici di rappresentanza? Dicasteri minori, senza portafoglio? Neanche per idea.
La Lega insiste sul trasferimento di ministeri al Nord e l’ultima plateale sortita sul tema da parte di Roberto Calderoli compatta Roma e gli enti locali del Lazio in una sdegnata protesta.
Ieri il ministro leghista della Semplificazione ha depositato presso l’ufficio centrale elettorale della Cassazione la richiesta per una proposta di legge popolare sulla territorializzazione dei ministeri e delle altre amministrazioni centrali.
Serviranno 50mila firme.
La raccolta partirà il 19 giugno da Pontida, durante il tradizionale raduno della Lega.
In pratica è l’equivalente della proposta di legge di un singolo deputato, tanto valeva presentarla in Parlamento.
Un misero bluff da presentare ai gonzi di Pontida per evitare di essere spernacchiati anche là .
Data e luogo, così simbolici e provocatori, rivelano il bisogno dei vertici leghisti di recuperare terreno nei riguardi di una base delusa dei tanti compromessi a cui si è scesi col Pdl.
Ma serve ben altro, come ieri a Radio Padania hanno chiarito molti ascoltatori, poco entusiasti dell’iniziativa di Calderoli: “solo demagogia” il senso di tanti interventi sull’emittente.
Ben più sprezzante il giudizio di Giancarlo Galan a Radio Radicale: “E’ una puttanata intercontinentale e mi meraviglio che non la si tratti come tale – dichiara il ministro della Cultura -. E’ semplicemente una iniziativa propagandistica che mette in difficoltà gli alleati e che non ha alcuna possibilità di essere attuata”.
Ma la propaganda altrui non è giustificazione sufficiente a placare lo sdegno di Gianni Alemanno. “E’ “inaccettabile che Roma come Capitale sia sempre sotto pressione. Siamo veramente stanchi” sbotta il sindaco.
E in un’intervista al Messaggero aggiunge che “la proposta di Calderoli va contrastata con tutti i mezzi”.
“E’ inaccettabile – prosegue il sindaco – che un ministro promuova una proposta di legge popolare in contrasto con quelli che sono gli accordi di governo e la linea che l’esecutivo, seppur faticosamente, cerca di darsi”.
Proprio al governo, il sindaco di Roma sollecita un “ulteriore chiarimento”, ma se l’iniziativa della Lega dovesse andare avanti “con la sponsorizzazione di ministri”, allora “diventerebbe inevitabile chiedere le dimissioni di Calderoli e degli altri ministri sostenitori della proposta”.
Al quotidiano romano, Alemanno rivela di aver già sentito in proposito il neo segretario politico del Pdl, Angelino Alfano, che lo avrebbe rassicurato sulla possibilità di “riuscire a spegnere le velleità del Carroccio”.
Di “affronto alla Capitale” parla apertamente Renata Polverini, presidente della Regione Lazio. Un affronto che, secondo la governatrice, “alimenta divisioni e distrae da questioni più urgenti”.
“Occorre fare chiarezza su questo presunto accordo – aggiunge la Polverini su Messaggero.it -. La sede naturale dei ministeri è e resta la Capitale. Come più volte ho avuto modo di ribadire non c’è alcuna ragione, nè politica nè amministrativa, per procedere a trasferimenti, si trattasse pure di uffici di rappresentanza, che avrebbero solo ripercussioni negative sui lavoratori e sull’operatività dei dicasteri stessi”.
Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, si rivolge “a tutti i parlamentari di Roma e Lazio” chiedendo loro “di associarsi alla richiesta di dimissioni di questo Governo”. Zingaretti si rivolge anche agli stessi Alemanno e Polverini: “Vediamoci, uniamo le istituzioni e convochiamo insieme i parlamentari di tutti gli schieramenti per trovare una posizione comune”.
Sulle pagine di Repubblica si fa sentire anche Saverio Romano, ministro delle Politiche Agricole. “Se l’obiettivo politico è far perdere centralità a Roma, allora non possiamo essere d’accordo, non possiamo accettarlo”.
Se invece l’obiettivo leghista è una riforma puramente strutturale per assecondare la filosofia federalista, Romano evidenzia come “mettere su altri dicasteri, spostarli, non farebbe che accrescere i costi, farebbe lievitare le spese. E non possiamo proprio permettercelo”.
Concetto ribadito ancora da Galan a Radio Radicale, secondo cui l’iniziativa di Calderoli “è sgradevole e inutile anche perchè dà la sensazione che chi dovrebbe battersi per risparmiare nella spesa pubblica in realtà la dilata, chi dovrebbe contrarre la pubblica amministrazione in realtà la dilata. Insomma un errore fondamentale, marchiano, evidente sotto tutti i profili”.
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