GOVERNO, NON C’E’ ACCORDO: ALFANO FRENA SU ECONOMIA E GIUSTIZIA
NULLA DI FATTO NEL VERTICE DI MAGGIORANZA: “PASSO AVANTI MA NON DEFINITIVO”
Fumata nera alla prima riunione di maggioranza che si è tenuta in tarda mattinata alla sede del
ministero degli Affari Regionali.
“Dobbiamo ancora rivederci”, spiega all’uscita Pino Pisicchio di Centro democratico. “Ci sono dei punti ancora da chiarire”, aggiunge Lorenzo Dellai.
In particolare l’impasse è sulla legge elettorale. “Dobbiamo chiarire il rapporto con le riforme”, dice Dellai.
Per il presidente di Ncd Renato Schifani un passo avanti si è fatto, ma si è solo all’inizio: “Ci sono state illustrate le priorità del premier incaricato, seguiranno delle indicazioni nelle ore successive. E’ stata una riunione proficua ma non può essere definitiva”.
A quanto si apprende, Ncd avrebbe posto il veto sulla firma del programma in relazione alla durata della legislatura.
Alfano ha chiesto che sia scritto nero su bianco che l’entrata in vigore della legge elettorale sia condizionata al compimento delle riforme.
Delrio avrebbe risposto: “Non possiamo metterci quanto in Germania, non staremo due mesi a discutere del programma”.
La partita è ora demandata alle trattative tra Renzi e i leader della coalizione.
Si è trattato della prima riunione collegiale dei gruppi parlamentari disponibili a sostenere il governo Renzi, con Graziano Delrio a fare da ospite e raccordo fra le proposte di Pd, Ncd, Sc, Pi, Udc, Psi, Cd (che, uniti alle minoranze linguistiche di Sud Tirolo e Val D’Aosta raggiungono il ragguardevole numero di nove gruppi, inferiore solo all’Unione, la maggioranza che sosteneva il secondo governo Prodi formata da 14 partiti).
Suoi interlocutori i capigruppo, mentre non hanno preso parte al vertice nè Matteo Renzi nè gli altri segretari di partito.
Delrio arrivando al vertice aveva detto ai cronisti: “Non ci sono doppie maggioranze. Le riforme le facciamo con tutti. Con Ncd troveremo la sintesi”. E aveva fornito rassicurazioni sulla “serenità ” del premier incaricato.
Lo stop di Alfano.
Questa mattina Angelino Alfano, al termine della riunione dei gruppi parlamentari di Ncd, aveva posto alcuni paletti: “Noi abbiamo detto alcuni ‘no’ molto chiari e molto fermi che riguardano sia il programma che l’assetto di governo. Abbiamo detto ‘no’ alla patrimoniale. Non vogliamo alla giustizia un giustizialista e non vogliamo all’economia qualcuno che sia particolarmente affezionato alle tasse.
Qualcuno che ritenga che l’incremento fiscale sia una politica di sviluppo. La vera priorità in questo momento è la diminuzione delle tasse”.
Sulle riforme, Alfano aveva aggiunto: “Per realizzare la riforma costituzionale e rendere credibile l’abolizione del Senato sarà indispensabile approvare una norma che attribuisce alla legge elettorale una sua immediata applicabilità , appena compiuto il cammino delle riforme. Altrimenti finirà che approviamo la legge elettorale per andare al voto e che facciamo finta di fare le riforme”.
I tempi del governo.
Renzi intanto, che prevede di chiudere sabato sulla squadra, per poi presentarsi lunedì al Senato per la fiducia – già calendarizzata per le 14 – continua a lavorare al programma di governo nella sede del Pd in largo del Nazareno.
Mentre dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, arriva l’ennesimo appello a fare presto: “Ci auguriamo che il nuovo esecutivo veramente capace di operare per fare delle risposte a un Paese che è stremato da una crisi che sta durando ormai da sei anni, ed ha bisogno di uscirne il prima possibile”.
(da “La Repubblica”)
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