I FRATELLI DI TAGLIA E L’OFFICINA DEI SALDI CONVENZIONATA CON ARCORE
RIFLESSIONI SU COMMITTENTE E GOMMISTI DI UNA DESTRA PILOTATA E INDIRIZZATA COME SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE NELL’OFFICINA DOVE RIPARARE LE RUOTE DI SCORTA
Tutti a cercare la “destra che non c’e'”: la riesumazione di “Forza Italia” ha generato in molti ex An che avevano intrapreso anche strade diverse, l’esigenza di trovare un tetto comune dove ripararsi dalle intemperie politiche.
Non si sono accorti che il tram è passato: il 21% attuale che i sondaggi riconoscono ai Cinquestelle, nonostante l’aspetto brancaleonico degli stessi, dimostra che l’elettore premia chi, anche solo apparentemente, dissente fragorosamente dalla Casta politica.
Contaminati da anni di governo, scorte e auto blu, persa la capacità di essere “opposizione” (nessuno “nasce istruito” e, a maggior ragione, nessuno nasce ministro), distanti dal comune sentire della gente normale, non hanno compreso che il tempo “politico” passa sempre più veloce e per la pesca delle occasioni, in cui almeno Almirante era maestro, occorre avere fiuto.
“La destra che non c’è” avrebbe dovuto essere il riferimento proprio di quella fascia di dissenso costituita dal 50% che non va a votare o esprime un voto di protesta, avrebbe dovuto essere fuori dal palazzo e non dentro a dividersi poltrone e prebende, sgomitando con i giustificazionisti del palo della lap dance o delle cene eleganti.
Ora che il loro datore di lavoro ha deciso di rinnovare i locali, trattenendo solo gli Alteri e chi è uso perdersi in viale alberati mal frequentati, eccoli tutti alla ricerca della casa madre.
Non quella delle Olgettine con assegnino da 2.500 eurini, ma almeno una officina “convenzionata” dove esercitare un mestiere antico.
No, non pensate male, non parliamo di quello per cui è sotto processo il loro referente, più semplicemente ci riferiamo a quello di gommista, idoneo a rimettere in sesto le ruote di scorta.
Quello che in fondo hanno fatto per anni tutti gli ex An, nessuno escluso, votando le peggiori leggi ad personam e facendosi clisterizzare dalla Lega, quella con cui non avrebbero mai più preso neanche un caffè…
I fratelli di taglia, quelli che sono passati dala 48 alla 52 per le abbondanti libagioni assicurate dai posti di potere cui sono rimasti aggrappati per anni, ora chiamano a raccolta i superstiti promuovendo diete identitarie e pizze valoriali, in attesa della quota parte della “Fondazione ex colonnelli e reduci”.
Al loro regista serve una forza che lo copra a destra senza disperdere voti preziosi e da buoni caratteristi loro si prestano: distinti ma affatto distanti, anzi telecomandati.
Per poi svuotare il carniere elettorale nella comune cucina e spartirsi il bottino.
A qualcuno la polpa, ad altri le ossa da ripulire, ma a loro va bene quello che il padrone decide di lanciargli.
Però le ciambelle non sempre escono col buco, specie se l’elettore è attento.
Chi si illudeva che la nascita di Forza Italia avrebbe fatto confluire nell’officina dei gommisti qualche punto in percentuale, deve già ricredersi: un sondaggio di ieri concede solo uno 0,4% in più ai fratelli di taglia.
Altri tempi quelli dei contadini con le scarpe grosse e il cervello fino: qua aumenta solo la taglia, non l’intelligenza.
Forse perchè da tempo sono abituati a ragionare e operare con il cervello altrui.
Da figli di tutti a figli di nessuno.
Adieu, Atreju.
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