I PATRIOTI EUROPEI DELLA ONG DI MEDICI SENZA FRONTIERE HANNO EVITATO UNA STRAGE: E CI SONO INFAMI CHE LI CHIAMANO “TAXI DEL MARE”
IL MIRACOLO DELLA GEO BARENTS CHE HA POSTO IL SALVO 440 MIGRANTI ALLA DERIVA DOPO 12 ORE DI LOTTA DISPERATA CONTRO ONDE ALTE 4 METRI… MALTA E ITALIA NON SONO INTERVENUTE
Poteva essere una strage ancora più grande, ancora più immane, di quella consumatasi a Cutro. Se è stata evitata, se centinaia di esseri umani sono ancora in vita, lo si deve al pronto intervento di una nave Ong, una di quelle a cui il governo securista di Giorgia Meloni e Matteo Piantedosi ha dichiarato guerra: la Geo Barents, la nave di Medici senza Frontiere che, nonostante ammende, minacce, ritorsioni amministrative e logistiche, continua ancora a solcare le acque tempestose del Mediterraneo.
Scrive Alessandra Ziniti su La Repubblica: “Malta si disimpegna e l’Italia accoglie i 440 migranti salvati dalla Geo Barents in zona Sar, di competenza de La Valletta. Finisce così, con la riproposizione del caso Malta, il travagliatissimo soccorso del peschereccio di 30 metri partito quattro giorni fa dalla Cirenaica e rimasto in balia delle onde altre quattro metri con i migranti senza acqua e cibo da due giorni. Il Viminale ha indicato come porto di sbarco Brindisi alla nave di Medici senza frontiere ma un centinaio di persone saranno trasbordate prima su un mezzo militare italiano e portate in Sicilia per non sovraccaricare troppo il porto pugliese. Malta, che aveva coordinato in un primo tempo il soccorso mandando due mercantili ad ombreggiare il barcone, si è poi tirata indietro quando è arrivata la Geo Barents in modo da non essere obbligata a concedere il porto ai 440 migranti.
Torna il nodo dei soccorsi nel Mediterraneo: se non fosse arrivata la nave umanitaria chi avrebbe portato in salvo queste persone? Le autorità marittime di Malta, nella cui competenza di zona Sar ricadeva il peschereccio di 30 metri sovraffollato segnalato da Alarm phone già lunedì, non sono mai intervenute con loro mezzi, aspettando, come fanno sempre, che il barcone riuscisse ad arrivare in acque italiane. Il centro di coordinamento di Roma, dal canto suo, alle ripetute richieste di soccorso di Alarm phone ha risposto picche invitando a chiamare La Valletta.
Uno scaricabarile sulla pelle delle persone interrotto solo dall’arrivo della Geo Barents, molto distante, che ha risposto alla richiesta di Alarm phone.
Solo dopo diverse ore, con il rischio altissimo che le circa 500 persone segnalate (ovviamente tutte senza salvagente) potessero cadere in mare se il barcone si fosse ribaltato, le autorità maltesi si sono decise ad assumere il coordinamento del soccorso. Ma Malta si è rifiutata di coordinare l’intervento della Geo Barents pe evitare, come prevedono le regole della Sar, di dover assegnare il porto per lo sbarco.
La nave umanitaria, arrivata in zona all’alba di ieri, è riuscita a mettere in mare i due gommoni d’altura solo nel pomeriggio per le condizioni del mare, i volontari hanno prima distribuito i salvagente alle persone costrette a rimanere a bordo del barcone ancora per diverse ore e solo in nottata sono riusciti a trasbordare tutti a bordo”.
Le autorità italiane ci hanno appena informato che cento persone scenderanno dalla Geo Barents dopo un trasbordo verso un’imbarcazione dell’assetto navale italiano al largo delle coste della Sicilia. Dopo questa operazione, Geo Barents andrà a Brindisi, porto assegnato per lo sbarco delle altre 339 persone. Una persona è stata invece evacuata la scorsa notte per ragioni mediche”. Lo riferisce Medici Senza Frontiere, che ieri ha soccorso 440 migranti su una nave motopesca nel Mediterraneo. Secondo quanto confermato dalla Prefettura di Brindisi, che ha convocato per oggi alle 17 un tavolo di coordinamento per tutte le operazioni, l’arrivo della nave è previsto per dopodomani, venerdì 7 aprile.
Non solo la Geo Barents. La nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée ha soccorso nel pomeriggio di sabato 92 migranti stipati a bordo di un gommone “sovraccarico e sgonfio” al largo delle coste della Libia. Tra le persone salvate ci sono “9 donne e 40 minori non accompagnati“.Nella didascalia del post si legge anche la maggior parte di loro “è in condizioni esauste oppure ha riportato ustioni e ferite durante la traversata”. Sul posto è intervenuta anche una delegazione della Croce Rossa, che ha immediatamente soccorso i naufraghi più bisognosi. Molti di loro presentavano condizioni di ipotermia.
L’organizzazione umanitaria con sede a Marsiglia ha successivamente protestato per il porto di sbarco assegnatole. Il governo italiano ha infatti identificato nella città di Salerno il punto di arrivo. “880 chilometri di distanza, con il meteo in peggioramento. Temiamo che la navigazione possa colpire negativamente i sopravvissuti”, denuncia Sos Mediterranée.
(da Globalist)
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