ICI E STRAORDINARI, QUANTO RISPARMIERA’ UNA FAMIGLIA ?
A FRONTE DI UNA PERDITA DI GETTITO FISCALE DAI 4 AI 6 MILIARDI DI EURO, LA RIDUZIONE PER FAMIGLIA OSCILLERA’ DAI 257 AI 950 EURO L’ANNO : OCCORRE PIU’ CORAGGIO…. UNA PROPOSTA.
Detassazione degli straordinari ed abolizione dell’Ici sulla prima casa porterebbero a un risparmio per famiglia che va da 257 a 950 euro l’anno. Questi i risultati emersi da una indagine elaborata dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, a seguito dei provvedimenti annunciati dal governo Berlusconi. Certamente uno sforzo apprezzabile ( in linea con quanto promesso nel programma elettorale), che certo non può risolvere però da solo i problemi di domanda interna. La forbice del risparmio oscilla tra i 20 e gli 80 euro mensili, non sufficienti certo a dare una spinta all’economia. Una perdita di gettito piuttosto rilevante ( da 4 a 6 miliardi di euro) per lo Stato, senza però grossi miglioramenti per il contribuente. Meglio sarebbe intervenire sulle aliquote.
La ricerca prende in considerazione tre tipologie differenti di nuclei familiari e differenti redditi . Nel primo caso, una coppia senza figli, giovani, appena assunti, che abitano un appartamento di 70mq ( aliquota 4 per mille). Il marito impiegato a 970 euro il mese, fa 5 ore di straodinario al mese. La moglie, operaia a 905 euro il mese, con 5 ore anche lei di straordinario. Risparmio complessivo previsto di euro 257,3 l’anno, circa 20 euro il mese.
Il risparmio cresce nella famiglia con due figli. Ipotizzato un appartamento di 130mq, lui impiegato a 1.405 euro il mese e 10 ore di straordinario, lei impiegata a 1.220 euro al mese, con 2 ore di straordinario. Risparmio totale di 576,8 euro l’anno.
Terzo caso, una coppia con un figlio, lui impiegato a 2.020 euro il mese e 15 ore di straordinario, lei non lavora, appartamento di 100mq con aliquota al 4 per mille. In questo caso risparmio di 951,5 euro l’anno.
Certamente però, se volessimo rendere le buste paghe più pesanti, occorrerebbe agire sia riducendo il costo del lavoro da un lato, che dando spazio alla contrattazione tra le parti sociali a livello territoriale e aziendale dall’altro. Se l’abbinamento di due provvedimenti come Ici e straordinari alla fine determina solo l’aumento in busta paga di qualche decina di euro, è evidente che i problemi degli Italiani rimarranno tali se non si bloccano gli aumenti dei prezzi e dei servizi.
Teniamo anche conto che i 4-6 miliardi necessari per rifondere i Comuni del mancato introito e l’erario per la detassazione degli straordinari, non sarà facile trovarli nelle pieghe del bilancio ( un aumento della tassazione delle banche e un risparmio sulle spese, basterà come sostiene il Governo?…) . Occorre a nostro parere più coraggio nel tagliare nettamente le spese e soprattutto intervenire fermamente nel controllo dei prezzi. Inutile dare 50 euro di più, se poi tra bollette e generi alimentari c’è una maggiore spesa di 100 euro al mese, per capirci…. Perchè non “bloccare” i prezzi di 300 prodotti di prima necessità ad es. per un anno, attraverso un accordo con le grandi catene distributive? Una operazione a costo zero e su cui torneremo dettagliatamente.
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